I problemi della peschicoltura italiana

Diverse delle difficoltà della peschicoltura italiana sono ormai strutturali e il loro superamento richiederà tempo e ulteriori sacrifici.

Il consumo di pesche e nettarine in Europa (seppure in misura lieve), è in diminuzione, nonostante il continuo aumento del consumo di frutta. Le pesche soffrono l’aumentata concorrenza di altra frutta estiva (albicocche, ciliegie, susine, uva da tavola, piccoli frutti, meloni, angurie) e di frutta tropicale e non, importata da altri continenti (banane, ananas, kiwi, mele, pere). L’embargo sulla esportazione in Russia e la crisi economica mondiale appesantiscono ulteriormente il mercato dei produttori italiani.
I costi di produzione italiani sono inferiori solo a quelli francesi e la concorrenza della Spagna, e, in minor misura della Grecia e della Turchia, è sempre più aggressiva. La qualità è una condizione indispensabile per poter competere, ma non è sufficiente per una produzione di massa come è ancora quella italiana. Il caso della Francia è emblematico: alta qualità, alti costi di produzione, continuo ridimensionamento della superficie coltivata a pesco.
Le cultivar in coltivazione sono molto, troppo, numerose; il CSO (Centro Servizi Ortofrutticoli) stima che quelle coltivate presso i soli soci (il 16% della superficie coltivata a pesco) siano poco meno di 500…
Lilacs Grey Weather - Claude Monet
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Redazione Fidaf

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