I primi 80 anni della FIDAF

Dalla ricostruzione post bellica alle tre rivoluzioni tecnologiche, fino alle nuove sfide dei moderni sistemi agroalimentari. I laureati in scienze agrarie e forestali continuano a essere protagonisti delle innovazioni tecnologiche, sociali e organizzative necessarie a competere su mercati sempre più globalizzati e percorrere la transizione verso la sostenibilità
Sono passati 80 anni dal 17 novembre del 1944, quando Giuseppe Medici ed un gruppo di agronomi fondava a Roma la Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali (FIDAF). L’Italia stava appena uscendo dalla seconda guerra mondiale, anzi nelle regioni del Nord la guerra non era ancora terminata.
Le priorità erano quindi quelle di ripristinare un sistema agroalimentare gravemente compromesso dagli eventi bellici e di assicurare gli approvvigionamenti alimentari per la popolazione del nostro Paese. Bisognava dunque affrontare la sfida di aumentare la produttività agricola da una parte e dall’altra di migliorare i redditi degli agricoltori per porre fine alla povertà persistente nelle zone rurali.
Difficile negare che i laureati in scienze agrarie e scienze forestali abbiano giocato un ruolo di primo piano nello sforzo della ricostruzione,
come più tardi nella trasformazione dell’agricoltura italiana, in larga parte arretrata e dedita alla produzione per autoconsumo, in un moderno sistema agroalimentare, integrato nel mercato globale e competitivo a livello internazionale. Questa impetuosa modernizzazione
si è avvalsa dello sviluppo e dell’applicazione sinergica delle tre rivoluzioni tecnologiche (chimica, genetica e meccanica), accompagnate
da importanti misure politiche, organizzative e sociali.
La produzione agricola è così diventata un fattore importante dello sviluppo socio-economico del Paese.
In questi 80 anni la FIDAF ha affiancato i laureati in scienze agrarie e forestali, occupati negli enti di ricerca pubblica e privata, negli istituti di istruzione secondaria e terziaria, nell’amministrazione pubblica sia nazionale che locale, nelle ditte fornitrici di mezzi di produzione,
nelle imprese alimentari, nella grande distribuzione, o impegnati nell’offerta di consulenza tecnica alle imprese in qualità di liberi professionisti, rappresentandone le competenze nelle istituzioni e promuovendone l’aggiornamento permanente.
Oggi il sistema agroalimentare deve affrontare altre, non meno importanti, sfide: dobbiamo coniugare la produzione agricola con il rispetto dell’ambiente, adattare le pratiche agronomiche al cambiamento climatico, perseguire l’equità tra gli attori delle filiere agroalimentari, prevenire le zoonosi, per citare solo i problemi più importanti.
Bisogna pertanto promuovere sistemi capaci di produrre di più, consumando meno risorse naturali, mediante un cambiamento radicale
dei paradigmi di produzione, agendo sulla produttività totale dei fattori, sviluppando quelli immateriali (conoscenza, istruzione, innovazione, organizzazione, connessione). I laureati in scienze agrarie e forestali continuano quindi ad essere protagonisti essenziali delle innovazioni tecnologiche, sociali e organizzative necessarie a competere in mercati sempre più globalizzati e percorrere la transizione verso la sostenibilità.
Ma se l’impetuosa evoluzione tecnologica richiede un continuo aggiornamento professionale, la complessità delle sfide da affrontare impone l’adozione del metodo sistemico e interdisciplinare e quindi della promozione dell’approccio interprofessionale. Il ruolo della FIDAF
continua quindi, e sempre più continuerà, ad essere centrale per almeno tre funzioni che essa svolge:
offrire un luogo di discussione e confronto tra gli attori del sistema agroalimentare al fine di elaborare analisi e di avanzare proposte;
rappresentare e difendere – ove necessario – le istanze e le proposte della categoria nei confronti delle istituzioni politiche ed amministrative e del pubblico in generale;
assicurare la formazione continua e l’aggiornamento permanente dei laureati in scienze agrarie e forestali mediante la raccolta, la sistematizzazione e la condivisione di informazione, di concetti e di dati attraverso canali multipli di comunicazione.
Autore: Andrea Sonnino, Presidente della FIDAF (da il Libero Professionista Reloaded n. 30)
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