Globalizzazione dell’informazione: opportunità e rischi

Globalizzazione dell’informazione: opportunità e rischi

Globalizzazione : una parola che ormai investe da tempo anche l’agricoltura e costringe chi opera nel settore o chi si occupa dei suoi problemi e delle sue prospettive a cercare di capire dove va la “new economy”, che emargina progressivamente consolidate strategie produttive e commerciali; con la piena consapevolezza che i processi di trasformazione in atto sono così travolgenti, che la cosa più facile da fare è tentare di assecondarli.

E’ indubbio che anche l’agricoltura – in tutte le sue espressioni – è stata investita da un nuovo vento culturale, a seguito della esplosione di nuove tecnologie, che hanno rivoluzionato il sapere degli addetti, con la conseguenza di lasciare sempre più ai margini chi ne è escluso.

Si può tentare di sintetizzare dicendo che gli “analfabeti” del nostro tempo non sono più soltanto i pochi che non sanno leggere e scrivere, bensì tutti coloro che non conoscono i nuovi linguaggi della tecnologia e dell’informatica. Ma, approfondendo il discorso sulla “nuova economia”, si accerta la vera novità che sta dietro: quella della “nuova informazione”.

In altre parole, il mondo – e, quindi, inevitabilmente anche l’agricoltura – sta cambiando così velocemente e radicalmente non solo e non tanto per l’avanzare impetuoso del peso dell’economia, ma soprattutto perché le nuove tecnologie che hanno consentito e stimolato il cambiamento lo hanno fatto rivoluzionando per intero la informazione.

La tecnologia informatica ha bruciato i confini dello spazio e del tempo, che avevano sempre reso graduale, progressivo, il cammino dell’informazione.

I suoi passati, lenti progressi – visti con l’ottica e l’esperienza di oggi – venivano salutati come tappe fondamentali del progresso dell’umanità. E giustamente, perché l’informazione ha sempre avuto un ruolo di promozione dello sviluppo, operando innanzitutto nel campo culturale e, conseguentemente, in quelli economici e scientifici.

Oggi l’informazione non ha perso il suo ruolo; non si è certamente ridotta la sua importanza, ma la perdita di confini, di spazio e di tempo, nonché la sua caratteristica di dimensione contemporanea e planetaria, hanno reso più complessa la sua natura e più rilevanti i suoi effetti.

In sostanza, la “nuova informazione” associa ai suoi tanti, indubbi effetti positivi, anche qualche problema, nonché crescenti rischi.

Se tutti possono produrre informazione da ogni angolo del mondo e in qualsiasi momento, è evidente che in questo flusso comunicativo, in questa marea di voci e di notizie, non tutto sarà positivo, utile, onesto.

Se si può ritenere, dunque, che la “nuova economia” è in larga misura il portato della “nuova informazione”, bisogna riconoscere che quest’ultima non ha avuto ancora un rilievo proporzionato alla sua importanza e ai nuovi problemi che le sono connessi. Si susseguono meritorie iniziative che tendono ad affrontare tale complessa questione, partendo giustamente dall’assunto che essa   costituisce insostituibile tessuto connettivo della società; ed esplorando il ruolo della “nuova” informazione nel contesto di un mondo in trasformazione, alla ricerca di nuovi assetti strutturali e culturali, che non possono e non devono perdere di vista il valore dell’uomo e la sua dignità. La società, la famiglia, la scuola sono i soggetti che debbono essere posti sempre più in condizione di gestire la loro utilizzazione. Bisogna acquisire una consapevolezza: la responsabilità che deve animare coloro che la producono deve trovare lievito nella capacità critica di cui deve dotarsi il destinatario dell’informazione stessa.

E’ su questi pilastri che si potrà realizzare una consistente, affidabile dimensione etica e morale della “nuova informazione”, senza la quale essa rischia di produrre gravi danni – non soltanto economici – al singolo e alla società. Non si tratta di un “quarto potere”, bensì di un potere “sovrastante”. E la società ha il diritto e il dovere di difendersi da ogni sua deformazione e da soprusi, perché eccessi e sconfinamenti di una forza sovrastante costituiscono un grave rischio per i valori morali di una società e per la stessa democrazia.

Una informazione corretta e una sua lettura intelligente e accorta sono i cardini di una moderna società, della quale fanno parte sicuramente anche gli imprenditori tutti, i quali debbono poter trarre concreta utilità dalla “new information”.

The House among the Roses - Claude Monet
The House among the Roses – Claude Monet

Redazione Fidaf

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