Giovani, disoccupazione record al 44,2%. Il tasso complessivo migliora al 12,3%.

I dati Istat relativi ad agosto: il numero globale di senza lavoro, sempre sopra 3 milioni, cala del 2,6% rispetto a luglio. Ma tra gli under 25 sono in cerca di occupazione senza successo 710mila ragazzi, il top dall’inizio delle serie storiche del 1977. In Germania il tasso di disoccupazione è al 6,7%, Eurozona all’11,5%

MILANO – Mentre la discussione politica dentro e fuori la maggioranza si incentra sull’articolo 18 e il Jobs Act, dall’Istituto di statistica arrivano nuovi dati allarmanti sul mercato del lavoro tricolore. Un mercato che, a detta dello stesso Cnel, avrà bisogno di anni e potrebbe comunque non tornare mai ai livelli visti prima della Grande Recessione.

Secondo l’Istat, il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad agosto in Italia è stato del 44,2%, in aumento di un punto percentuale rispetto al mese precedente e di 3,6 punti nei dodici mesi. Dal calcolo sono esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, ad  esempio perchè impegnati negli studi. Sul totale della popolazione giovane, infatti, i senza lavoro sono all’11,9%, stabili rispetto a luglio ma in crescita di 0,7 punti percentuali rispetto al 2013.

Il tasso dello scorso agosto rappresenta il livello più alto mai raggionto dal 2004, inizio delle serie storiche mensili, e dal 1977, inizio delle pubblicazioni delle serie storiche trimestrali. I disoccupati tra i 15-24enni sono 710mila e il tasso di occupazione giovanile si attesta al 15%, in calo di 0,5 punti percentuali su mese e di 1,4 punti su anno, ai minimi anche in questo casco dal 2004

e dal 1977. Nel giro di un anno, l’Italia ha perso 88mila occupati sotto i 25 anni.

E’ paradigmatico il fatto che gli stessi dati Istat siano annunciati senza la conferenza stampa tradizionale, come accade da qualche tempo, per la protesta dei lavoratori precari dell’Istituto: dal 22 settembre scorso, un’assemblea dei 372 ricercatori, tecnologi e collaboratori tecnici a tempo determinato, assunti a seguito di una procedura concorsuale pubblica, occupa per protesta la sala stampa.

Tornando ai dati, quelli che colpiscono il “futuro” dell’Italia, i suoi giovani, mettono in ombra i miglioramenti registrati sul tasso complessivo. Spiega infatti l’Istat che il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 134 mila, diminuisce (ad agosto) del 2,6% rispetto al mese precedente (-82 mila) e dello 0,9% su base annua (-28 mila). Il tasso di disoccupazione è così al 12,3%, in diminuzione di 0,3 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti nei dodici mesi. Sempre il mese scorso gli occupati sono risultati 22,38 milioni, in aumento dello 0,1% rispetto al mese precedente (+32 mila) e sostanzialmente invariati su base annua, per un tasso al 55,7%.

Il tasso italiano si trova a un livello praticamente doppio rispetto a quello tedesco: oggi la Germania ha annunciato una disoccupazione stabile al 6,7%, a settembre, come da attese: il numero dei disoccupati, corretto per i fattori stagionali, è salito di 13 mila unità a 2,918 milioni, laddove era attesa una flessione di 2 mila unità.

Segnali negativi anche dal numero di individui inattivi, tra i 15 e i 64: crescono dello 0,2% rispetto al mese precedente, anche se diminuiscono dello 0,5% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 36,4%, cresce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali mentre diminuisce di 0,1 punti su base annua.

Dati sul mercato del lavoro sono arrivati anche da Eurostat: ad agosto il tasso di disoccupazione nell’Eurozona era dell’11,5% , stabile rispetto a luglio ma in calo rispetto al 12% di un anno prima. Nella Ue il dato è al 10,1%, il livello più basso da febbraio 2012; a luglio era al 10,2%, un anno prima al 10,8%.

Complessivamente nella Ue c’erano 24,642 milioni di disoccupati, di cui 18,326 milioni nell’Eurozona. Rispetto a luglio i disoccupati sono calati di 134 mila nella Ue e di 137 mila nell’Eurozona; rispetto ad agosto 2013 sono calati di 1,745 milioni nella Ee e di 834 mila nell’Eurozona.

la repubbica.it vai all’articolo originale

 

 

 

Redazione Fidaf

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *