Genetica agraria: carenze di dialogo tra scienza e società

Genetica agraria: carenze di dialogo tra scienza e società

La manifestazione “Prima I Geni”, tenuta presso l’ISS Mattei-Fortunato di Eboli (SA), ha rappresentato un importante momento di confronto tra i principali attori della nostra agricoltura su una tematica di grande attualità come quella del genome editing. L’evento, organizzato dalla Società Italiana di Genetica Agraria (SIGA) in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili-Sezione Sud-Ovest, si è svolto lo scorso 23 novembre in un’area fortemente vocata all’agricoltura ad alto reddito, la Piana del Sele.
Dopo i saluti delle Istituzioni e delle Autorità, il Prof. E. Filippone, Dipartimento di Agraria dell’Università degli studi di Napoli Federico II e Segretario SIGA, ha introdotto il manifesto “Prima I Geni”, nato per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uso delle nuove tecnologie per il miglioramento genetico, che sfruttano la naturale capacità del genoma di autoripararsi a seguito di tagli.  Oggi, utilizzando questa semplice tecnologia, è possibile modificare le varietà vegetali – anche di pregio – in modo molto preciso, introducendo ad esempio solo una resistenza verso una specifica malattia. Il genome editing è un processo attraverso cui un frammento di DNA può essere sostituito, rimosso o aggiunto. Lo strumento che rende ciò possibile è una proteina, Cas9, specializzata nel taglio di specifici segmenti di DNA e naturalmente funzionante negli organismi. Grazie ad una ingegnerizzazione di questa proteina è possibile ottenere tagli su siti specifici desiderati del DNA, cosa che consente l’eventuale sostituzione di un gene.  Di tale tecnica e delle enormi potenzialità che racchiude, si è dibattuto nella tavola rotonda, moderata dall’accademico ordinario dei Georgofili Carmine Nardone, che ha visto la partecipazione di rappresentanti del mondo delle produzioni e delle associazioni impegnate nella tutela agraria e ambientale (Confagricoltura Campania, Coldiretti Salerno, Legambiente Campania, Slow Food Italia), oltre a cooperative di produttori. I lavori sono stati aperti dal Capo Segreteria del Presidente della Regione Campania, Francesco Alfieri, che ha portato l’interesse delle Regione Campania nell’innovazione agricola, settore di importanza strategica.

L’evento, stimolante per gli interlocutori ed informativo per il pubblico presente, ha in messo in evidenza le carenze del dialogo tra scienza e società, sulla scia del maggiore spazio che le stesse problematiche rivestono in ambito europeo, ed ha contribuito alla rivalutazione dell’impiego delle nuove tecnologie, compatibili con la preservazione dell’ambiente e delle risorse genetiche, la cui non acquisizione oggi potrebbe determinare un futuro incerto per l’agricoltura di domani. I lavori si sono chiusi auspicando il prosieguo del dialogo avviato in questa sede.

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Veduta di Arles con iris, 1888
Veduta di Arles con iris, 1888

Redazione Fidaf

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