FIDAF: i lusinghieri risultati del 2023
Lo scorso 29 maggio si è tenuta la riunione congiunta del Consiglio Nazionale e della Assemblea annuale della FIDAF, che hanno offerto l’abituale occasione di esaminare criticamente le attività intraprese durante il 2023 per apprendere tutte le lezioni positive e negative offerte dalle esperienze maturate. La relazione annuale presentata dal Presidente è stata da tempo caricata sul sito della FIDAF ed è consultabile qui. La valutazione complessiva è molto positiva: sia gli indicatori numerici di performance (numero di eventi organizzati, numero di collaborazioni realizzate, numero di partecipanti agli eventi, numero di associati alle Associazioni territoriali) che da quelli qualitativi (indice di gradimento degli eventi, commenti raccolti tra i colleghi, relazioni con le altre organizzazioni del settore, ecc.) indicano che la FIDAF ha offerto ai propri associati in particolare ed ai Dottori in Scienze Agrarie e Scienze Forestali in generale un servizio di significativo impatto per la categoria. Basti considerare che le attività di informazione e formazione raggiungono circa 10.000 persone ogni anno per apprezzarne la portata e la rilevanza. Da sottolineare anche la fitta rete di collaborazione con altre associazioni, enti di ricerca, organizzazioni professionali, fondazioni private, università, accademie scientifiche, per le quali la FIDAF costituisce ora un solido punto di riferimento. La stretta collaborazione con il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali e con gli Ordini provinciali va considerata come un’alleanza strategica per la rappresentanza della categoria, mentre la partecipazione a ConfProfessioni permette di svolgere la funzione di parte sociale nei processi politici in corso.
Un aspetto particolarmente positivo è rappresentato dalle attività intraprese dalle associazioni territoriali, la cui ricchezza risiede non solo nella loro quantità e qualità, ma anche dalla varietà delle iniziative. Ai tradizionali seminari di aggiornamento, ai corsi di formazione e alle visite a realtà agroalimentari locali, si sono aggiunti – tra le altre iniziative – l’organizzazione di viaggi di studio in altre regioni, l’istituzione di premi di laurea, lo scambio di informazione in chat tra associati. L’Associazione della Sardegna stampa e distribuisce un’apprezzata agenda dedicata ad agronomi e forestali, mentre l’Associazione Umbra ha stabilito una collaborazione con l’Università di Perugia per organizzare incontri con il mondo del lavoro e job placement di neolaureati e laureandi. L’Associazione di Matera ha ottenuto l’assunzione di agronomi da parte dell’Amministrazione Comunale. Anche da parte delle associazioni territoriali è stata stabilita una fitta rete di collaborazioni con altre organizzazioni dei locali sistemi agroalimentari.
Il compiacimento per i lusinghieri risultati conseguiti non può però esimerci dall’analizzare criticamente i punti deboli dell’organizzazione, che possono essere così riassunti:
- La struttura organizzativa centrale si è dimostrata in grado di affrontare sfide complesse, ma necessita di essere ulteriormente rafforzata, anche e soprattutto per gli aspetti finanziari, per meglio gestire la fase di crescita della FIDAF;
- La struttura territoriale è solida e propositiva in molte realtà locali, ma poco attiva o addirittura assente in altre aree geografiche, necessita quindi di essere consolidata dove è forte, rivitalizzata dove è meno attiva e ricostituita dove manca di operatività.
Il Consiglio nazionale e l’Assemblea ordinaria hanno discusso delle misure da adottare a questo scopo.
In conclusione, la FIDAF è oggi una comunità complessa rappresentativa dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali, in grado di affiancare i professionisti dell’agricoltura, dell’alimentazione, dell’ambiente, del paesaggio per cogliere le sfide e le opportunità che si stanno presentando, ma necessita di un ulteriore irrobustimento. Alla doverosa riconoscenza per quanti si sono prodigati nella vita dell’organizzazione dobbiamo quindi unire un forte appello a tutti i colleghi che ancora non l’abbiano fatto ad aderire alle Associazioni territoriali e a contribuire energicamente alle loro attività.
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