EXPO2015. Le Esposizioni Universali: storia ed evoluzione

 ponte laghetto“Le fiere moderne e le Esposizioni universali sono le discendenti delle prime città, a valle della Rivoluzione Neolitica, che assunsero precocemente il carattere di mercati semi-permanenti, empori e caravanserragli – afferma il prof. Francesco Mauro nell’incontro del 17.10.2014 in FIDAF nell’ambito dei Venerdì Culturali.

Le Esposizioni universali sono un prodotto della Rivoluzione Industriale (con un primato dapprima britannico, contestato dalla Francia, poi dagli Stati Uniti e infine con una partecipazione planetaria), diventate anche manifestazioni di prestigio e di modernizzazione delle città.

Nel caso italiano, la partecipazione inizia con l’Unità del Paese e realizza, in Roma Capitale, interventi urbanistici di qualità internazionale. L’Expo del 1911 (cinquantenario dell’unità, sindaco Nathan) produsse gli odierni Quartiere della Vittoria e la sistemazione di Belle Arti e Valle Giulia.

La progettata E42 (ventennale del fascismo), fu sospesa per cause belliche a lavori già avanzati, e recuperata di fatto, insieme all’espansione verso il mare, con la realizzazione dell’EUR e lo svolgimento delle Olimpiadi del 1960 collegando il Foro Italico e il Villaggio Olimpico con l’EUR.

Paradossalmente, le due realizzazioni, l’una del progressista massone Nathan (ma plaudendo al ruolo dei Savoia) e l’altra dei governanti democristiani della Repubblica (con piani e architetture fasciste), rappresentano, con lavori permanenti spesso di qualità, le due principali novità urbanistiche di Roma contemporanea.

Siamo lieti di riportare  l’articolo del prof. Francesco Mauro “Le Esposizioni Universali. Urbanistica all’incrocio tra idee di città, fiere e cultura“, apparso recentemente sulla Rivista dell’ENEA, AEI Ambiente Energia Innovazione (4/2014).

Redazione Fidaf

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