Estrazione sostenibile di biomolecole per usi alimentari, cosmetici e farmaceutici: l’estrazione a fluidi supercritici

Da anni il Laboratorio di Innovazione Agro-industriale (UTAGRI-INN) dell’ENEA propone attività di ricerca e sviluppo di processi estrattivi con fluidi supercritici (SFE, Supercritical Fluid Extraction), puntando sulle caratteristiche di sostenibilità del processo. La tecnica, infatti, non fa uso di solventi organici, ha ridotti consumi energetici e richiede un numero di step di processo inferiori rispetto alle estrazioni tradizionali.

Il processo risponde, inoltre, ai requisiti imposti dalla normativa per gli usi alimentari, cosmetici e farmaceutici degli estratti. Le estrazioni SFE si basano sull’uso come solvente di un gas in condizioni di pressione e temperature superiori ai rispettivi valori critici: nello stato supercritico il fluido esibisce elevata densità e bassa compressibilità, proprie di un classico solvente liquido, elevata diffusività e bassa viscosità, tipiche di un gas. In termini di potere di solvatazione, essendo questa caratteristica direttamente dipendente dalla densità, accade che, per soluti di simile polarità molecolare, il fluido supercritico possa essere considerato un ottimo solvente, capace di sciogliere quantità di sostanza paragonabili a quelle ottenute con eguali quantità di solventi organici.

Allo stesso tempo, le ottime capacità di trasporto rendono possibile una più facile penetrazione all’interno delle matrici, consentendo l’estrazione di soluti posti anche ad una certa distanza dalla superficie, con vantaggi in termini di alte rese estrattive e tempi di estrazione ridotti…

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Boscastle Cornwall, William Turner
Boscastle Cornwall, William Turner

Redazione Fidaf

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