Esseri infinitesimi per danni incalcolabili

Esseri infinitesimi per danni incalcolabili

La storia della umanità è colma di esempi di malattie delle piante che hanno causato danni incalcolabili alle colture e quindi carestie, crisi oltre a profonde modifiche delle abitudini alimentari.

Esseri di dimensioni infinitesime quali virus, batteri, funghi e insetti, in modo rapido e silenzioso, hanno causato danni estesissimi alle coltivazioni agrarie causando morti e malattie.

Per quanto gli esempi siano innumerevoli la storia raccontata nei libri sembra trascurare o aver dimenticato il ruolo e gli impatti di queste vere e proprie catastrofi naturali.

Oltre ai racconti biblici (le locuste) ed al caso della peronospora della patata in Irlanda che, oltre due secoli fa, provocò morte e disperazione e causò un forte flusso migratorio verso l’America, poche sono le storie note e ricordate.

Questa perdita di memoria non consente di capire l’importanza delle azioni preventive e delle moderne ricerche tese a conoscere e contrastare l’incredibile numero di agenti patogeni capaci di compromettere la produzione delle piante coltivate. Ed è per questo che un libro di recente lettura ha il pregio di ricordare in modo intelligente e simpatico quanto esseri insignificanti, tanto piccoli fino ad essere invisibili ad occhio nudo, siano importanti per la sicurezza alimentare del pianeta

Consiglio a tutti voi la lettura di questo libro agile e ben scritto dal titolo: “Come le malattie delle piante hanno inciso su vita e storia dell’uomo”. Preciso e documentato e nello stesso tempo di facile lettura   racconta le storie delle più grandi fitopatie che hanno causato sconvolgimenti anche politici e afflitto la vita di milioni di persone.

Leggerlo, anche alla luce della recente attenzione mediatica al caso Xylella permette di comprendere quanto sia importante il sistema dei controlli e di prevenzione all’ingresso ed alla diffusione di nuovi patogeni in un mondo cosi interconnesso e dove la crescita degli scambi commerciali ha trasportato e trasporta da una parte all’altra del mondo pericolosi patogeni.

L’autore, Giuseppe Belli, è un patologo vegetale che ha insegnato per anni all’università ed oggi, in pensione, dedica tempo e passione a raccontare le storie che stanno dietro le malattie delle piante. La storia della loro introduzione, talvolta accidentale, della loro diffusione ed i danni oltre che i progressi della scienza per cercare di contrastare la diffusione.

La cronistoria, talvolta avvincente, dell’introduzione accidentale di funghi, batteri, virus ed insetti grazie ai commerci mondiali di derrate alimentari, piante e manufatti è costellata di lacune ma anche di aneddoti e può appassionare tanti giovani che si avvicinano allo studio della biologia, dell’agronomia e delle biotecnologie, scienze che oggi offrono strumenti innovativi di controllo e prevenzione delle patologie.

Recuperare e diffondere la memoria della storia recente del rapporto uomo, microorganismi  e agricoltura  e mantenere i presidi di controllo e ricerca delle malattie è una priorità per il nostro Paese e per l’Europa tutta.

Per chi volesse approfondire il libro di cui stiamo parlando è:

Giuseppe Ugo Belli, “Come le malattie delle piante hanno inciso su vita e storia dell’uomo”. Edizioni l’informatore agrario, 2015

Camille Pissarro, Mattino d'autunno

Redazione Fidaf

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