EDITORIALE: Dopo la tempesta, i piani dell’uomo e la ricostituzione della foresta
Scuola SAFE, Università della Basilicata, v.le dell’Ateneo Lucano, Potenza (Italy)
Pubblicato in: Forest@ – Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, vol. 16, pp. 1-2. – http://foresta.sisef.org/contents/?id=efor0071-016
La tempesta di vento che si è abbattuta su valli e montagne del Triveneto il 29 ottobre scorso ha danneggiato case e infrastrutture, sconvolto versanti e torrenti, abbattuto milioni di alberi, modificando in modo rilevante il paesaggio. Le immagini e i commenti si sono rincorsi su tutti i media (Motta et al. 2018).
La gente e le amministrazioni locali hanno mostrato grande capacità di reazione e in poco tempo hanno saputo racconciare la situazione, salvaguardando l’economia legata al turismo invernale. Se non è stato un miracolo, poco ci manca: chapeau.
Fronteggiata con successo questa grave emergenza, rimangono molti problemi da affrontare: la messa in sicurezza di strade, sentieri, ponti, alvei, elettrodotti (è di pochi giorni la notizia della disponibilità del gruppo Terna ad un accordo per un riassetto della rete di distribuzione elettrica, verificando la possibilità di limitare gli elettrodotti aerei). Le competenze tecniche in zona sono elevate, le imprese e le maestranze sono pronte. Occorrono però fondi e rapidità nella loro erogazione. La gente si aspetta questo: tempi brevi per i finanziamenti e gli interventi…