Ebola: FAO lancia una nuova iniziativa per affrontare la crescente minaccia alla sicurezza alimentare

José Graziano da Silva, direttore generale della FAO
José Graziano da Silva, direttore generale della FAO

Necessari con urgenza 30 milioni di dollari per salvaguardare vite umane, sicurezza alimentare e mezzi di sussistenza

Roma/Dakar, 8 Ottobre 2014 – La FAO ha lanciato oggi un nuovo programma per dare assistenza urgente a 90.000 famiglie vulnerabili in Guinea, Liberia e Sierra Leone il cui approvvigionamento alimentare e  i cui mezzi di sussistenza sono minacciati dall’effetto distruttivo che l’epidemia di Ebola sta avendo sulle economie rurali, sulle attività agricole e sui mercati.

Il Programma di Risposta Regionale per l’Africa occidentale incrementerà il lavoro che la FAO sta già facendo con i governi, con le altre agenzie delle Nazioni Unite e con reti locali di lavoratori agricoli, forestali e veterinari per contribuire a fermare la diffusione della malattia, affrontare  le esigenze immediate e di lungo termine di cibo e nutrizione, e costruire la resilienza.

La FAO lancia un appello urgente  per 30 milioni di dollari, per sostenere le attività legate al programma  nel corso dei prossimi 12 mesi, organizzate intorno a quattro obiettivi fondamentali:

  • contribuire a salvare vite umane fermando la diffusione della malattia attraverso la mobilitazione sociale, la formazione e la sensibilizzazione;
  • sostenere i redditi e la produzione agricola per garantire la sussistenza;
  • costruire la resilienza delle comunità nei confronti della minaccia della malattia;
  • rafforzare il coordinamento per una migliore risposta.

“La nostra risposta è parte dell’impegno complessivo delle Nazioni Unite di salvare vite umane e proteggere i mezzi di sussistenza”, ha affermato Vincent Martin, responsabile del Centro di resilienza sub-regionale della FAO con sede a Dakar – l’ufficio che coordina le attività di  risposta della FAO. “Stiamo seguendo un duplice approccio per aiutare i nostri partner delle Nazioni Unite ad arrestare la tragica perdita di vite umane e allo stesso tempo proteggere i redditi, i livelli di nutrizione e la sicurezza alimentare”.

Tra le attività previste la mobilizzazione delle comunità per ridurre il rischio di infezione attraverso campagne di sensibilizzazione; l’incremento dei raccolti alimentari e commerciali e della produzione zootecnica ed ittica, introducendo strategie di micro-finanza per salvaguardare i redditi rurali; e la creazione di sistemi di allarme e di risposta precoce per ridurre i rischi di Ebola nell’interfaccia uomo-animale. Il programma inoltre fará sì che i paesi si coordinino tra loro in modo da colmare le lacune di competenze, aumentando la condivisione delle conoscenze sulle migliori pratiche e costruendo network di  collaborazione.

“Questi interventi  non possono aspettare”, ha dichiarato Bukar Tijani, Vice Direttore Generale  e Rappresentante Regionale, dell’Ufficio Regionale per l’Africa. “L’epidemia sta già riducendo il potere d’acquisto delle famiglie vulnerabili, il che significa meno cibo nei loro piatti e aumento dei rischi nutrizionali per le famiglie che già vivono con diete di pura sussistenza.  Paura e stigmatizzazione minacciano inoltre di ridurre le attività agricole, mettendo così la sicurezza alimentare a rischio”.

Dai primi risultati delle valutazioni rapide si evince una situazione molto preoccupante. In Sierra Leone, ad esempio, il 47% degli intervistati ha dichiarato che l’epidemia di  Ebola sta notevolmente sconvolgendo le loro attività agricole. Nella contea di Lofa, la contea rurale della Liberia più colpita, i prezzi delle materie prime, tra cui gli alimenti, sono aumentati nel solo mese di agosto  dal 30 al 75%.

Se non affrontato per tempo, l’impatto attuale dell’epidemia sui mezzi di sussistenza potrebbe portare a conseguenze di lunga durata sulle condizioni di vita degli agricoltori e sull’intera economia rurale.  La FAO ha mobilitato i propri fondi per sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite e dei governi. Tuttavia, è necessario molto di più e subito. La FAO chiede un sostegno urgente per consentire all’Organizzazione di continuare ad assistere le comunità più vulnerabili nei paesi colpiti e a rischio, salvaguardando il loro futuro.

Redazione Fidaf

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