Difficili le previsioni sui cambiamenti climatici globali, ma si può e si deve agire subito per un approccio integrato allo sviluppo sostenibile.
Il sito della rivista Le Scienze dà notizia con un tono fortemente critico della mancata adesione della Società Italiana di Fisica (SIF) al documento predisposto da numerose società scientifiche italiane a sostegno delle valutazioni dell’ IPCC (International Panel on Climate Change) in occasione della Conferenza mondiale sul clima COP21 che si terrà dal 30 novembre a Parigi, importante occasione sulla quale sono intervenuto su Linkedin recentemente.
Trovo assolutamente condivisibili le argomentazioni con le quali la Presidente della SIF Luisa Cifarelli motiva la mancata adesione:
“La SIF è un’associazione di fisici abituati a considerare leggi fisiche regolate da equazioni più o meno complesse, e risultati espressi con il dovuto livello di confidenza o di probabilità o di verosimiglianza. Questo, del resto, è il metodo scientifico. Il documento in questione contiene nelle sue premesse delle affermazioni date come certezze incontrovertibili a proposito dell’origine antropica dell’attuale cambiamento climatico. Ma le verità scientifiche non possono basarsi sul consenso generalizzato, mescolando scienza e politica, come sta avvenendo in questo caso.Poiché la richiesta della SIF, di introdurre qualche parola di tipo probabilistico (come “likely”, che ha un significato ben preciso e tutt’altro che disdicevole), è stata categoricamente rifiutata, la SIF non ha ritenuto di sottoscrivere il documento, pur condividendo fortemente l’importanza della ricerca basata sulla fisica per lo studio del clima e il fatto che è fondamentale inquinare il meno possibile il nostro amato pianeta per salvaguardarne la salute e bellezza.”