Convegno sul pomodoro da industria organizzato dall’Associazione dei Dottori in Agraria e Dottori Forestali della Sardegna
Il 16/06/2023 si è tenuto, presso l’Istituto Tecnico Agrario “Duca degli Abruzzi”, ad Elmas, il convegno organizzato dall’Associazione dei Dottori in Agraria e Dottori Forestali della Sardegna dal titolo: “La coltivazione del pomodoro da industria ed i cambiamenti climatici: opportunità o problema”.
Il convegno, effettuato in collaborazione con la Casar S.r.l. aveva l’obiettivo di analizzare la filiera produttiva del pomodoro da industria: dalla scelta dei nuovi ibridi da utilizzare, fino alle nuove frontiere del recupero dei sottoprodotti della lavorazione industriale, che possono rappresentare una nuova fonte di reddito per l’industria conserviera.
L’evento, moderato dal Dott. Orazio Casalino, si è articolato in due sessioni, intervallate dalla consegna del premio di laurea assegnato, per l’anno 2022, dall’Associazione dei Dottori in Agraria e Dottori Forestali della Sardegna.
Nella prima parte del convegno sono intervenuti il Dott. Massimiliano Ballardini, della ESASEM S.p.A., il Dottore Agronomo Marco del Grosso, libero professionista, e il Dott. Davide Sanna (Agris Sardegna).
In particolare, sono stati esaminati numerosi aspetti agronomici legati alla coltivazione del pomodoro da industria, con particolare riferimento alla ricerca genetica sui nuovi ibridi, agli aspetti nutrizionali e ai nuovi sistemi di utilizzo della risorsa idrica con l’agricoltura di precisione.
Dopo la consegna, da parte del dott. Andrea Sonnino, Presidente della Federazione Italiana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali (FIDAF), del Premio di Laurea ADAF alla vincitrice, il convegno è proseguito con gli interventi del Dott. Luca Sandei, Stazione Sperimentale per l’industria delle conserve alimentari (SSICA) e del Professor Roberto Furesi, Ordinario di Economia ed Estimo Rurale – Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari.
Le nuove prospettive dei sottoprodotti di lavorazione delle industrie conserviere e le dinamiche del commercio mondiale del mercato del pomodoro da industria sono state dettagliatamente descritte nei due interventi.
Come è emerso più volte negli interventi dei vari relatori, sia nelle tecniche agronomiche di coltivazione, sia nell’analisi dei processi industriali di trasformazione del pomodoro da industria, solo l’innovazione di prodotto e di processo consente un aumento della sostenibilità ambientale della coltivazione del pomodoro da industria e della sua trasformazione.
Il Dott. Ballardini, trattando delle caratteristiche dei nuovi ibridi di pomodoro da industria richiesti dal mercato, ha posto in evidenza che la ricerca punta moltissimo sulla ricerca di ibridi resistenti a malattie fungine (oidio, peronospora ecc.) perché ciò impatterà sulle sostenibilità ambientale della coltivazione con una considerevole riduzione nell’uso dei prodotti fitosanitari.
Auspicando che il previsto avvio della sperimentazione in pieno campo delle piante ottenute con le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA) possano ridurre i tempi di sperimentazione ed immissione nel mercato dei nuovi ibridi.
Il Dottore Agronomo Del Grosso, nel suo intervento, ha messo in evidenza l’importanza di un uso consapevole e razionale degli elementi fertilizzanti, che non può prescindere da una preliminare analisi del terreno. Inoltre, ha illustrato in modo dettagliato l’assimilazione dei macro e micro – elementi nelle diverse fasi fenologiche del pomodoro da industria per una fertilizzazione razionale ed efficiente.
Il Dott. Sanna ha illustrato i risultati delle prove sperimentali sul pomodoro da industria inerenti: i confronti varietali, le prove di concimazione, diverse tecniche irrigue e le nuove strategie di difesa dalle principali avversità fitosanitarie effettuate dall’AGRIS in Sardegna.
Il del Dott. Sandei, oltre ad illustrare numerose tematiche inerenti i processi industriali della lavorazione del pomodoro da industria, ha messo in evidenza la ricerca in atto sul contenuto, in alcuni prodotti trasformati (polpe e passate al NORD – Pelati e Pomodorini al SUD Italia), di specifiche molecole precursori del gusto (zuccheri, acidi organici, amminoacidi, sostanze volatili) e con il più alto contenuto di molecole bioattive con proprietà antiossidanti (licopene, polifenoli e acido ascorbico).
Ha concluso i lavori il Prof. Furesi che ha illustrato le dinamiche della produzione del pomodoro da industria a livello mondiale e come sia variata la produzione del pomodoro da industria nei diversi areali geografici e in Italia. Ha prospettato, inoltre, basandosi sugli attuali dati dei consumi procapite di pomodoro, nei diversi paesi del mondo, gli scenari futuri per la coltivazione del pomodoro da industria.