Consumo di suolo ad alta risoluzione
Una fotografia aggiornata a livello europeo, nazionale e regionale suggerisce un uso più efficiente delle risorse territoriali
Il suolo è una delle più importanti risorse naturali non rinnovabili: è limitato nello spazio e, non solo fornisce i prodotti e i servizi necessari al mantenimento dell’equilibrio vitale di piante e animali, ma è anche strettamente interconnesso alle altre componenti ambientali – atmosfera, idrosfera, biosfera – tanto che il suo deterioramento può ripercuotersi negativamente sulla qualità di tutte le altre. I fattori principali che ne causano il degrado sono rappresentati da fenomeni di cattiva gestione, erosione (idrica ed eolica), diminuzione del contenuto in sostanza organica, compattazione fisica e perdita di struttura, contaminazione con sostanze inquinanti, salinizzazione, desertificazione, perdita di biodiversità.
Uno dei fattori di degrado più evidenti degli ultimi decenni è tuttavia rappresentato dall’impermeabilizzazione dei suoli. L’impermeabilizzazione di terreni fertili, ossia la perdita di suoli agricoli all’interno delle pianure alluvionali, quando associata alla diffusione di aree urbane, provoca una progressiva e sistematica distruzione del paesaggio rurale e un conseguente maggiore rischio di inondazioni. L’impermeabilizzazione, minacciando le funzioni ecosistemiche e gli equilibri ecologici, viene a tutti gli effetti considerata un costo ambientale, risultato di diffuse e indiscriminate pratiche gestionali non sostenibili. Un suolo agricolo impermeabilizzato perde a tutti gli effetti le proprie funzioni.
Sebbene dettagliate, le conoscenze sui servizi ecosistemici, sui processi che minacciano l’equilibrio ecologico, sul sistema complesso suolo e sulle interazioni con le attività umane e i cambiamenti climatici non permettono ancora di ottenere un’informazione integrata in grado di fornire strategie accurate di prevenzione, mitigazione e ripristino della risorsa suolo…