CONFPROFESSIONI_ Sicilia, presentati i dati dell’osservatorio regionale sulle competenze professionali
Nell’isola 77 mila liberi professionisti, che danno lavoro a oltre 16 mila lavoratori, Ma i redditi continuano a calare. L’assessore regionale Marziano: in campo nuove iniziative per riqualificare i professionisti.
Stella, presidente di Confprofessioni: politiche attive più efficaci per sostenere i cambiamenti in atto e migliorare la competitività sul mercato
Palermo, 27 giugno 2017. Oltre 77 mila i liberi professionisti attivi, che danno lavoro a più di 16 mila lavoratori (in calo del 4% tra il 2015 e il 2016), occupati prevalentemente negli studi legali, di architettura e delle professioni sanitarie; ma sul fronte dei guadagni la Sicilia rimane uno dei fanalini di coda del Paese. Il reddito medio dei liberi professionisti siciliani nel 2015 era di 21.001 euro, superiore solo a quello dei colleghi della Calabria, della Basilicata e del Molise.
Sono alcuni dati dell’indagine sui liberi professionisti in Sicilia realizzata dall’Osservatorio regionale sulle competenze delle professioni, e presentate il 27 giugno nel corso del convegno promosso da Confprofessioni (Confederazione italiana libere professioni) e Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) da Bruno Marziano, assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Sicilia, nella Sala Mattarella del Palazzo dei Normanni a Palermo, nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto dalle due associazioni con l’assessorato regionale.
«Stiamo mettendo in campo una serie di iniziative per permettere ai professionisti siciliani di aggiornarsi, riqualificarsi e trovare nuove e ulteriori collocazioni nel mercato del lavoro: investiamo in questa direzione per far crescere la Sicilia – ha detto Marziano -. L’altro intervento prenderà forma attraverso un bando, che sarà pubblicato nei prossimi mesi e metterà a disposizione circa 5 milioni di euro per voucher per l’alta formazione dei professionisti siciliani».
«Le libere professioni ricoprono un ruolo importante all’interno del sistema economico e sociale del nostro Paese e apportano un contributo fondamentale alla creazione di ricchezza e allo sviluppo economico – ha commentato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella -. Ciononostante le libere professioni rappresentano un contesto sul quale insistono ancora molti aspetti poco noti e poco indagati. Per questo motivo Confprofessioni ha raccolto l’invito dell’Assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale della Regione Siciliana per documentare in maniera dettagliata e aggiornata l’attività, i processi di cambiamento, i punti di forza e di debolezza dei liberi professionisti siciliani, per individuare le politiche attive più efficaci per sostenere i cambiamenti in corso, le trasformazioni e l’erosione delle professioni tradizionali, così da migliorarne la competitività sul mercato».
«Il rapporto presentato dall’assessorato regionale alla Formazione, grazie alla collaborazione con Adepp e Confprofessioni, è il primo in Italia a far emergere da un lato le sfide maggiormente sentite dai liberi professionisti e dall’altro i loro fabbisogni formativi. Il rapporto – ha proseguito Marziano – ha fatto emergere quanto sia importante per i professionisti, oggi, rafforzare le competenze trasversali come quelle digitali, sulla gestione dello studio, sul business plan, sul marketing e sulle lingue».
«Una formazione di qualità che accompagni il professionista durante tutto il suo percorso lavorativo – ha concluso l’assessore – è indispensabile per rafforzare la propria posizione e per aprire nuove prospettive a chi è in cerca di lavoro. La collaborazione con Adepp e Confprofessioni va esattamente in questa direzione».
In allegato l’Indagine sui liberi professionisti in Sicilia 2017: