Cassandra Abita Qui
I disastri naturali che minacciano l’Italia sono molteplici. Una corretta politica di prevenzione richiede anche di operare scelte fra gli interventi possibili per attenuare le conseguenze degli eventi calamitosi. Innanzitutto però occorre essere consapevoli dei rischi che si corrono.
Confesso che mi sento un po’ a disagio a parlare di questi problemi: potrei sembrare un uccello di cattivo augurio o, in parole più eleganti, una Cassandra. Ma non parlarne non risolve il problema. Anzi, mi sembra che la minaccia diventi più grande se viene ignorata e se nessuno si occupa di arginarne gli effetti. Spero quindi che qualcuno presti attenzione a questi argomenti scomodi, in particolare fra i nostri politici.
In un mio precedente articolo avevo scritto che “L’Italia è un paese a rischio per gli effetti di diversi eventi naturali. Nell’ordine, tra quelli statisticamente più rilevanti, vi sono:- il rischio geologico-idraulico (che in verità, oltre a riguardare eventi naturali, è spesso aumentato o causato dall’azione dell’uomo), a carattere quasi costante nel tempo;- il rischio sismico, ossia quello causato da terremoti e tsunami, che può tramutarsi in catastrofico;- il rischio vulcanico, dovuto ai vari tipi di eruzioni ed altri fenomeni vulcanici, che può diventare apocalittico.”Le dizioni costante nel tempo, catastrofico e apocalittico sono indispensabili per la descrizione corretta dei fenomeni.
Le conseguenze del rischio geologico-idraulico presentano caratteristiche più o meno invariate nel tempo; in altre parole, è molto difficile che vi siano in futuro frane ed alluvioni significativamente più estese di quelle già viste negli ultimi 50 anni. Gli effetti varieranno in funzione del grado di antropizzazione delle aree colpite, ma non saranno mai catastrofici come nel caso di eventi sismici o vulcanici…