Biotecnologie e miglioramento genetico: lo strano caso della patata

Quando ero attivamente coinvolto in attività miglioramento genetico della patata e nelle applicazioni delle biotecnologie a questa specie mi è capitato più di una volta di tentare di spiegare la mia attività professionale a persone che incontravo in eventi sociali. Quasi sempre ho trovato interlocutori increduli: non si capacitavano del fatto che qualcuno fosse regolarmente stipendiato per migliorare un alimento già perfetto ai loro occhi di consumatori, in quanto  facilmente reperibile, gustoso, nutritivo e a buon mercato. Una ragazza danese incontrata su un aereo trovò molto buffo quanto le raccontavo della mia professione e mi giudicò un simpatico buontempone. Di tutt’altro tipo la reazione di produttori e operatori di mercato incontrati in occasioni professionali, che esprimevano la speranza che la mia attività di ricerca potesse contribuire a risolvere qualcuno dei loro pressanti problemi, dal reperimento di materiale da semina di buona qualità, alla gestione delle molte malattie e dei molti parassiti della coltura, fino alla commercializzazione del prodotto.

Questi episodi mi sono tornati in mente quando la redazione di Cibaria mi ha chiesto questo articolo. L’uso di biotecnologie per il miglioramento genetico della patata è infatti un incredibile paradosso: la ricerca su questa specie ha raggiunto progressi inimmaginabili solo pochi anni fa, producendo sofisticate conoscenze e risultati avanzati come per poche altre piante. La coltivazione continua però ad essere basata su varietà ottenute nel secolo scorso. Per esempio negli Stati Uniti ed in Canada continua ad essere largamente diffusa la varietà Russet Burbank, mutazione spontanea isolata dal botanico americano Luther Burbank più di cento anni fa. In Europa continuano ad essere molto popolari le varietà Bintje (ottenuta nel 1904), Desirée (1962), Hermes (1973) ed altre ottenute più di 40 anni fa. Anche le varietà più moderne, come per esempio la Innovator (1999) derivano comunque da programmi tradizionali di incrocio e selezione. Sembra quindi che le biotecnologie moderne applicate alla patata si fermino sulla soglia dei laboratori dei centri di ricerca e stentino a trovare la via della utilizzazione su larga scala…

Vedi articolo

Hornby Castle, William Turner
Hornby Castle, William Turner

Redazione Fidaf

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *