Best4Soil, un progetto europeo per promuovere best practices sulla salute dei suoli agricoli
Cos’è la salute dei suoli coltivati?
La salute e la qualità del suolo sono considerati concetti equivalenti, sebbene non siano sempre considerati sinonimi. Esistono numerose definizioni di “salute del suolo” incluse nella letteratura scientifica da vari autori e, in generale, tutti ritengono che il concetto sia correlato alle sue funzioni e al suo utilizzo, essendo sempre un attributo delle sue proprietà fisiche, chimiche e biologiche.
Quando si fa riferimento alla salute del suolo agricolo, vanno considerati due aspetti fondamentali connessi alla gestione degli agrosistemi:
1) La sostenibilità del sistema suolo, per il quale deve sempre essere rispettato il “principio di precauzione” (già incluso nel trattato di Maastricht nel 1993) secondo cui qualsiasi azione di gestione del suolo non deve creare ipoteche sulla società o sulle generazioni future.
2) La vitalità del suolo visto come un ecosistema, in cui la grande quantità e diversità degli organismi che lo abitano agiscono come attori essenziali nei processi fondamentali da cui dipenderà in gran parte la salute e la fertilità del suolo.
Perdita di salute dei suoli agricoli
Lo sviluppo dell’agricoltura su scala globale per soddisfare la crescente necessità di cibo da parte della popolazione umana e animale ha portato all’introduzione di sistemi di coltivazione intensivi che hanno generato vari problemi sulle colture stesse, sullo stato di conservazione dei sistemi naturali e sulla salute umana. Negli ultimi decenni, l’agricoltura basata su pratiche agrarie riduzioniste, con una tendenza alla monocoltura e alla produzione intensiva, ha portato alla perdita della salute del suolo, e con essa:
1) la perdita di fertilità e la comparsa di fenomeni di stanchezza dei suoli, principalmente causati dalla mancata distribuzione di ammendanti organici, sostituiti in molti casi dai soli fertilizzanti di origine minerale;
2) la proliferazione di organismi fitopatogeni che popolano il suolo, e causano significative perdite di produzione in molte colture.
Questi problemi, che minacciano la sostenibilità delle attuali pratiche agricole, rappresentano una grande sfida per l’umanità, e vanno affrontati con urgenza per mettere a punto e applicare buone pratiche agricole che consentano di mantenere alti livelli di produzione, riducendo al contempo i rischi che questi causano alla salute umana e agli ecosistemi.
Alla luce di questa situazione e della preoccupazione dell’amministrazione europea per l’individuazione e l’applicazione di tecniche migliorative della salute dei suoli agricoli europei, nasce e si sviluppa il progetto Best4Soil.
Il progetto Best4Soil raggruppa una rete di ricercatori e professionisti creata per condividere le conoscenze sulla salute del suolo…
L’obiettivo della rete tematica è quello di scambiare conoscenze, esperienze e opinioni, tra i diversi attori del settore agricolo (tecnici, produttori, ricercatori, educatori, aziende, ecc.), allarmati per la salute e la qualità del suolo. In questo senso, la rete cerca di promuovere le conoscenze esistenti e le migliori pratiche disponibili affinché siano applicate per una corretta gestione dei suoli agricoli.
Il progetto Best4Soil coinvolge esperti nella salute del suolo agricolo di 20 paesi europei fra cui: tecnici, agricoltori, comunicatori, educatori, genetisti e ricercatori, i quali con un approccio interdisciplinare e con punti di vista diversi fra loro, analizzano e scambiano esperienze validate scientificamente e tecnicamente finalizzate al miglioramento della salute del suolo.
Tra i partner, ci sono molti ricercatori delle principali Università e Centri di ricerca europei fra cui l’Università di Wageningen, Agroscope, FiBL, Università di Varsavia, IFAPA, Delphy, OMKI, CRPV, CiTFL.
Con questa rete si vuole interconnettere un gran numero di produttori, tecnici e formatori europei.
Poiché i sistemi produttivi e i parametri di salute delle piante sono diversi in tutta Europa, ci si è organizzati in 4 sottogruppi di lavoro secondo la classificazione delle zone EPPO / OEPP (Organizzazione europea per la protezione delle piante), che si basa sulle diverse zone climatiche (Mediterranea, Nord-Ovest o Marittima, Nord-Est, Sud-Est). Per l’area Mediterranea, che
include fra i partecipanti al progetto Best4Soil Spagna (rappresentato da IFAPA, l’Istituto Ministeriale per la ricerca e la formazione nel settore agricolo dell’Andalusia con funzione anche di capofila dell’area), Sud della Francia e Cipro, il CRPV partecipa in rappresentanza dell’Italia.
Il progetto Best4Soil propone tre approcci, che includono le migliori pratiche utili a perseguire l’ottimizzazione della salute del suolo…