Assemblea UNASA a Macerata (18.05.2017) proposta della FIDAF
Accogliendo l’invito del presidente Michele Stanca vorrei affrontare il tema della comunicazione della scienza. La comunicazione con la società deve essere posta al centro dell’attenzione delle nostre Accademie, per due ragioni fondamentali che cercherò di spiegare brevemente. L’intervento del Prof. Franco Scaramuzzi, che abbiamo appena ascoltato, mi conforta in queste mie convinzioni.
Dicevo che due sono le ragioni fondamentali
- La straordinaria diffusione delle fake news. Le notizie false e le bufale sono pericolose per la comunità e rendono il mondo un luogo meno informato. Tutti noi abbiamo la responsabilità di frenarne la diffusione. Le Accademie scientifiche di UNASA hanno qualche ragione in più; infatti sull’agricoltura e sugli aspetti dell’alimentazione l’attenzione delle fake news è spasmodica!
Faccio un solo esempio. Quello sviluppato stamattina da Michele sul genome editing. L’Italia e l’Europa guardano alla tecnologia del genome editing per uscire dal buio della ragione dove ci ha condotto la polemica attorno agli Ogm. Ora serve lo sforzo di tutti per non ricadere in polemiche non solo vecchie e dannose, ma anche sbagliate.
Voglio riconoscere quanto di veramente prezioso viene da tempo svolto dall’Accademia dei Georgofili in particolare con INFO Georgofili. Gli articoli brevi ed efficaci sono letti da moltissime persone come posso verificare attraverso la Rivista AgriCulture della FIDAF che li rilancia anche mediante Facebook. - La seconda ragione è più complessa e provo a spiegarla citando uno dei nostri Venerdì Culturali dove è stato trattato un tema di straordinario interesse “Allah e la Scienza” da parte di Elio Cadelo e di Luciano Pellicani.
Perché tra la visione del mondo della cultura islamica e quella occidentale ci sono differenze così marcate? Perché le due società sono in conflitto? Perché i Paesi musulmani non riescono ad accedere alla modernità e ad accettare l’innovazione scientifica? Come mai l’Occidente si è caratterizzato proprio per la produzione scientifica e l’innovazione tecnologica? Perché i movimenti terroristici islamisti, pur utilizzando le nuove tecnologie, affermano che la scienza è “immorale” e contro la verità di Dio?
Questo saggio di Elio Cadelo analizza le cause che hanno portato alla fine della cosiddetta “età dell’oro della scienza islamica” e alla definitiva scomparsa della produzione scientifica e tecnologica che da allora è assente nei Paesi musulmani. Quelle stesse interpretazioni ideologiche del Corano hanno portato al decadimento intellettuale arabo alla fine del Medioevo e sono diventate oggi la bandiera politica e ideologica del fondamentalismo e del terrorismo.
Cosa c’entriamo noi come UNASA? Basterebbe guardare al passato e cercare di comprendere il futuro dell’Italia e dell’Europa.
È grazie alle Accademie che si è formata la consapevolezza degli uomini di scienza di far parte di una comunità che condivide le stesse finalità e che si caratterizza per un comune progetto scientifico da realizzare. Esse favoriscono la collaborazione tra scienziati e introducono nuovi contenuti e metodi di indagine, in particolare la ricerca sperimentale e l’uso di strumenti scientifici. E’ dalle Accademie che hanno origine i primi periodici scientifici, che determinano un nuovo modo di comunicare la scienza. Per queste ragioni, le Accademie e le società scientifiche sono a buon diritto considerate una componente essenziale della cosiddetta rivoluzione scientifica a partire dal Seicento.
E’ grazie alle Accademie scientifiche (vedi Galileo) che sono maturati il concetto di uno stato moderno e il superamento del così detto stato teocratico, come rileva il libro di Elio Cadelo.
Credo si debba riflettere su questo tema: la comunicazione della scienza va fatta in modo chiaro e onesto. Le Accademie devono impegnarsi su questo tema che considero fondamentale.
Se siamo convinti dell’esigenza della comunicazione della scienza da parte dell’UNASA dovremo chiederci: cosa fare e come fare?