Asparagi e un’emanazione ancora misteriosa
Gli asparagi, un genere che comprende centocinquanta specie una delle quali l’Asparago officinalis L., sono coltivati da almeno duemila anni, e quando sono mangiati danno aull’urina un cattivo e intenso odore che per alcuni ricorda quello del cavolo marcio. Una conseguenza che per la prima volta pare segnalato nel 1731 da John Arbuthnot, medico della regina Anna di Gran Bretagna, che scrive “gli asparagi […] alterano l’urina con un odore fetido (specialmente se raccolti ancora bianchi) e quindi alcuni medici han-no sospettato che non siano benefici per i reni”. Pochi anni dopo, Benjamin Franklin (1781) afferma “a few stems of asparagus eaten, shall give our urine a disagreeable odour”. Sulle cause del fenomeno e sul fatto che non tutti sembrano produrre o sentire la sgradevole emanazione le ricerche sono più recenti. Di diverso parere è Marcel Proust (À la recherce du temps perdu) per il quale gli asparagi mutano il suo vaso da notte in un’anfora di profumo.
Nel 1891 appare uno studio di Nencki M. che distilla le urine di persone che avevano mangiato quasi due chilogrammi di asparagi (!!) identificando il metilmercaptano dall’odore molto forte e che oggi è aggiunto al gas di città per scoprire delle eventuali fughe. Studi successivi di Gautier (1923), White R. H. (1975), Richer C. e coll (1989), Gearhart H. L. e coll. (1941) sulle urine di chi ha mangiato asparagi non trovano il metilmercaptano in quantità tale da essere considerato responsabile dell’odore e ma nelle urine trattate ad alta temperatura come nello studio del 1891 si trovano due composti contenenti zolfo che producono metilmercaptano…