Anche per l’agricoltura la telematica è indispensabile

Anche per l’agricoltura la telematica è indispensabile

L’evoluzione tecnologica nel mondo dell’informatica ha inevitabilmente coinvolto anche molti settori dell’agricoltura. È evidente, ovvio addirittura, che il processo telematico-informatico rappresenta anzitutto una grande “rivoluzione culturale”, nel senso che sposta o demolisce i tradizionali punti di riferimento creando, nella vita quotidiana, continue novità, certamente utili, ma a volte – o spesso – poco gradevoli per chi è profondamente legato all’esperienza di un passato non facilmente conciliabile con la realtà moderna. Comunque, il segno più evidente di tale rivoluzione culturale è una “nuova curiosità” che coinvolge tutte le generazioni, sia pure con risposte diverse.

Ma l’informatica non è solo un fatto “culturale”. È uno strumento tecnologico rivoluzionario e innovativo come mai se ne erano visti. Il suo impatto sollecita e impone trasformazioni e adeguamenti in tutti i settori; anche in quelli agricoli, che sembravano inevitabilmente legati ai processi naturali ed “eterni” del produrre e del vendere.

Un aspetto essenziale nella problematica dell’imprenditoria agricola è costituito dai processi che sono “velocizzati” al massimo, con problemi che esplodono all’improvviso e si aggravano con sorprendente rapidità, richiedendo una immediatezza d’intervento fondata sulla tempestiva conoscenza della situazione e dei fattori in gioco, non solo interni all’azienda, ma anche esterni e spesso molto lontani, come possono essere le variabili condizioni di un mercato ormai mondiale.

Sono queste le radici dell’importanza attribuita dagli operatori più qualificati alle attuali tecnologie informatiche applicate all’agricoltura, alla zootecnia ed ai comparti ad esse collegati, i quali avvertono che per affrontare con successo i molti problemi di una nuova realtà non ci si può affidare agli strumenti tradizionali. Chi non riesce ad inserirsi rischia di essere tagliato fuori.

Questa esigenza non è avvertita da tutti con sufficiente chiarezza. Ciò dipende dal fatto che la cultura informatica stenta a diffondersi presso la fascia imprenditoriale avanti negli anni e, quindi, poco propensa all’apprendimento e all’esercizio di tecnologie così innovative.

Il processo di conversione telematica non può essere “improvviso”, anche se la esigenza di instaurare e di consolidare una situazione di maggiore competitività non consente tempi lunghi e trasformazioni troppo lente.

Il cambio generazionale è un fattore positivo, ma esso deve essere accompagnato da uno sviluppo importante delle conoscenze e dei termini informatici.

Tutti i settori agricoli sono aperti alle nuove istanze tecnologiche, ma non tutti sono in grado di padroneggiarne l’impiego, in modo adeguato, nonostante il diffuso convincimento che il nuovo mondo telematico è affascinante anche per l’imprenditore agricolo, il quale – per la natura stessa del suo lavoro – ha una cultura del concreto, pragmatica; è abituato a vedere un rapporto diretto tra l’applicazione dello strumento e l’effetto che produce: l’aratro che rivolta la zolla, la seminatrice che depone il seme, la forbice potatrice che recide il ramo, la mietitrebbiatrice che raccoglie le messi, la mungitrice che recupera tutto il latte.

Tutto ciò è lontano dalla realtà virtuale che sta dietro ad ogni sistema informatico e telematico. Così che l’agricoltore ha bisogno di supporti forti e adeguati per padroneggiare appieno la ineludibile innovazione.

Anche nel settore primario – in estrema sintesi – la diffusione adeguata della cultura telematica costituisce ormai insostituibile fattore di progresso e richiede una decisa volontà di recupero e di adeguamento che deve muoversi soprattutto in due direzioni : quelle della formazione e dell’organizzazione.

Permangono – è bene acquisirne consapevolezza – campi d’iniziativa che devono ulteriormente convergere: quello pubblico e istituzionale e quello privato, per realizzare progetti formativi e processi organizzativi capaci di far sì che l’intero mondo agricolo possa sempre meglio sfruttare i vantaggi dell’inarrestabile sviluppo informatico e telematico.

Non siamo all’anno zero ; tutt’altro, ma molto si può e si deve ancora fare, affinché anche gli imprenditori agricoli – di tutti i settori e di tutte le età – possano trarne crescente, concreta utilità.

Redazione Fidaf

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