Alimentazione e futuro
L’alimentazione dell’uomo e degli animali nel tempo è cambiata in relazione a molti fattori come il progredire delle pratiche agricole e soprattutto con i miglioramenti genetici apportati, con la ricerca, alle piante e animali. Negli ultimi anni si è affacciato un ulteriore problema che influirà fortemente nell’alimentazione e nelle abitudini alimentari: i cambiamenti climatici che già fanno pesantemente sentire i loro effetti. A questo si aggiungono anche i fenomeni migratori che, proprio in questi giorni, stanno attraversando soprattutto l’Europa. Naturalmente sui cambiamenti delle abitudini e contenuti alimentari ci sono anche altre molteplici cause che meriterebbero di essere affrontate (crisi economiche, riduzioni o incrementi delle terre coltivate, inquinamenti degli ambienti, ecc). Tutto ciò dovrebbe portarci a considerare i problemi legati alle nostre produzioni agricole in collegamento alla competitività della nostra agricoltura. Secondo un recente rapporto del CENSIS le nostre esportazioni nell’agri-food verso Europa e USA sembrano essere cresciute del 30% e in parallelo sembrerebbero aumentate le richieste sulla tracciabilità e sicurezza dei nostri prodotti. E’ calcolato che il made in Italy vale ormai 30 miliardi annui ed è tendenzialmente in aumento. Da considerare che i cambiamenti climatici influenzano sempre più gli ecosistemi costringendoci promuovere nuove abitudini generali di vita partendo anche dal fatto che le risorse del pianeta sono diminuite mentre si è accresciuta l’esigenza di “buona e sufficiente alimentazione”. Oggi, soprattutto nei Paesi più industrializzati, viene sprecato tanto di quel cibo che assume dimensioni mai raggiunte nella storia dell’uomo tanto da costringerci a promuovere ed adottare nuovi modelli di sviluppo che portino ad una riduzione degli sprechi che oggi si aggirano intorno al 40% della produzione globale.