Agronomi, geologi, chimici e attuari: per pensioni ricche non resta che incrociare le dita
Il 2020 per gli iscritti all’EPAP si preannuncia, finalmente, ricco di novità positive, dopo numerosi anni in cui i coefficienti di rivalutazione dei montanti avevano assunto valori estremamente bassi arrivando addirittura a zero nel 2014.
Infatti, il comunicato ISTAT Protocollo Generale 2773899/19 del 21/10/2019 rende noto, ai sensi dell’art. 1 comma 9 della legge n. 335 dell’8 agosto 1995 e del Decreto legislativo 30 aprile 1977 n° 180, il tasso annuo di capitalizzazione ai fini della rivalutazione per l’anno 2019: “Il tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale, nei cinque anni precedenti il 2018, risulta pari a 0,018254 e, pertanto, il coefficiente di rivalutazione è pari a 1,018254” cioè 1,8254%.
Per trovare un valore del coefficiente di rivalutazione dei montanti più elevato occorre tornare indietro al 2009 quando il coefficiente era pari a 3,3201 %, ben un decennio fa.
Altro elemento che dovrebbe, finalmente, influire positivamente sui montanti individuali degli iscritti all’EPAP è la notizia, riportata su tutti gli organi di stampa, dei risultati delle principali borse mondiali nel 2019.
Infatti, leggendo l’entità dei rialzi di alcune borse estere (+ 35,74 %; il Nasdaq, + 37,6%; Buenos Aires, + 50,1 % Atene) si possono notare i forti rialzi raggiunti nel 2019.
Non è stata da meno la borsa di Milano che ha avuto un incremento del + 29,65%.
Complessivamente l’indice Msci World, che racchiude in sé l’andamento di tutte le borse mondiali, è cresciuto nel 2019 del 26%.
Nel 2018 il Bilancio dell’EPAP ha risentito della congiuntura azionaria negativa riscontrata nell’ultima parte del 2018, tanto da avere un risultato negativo di – 312.819,00 euro, come si legge nella Relazione sulla gestione del Bilancio Consuntivo 2018 a pag. 9: “L’esito dell’esercizio è condizionato dall’anomala congiuntura economica mondiale registrata nell’ultimo trimestre 2018..”.
E’ pertanto facilmente intuibile e auspicabile, considerato che la componente azionaria nella gestione del portafoglio EPAP incide per il 29% (Relazione sulla gestione del Bilancio Consuntivo 2018, pag. 17) che i risultati del prossimo bilancio siano sensibilmente migliori e, conseguentemente, che la distribuzione degli extra rendimenti per il 2019 sia tale da compensare il 2018.