ADAF Matera: «Festeggiamo la Festa nel rispetto dell’Ambiente»
L’Associazione dei Dottori in Scienze Agrarie e Forestali di Matera ribadisce l’importanza di rispettare l’ambiente durante i festeggiamenti della Patrona, la Santissima Madonna della Bruna intervenendo sulla delicata questione relativa ai fuochi d’artificio che concludono la giornata di festa.
L’Adaf non ha dubbi sul tema: «A riguardo il Parco della Murgia si è già espresso correttamente – affermano – sulla base di motivazioni tecniche e soprattutto normative che impongono il divieto di disturbo della fauna selvatica all’interno dei parchi e delle aree protette».
A detta dell’associazione «l’esplosivo, purtroppo, è formato da polvere da sparo e da una serie di elementi chimici che all’atto dell’esplosione genera effetti luminosi e sonori, nonché colori, fumo e materiale solido in combustione. Sono del tutto evidenti gli effetti che hanno sull’ambiente peraltro ben studiati a livello scientifico, sintetizzabili nell’inquinamento atmosferico, nei danni per gli animali e nel rischio incendi con grave pericolo per la biodiversità».
L’Adaf evidenzia come tra gli inquinanti che si liberano nell’aria, sotto forma di polveri sottili (PM10, PM 2,5) in seguito agli scoppi rientrano, con valori non trascurabili, stronzio, potassio, zolfo, titanio, manganese, magnesio, alluminio, rame, bromo, arsenico, piombo e altri inquinanti gassosi (biossido di azoto, biossido di zolfo, anidride carbonica, ecc.) che «compromettono la qualità dell’aria che respiriamo. Il picco della loro presenza è massimo nelle prime ore dai fuochi, ma l’inquinamento persiste per diversi giorni, in funzione dell’andamento climatico, e si propaga fino a raggiungere i paesi limitrofi e i corsi d’acqua».
Tali elementi inquinanti possono portare danni al sistema nervoso, problemi respiratori, cardiovascolari e problemi alla ghiandola tiroidea.
Il vice presidente Vincenzo Castoro pone anche l’attenzione sulle conseguenze sugli animali: «Specie uccelli e mammiferi, estremamente sensibili al disturbo acustico che fuggono terrorizzati vagando nel buio, schiantandosi spesso contro ostacoli vari. Molti uccelli, anche rapaci, spaventati e traumatizzati, perdono il senso dell’orientamento e fuggono istintivamente, altri abbandonano la loro dimora abituale, vagano al buio e alla cieca e spesso, provati e senza energie, muoiono di freddo. Negli animali d’allevamento come mucche, cavalli e conigli le conseguenze delle esplosioni possono provocare addirittura l’aborto da trauma da spavento».
Per queste motivazioni il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato, tra l’altro, una serie di Direttive per la conservazione e tutela degli habitat naturali, della flora e della fauna selvatiche particolarmente rare e minacciate presenti nel territorio comunitario, «limitando e sottoponendo a Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A.) tutte quelle attività antropiche che possono comportare una situazione di grave conflitto con gli obiettivi di conservazione e tutela» conclude Castoro.