A proposito di emergenza emigrazione

A proposito di emergenza emigrazione

In questi giorni,i mass media hanno scatenato vivaci polemiche  sul comportamento poco corretto  di alcune ONG, che operano per  salvare i migranti che  naufragano nel Mediterraneo. Sta di fatto  che da un po’ di tempo a questa parte, la televisione trasmette la discesa nei porti italiani di ordinati gruppi di migranti, ben vestiti ed equipaggiati,che non danno l’impressione di essere dei naufraghi.

E’ probabile, senza fare  alcun pensiero temerario, che le organizzazioni che curano l’attraversamento del Mediterraneo offrano biglietti più cari a chi è in grado di pagare per la sicurezza, usando mezzi navali  ad autonomia limitata alle acque territoriali  libiche e segnalino la posizione alle navi delle ONG, che sono schierate al limite delle acque  libiche, di gommoni in avaria e quindi non governabili. Risultato il numero dei migranti in arrivo in Italia sta crescendo in maniera esponenziale.

Non hanno voluto ascoltare la proposta FIDAF sui villaggi forestali ed ora si è scatenata la battaglia tra  i sindaci che si trovano di fronte all’opposizione delle popolazioni. Dispiace, ma dovevano pensarci prima, visto che la lista di attesa sulle coste del  mediterraneo è di circa 1 milione di persone. (stima ONU).

Forse per evitare il declino del nostro Paese (vendita del Milan ai Cinesi), sarebbe il caso che qualcuno  si facesse carico di verificare la situazione del grande fiume artificiale in Libia, per poter organizzare mediante un intervento europeo, con soldi libici già stanziati,la fattibilità urgente dell’uso agricolo dei milioni di mc di acqua disponibili, completando la rete degli acquedotti, studiata dagli Americani e realizzata dai  Coreani.

Naturalmente, la  mano d’opera dovrebbe venire fornita dai migranti dall’Africa, cui dovrebbero venire  garantite condizioni di vita  personali e per le famiglie,sotto l’egida dell’ONU e dell’Europa, al fine di far dimenticare il miraggio europeo.

Anche se obbiettivamente difficile, il progetto grande fiume, presenta tre aspetti molto positivi: il primo è che i desideri ed i fabbisogni di acqua delle tre fazioni in lotta Cirenaica, Tripolitania, Fezzan avrebbero l’acqua indipendentemente dal sistema politico al potere, il  secondo che non va in rotta di collisione con i petrolieri, che potrebbero continuare a fare le loro politiche,il terzo è che la mano d’opera è costituita da negri, poiché nessun arabo o libico con reddito gratuito medio annuo superiore a quello  di un operaio italiano, si può abbassare a lavorare la terra.

A proposito di attentati terroristici

La rete di tutte le Agenzie di Intelligence  europee,come  ogni giorno ripete la televisione, ha individuato dopo molti ed accurati studi che le carceri sovraffollate.costituiscono il luogo ideale per l’indrottinamento degli attentatori.

Alcuni anni orsono, la FIDAF aveva proposto  molto più umilmente all’Amministrazione Penitenziaria che la ripartizione e l’impiego razionale dell’eccesso di popolazione nei villaggi forestali avrebbe contribuito a ridurre il grave fenomeno dell’impiego della droga, dei suicidi e della  recidiva per molti giovani.

Il progetto FIDAF aveva suscitato interesse, ma l’Amministrazione Penitenziaria non poteva  passare alla fase sperimentale per due motivi: l’aggravio di lavoro per i giudici responsabili del trasferimento dei detenuti e la mancanza di personale di sorveglianza.

Per uno strano destino della sorte, i forestali sono diventati carabinieri (circa  6000 uomini=) e quindi di fronte alla pericolosità del reclutamento Jaidisti nelle carceri, forse un pensierino sull’affollamento meriterebbe di venire preso in considerazione.

Staremo a vedere!

1° maggio 2017

The House among the Roses - Claude Monet
The House among the Roses – Claude Monet

Redazione Fidaf

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