Crisi Russia – Ucraina: proposte dell’ AISSA per affrontare gli effetti dell’attuale situazione di crisi sul comparto agricolo nazionale e possibili soluzioni per rafforzare l’agricoltura italiana, più produttiva e più sostenibile

Crisi Russia – Ucraina: proposte dell’ AISSA per affrontare gli effetti dell’attuale situazione di crisi sul comparto agricolo nazionale e possibili soluzioni per rafforzare l’agricoltura italiana, più produttiva e più sostenibile

Premessa
La guerra russo-ucraina è il conflitto geopolitico più grave dalla seconda guerra mondiale e comporterà conseguenze globali più rilevanti rispetto alle precedenti crisi finanziarie o sanitarie patite in questo ultimo ventennio. In questo particolare momento critico, occorre analizzare e valutare accuratamente le prevedibili ripercussioni della guerra sugli
approvvigionamenti alimentari ed energetici del nostro Paese e il suo
potenziale impatto sul panorama internazionale. Allo stesso tempo, appare
indispensabile e urgente rispondere in modo flessibile alle dinamiche in corso e fare scelte strategiche coerenti agli interessi di lungo termine.
Le criticità dirette e indirette generate dalla difficile situazione che si è
sviluppata nelle ultime settimane, hanno già determinato impatti negativi
sull’attuale gestione delle produzioni agricole e dei prodotti alimentari
importati, con conseguenze ad alto fattore di rischio per la tenuta di numerose filiere dell’agroalimentare nazionale.
Tali criticità presentano nell’immediato un impatto diverso a seconda dei
settori, in sintesi:

  • per le colture cerealicole, le colture proteiche e oleaginose si registra
    l’improvvisa indisponibilità di materie prime per la chiusura di
    importanti mercati, il conseguente forte rialzo dei prezzi anche dovuti a
    limitazioni nella logistica e nell’approvvigionamento;
  • nel settore ortofrutticolo, che tradizionalmente esporta quote
    significative della produzione, l’embargo nei confronti della Russia potrà
    portare a un eccesso di offerta sul mercato interno e a un calo della
    remunerazione ai produttori, con il rischio di ulteriori abbattimenti di
    impianti arborei;
  • nel settore vivaistico e orticolo in serre calde, potrà verificarsi
    l’interruzione dei processi produttivi a causa dell’aumento dei prezzi del
    combustibile per il riscaldamento;
  • nell’allevamento, l’indisponibilità di materie prime fondamentali per la
    produzione di mangimi e quindi per l’alimentazione, acuita anche da un
    insostenibile aumento dei costi energetici, potrebbe portare
    all’impossibilità di completare i cicli produttivi, obbligando gli allevatori
    a ricorrere alla macellazione di capi in piena produzione.
    Nel medio lungo periodo le criticità ricordate possono aggravare alcuni
    problemi strutturali del sistema agricolo nazionale:
  • la crescente dipendenza dall’estero per i materiali genetici (varietà ed
    ibridi) utilizzati per le coltivazioni nazionali, quali il mais e il frumento,
    per citare alcune delle principali;
  • la perdurante difficile situazione per molte aziende anche nel settore
    frutticolo, fortemente ridottosi in termini di superficie, per la scarsa
    disponibilità di manodopera necessaria e i costi di produzione che
    superano spesso le remunerazioni dei prodotti;
  • l’aumento dei costi dei combustibili, con immediato impatto sugli
    impianti di trasformazione e condizionamento della frutta e sul
    trasporto verso i mercati.
    In questa difficile e congiunturale fase di instabilità, i rappresentanti della Comunità Scientifica nazionale delle Scienze Agrarie ritengono doveroso presentare alcune proposte basate su criteri oggettivi da attuare nel breve e medio periodo per affrontare i principali problemi e le possibili soluzioni per l’agricoltura e l’agroalimentare italiani.
    Il presente documento a supporto dell’audizione in Commissione, dopo una disamina ordinata per priorità delle possibili azioni per gestire l’emergenza, attraverso misure urgenti e interventi mirati a salvaguardare il patrimonio produttivo italiano, propone i principali provvedimenti strutturali necessari per incrementare la resilienza del sistema agroalimentare italiano, a partire da un efficiente coordinamento delle attività di programmazione e attuazione a
    elevata intensità di conoscenza per l’impiego avanzato e strutturato di
    tecnologie, mediante proposte per superare gli attuali limiti e ostacoli
    normativi, ma anche sinergie, complementarietà e addizionalità dei fondi europei e nazionali…

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Redazione Fidaf

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