La scienza e la pseudoscienza

La scienza e la pseudoscienza

All’inizio degli anni ‘70, Samuel Mines (Gli ultimi giorni dell’umanità, Einaudi, 1972) affermava che, improvvisamente, e con terrore, ci siamo resi conto di non essere altro che delle scimmie che giocano con i computer…”. Questa frase fa impressione, se si pensa che è stata scritta quasi 50 anni fa, quando la maggior parte di noi forse neanche sapeva dell’esistenza dei computer. Il progresso ci ha consentito, per fortuna, l’uso di massa del computer, che ha portato a dei progressi enormi in tutti i campi, ma che, sempre di più, ci sta riconducendo a quell’immagine di Mines. Scimmie che giocano, e male, con il computer e che, in massa, spesso negano l’evidenza scientifica. Eppure, se possiamo lanciare i nostri strali da un computer, da uno smartphone da ogni luogo del mondo e a ogni ora del giorno, lo dobbiamo ai progressi della scienza e della tecnologia.
Allo stesso tempo, dovrebbe essere acquisito che il progresso scientifico prospera sul dibattito scientifico logico, secondo il quale è importante cercare di identificare le ragioni logiche per cui una teoria scientifica è vera, come anche portare ragioni per quali potrebbe non essere corretta.
Lo spostamento del dibattito scientifico dalle Accademie, dalle riviste specializzate e dagli eventi congressuali al mondo dei social si pensava potesse contribuire alla diffusione delle conoscenze e al progresso della Società globale.
La stessa Accademia dei Georgofili di cui mi onoro di far parte, è molto attiva sui social network, con l’intento di raggiungere un pubblico che potrebbe essere “spaventato” dalla storia di questa Istituzione e, forse, anche influenzato da pregiudizi e da un’intrinseca ostilità verso ciò che ritiene, a torto, un mondo elitario. Così non è, lo sappiamo. L’Accademia dei Georgofili è per tutti, di tutti.
Nell’agorà pubblica dei social esistono tuttavia centinaia di falsi miti che seppur screditati dalla comunità scientifica, sono duri a morire, e il messaggio che emerge è che la scienza non è, né è mai stata, un insieme immutato e immutabile di verità. Al contrario, ha da secoli proceduto per prove ed errori, a volte anche grossolani, smentendo e migliorando sé stessa anno dopo anno, secolo dopo secolo. Ma è, e rimane, SCIENZA.
È sconfortante, invece, che alcuni pseudo-scettici credano che le bislacche teorie irrazionali (pensiamo, ad esempio, ai terrapiattisti) facciano parte di un dibattito scientifico logico e, in certi casi, qualche furbo personaggio costruisce la propria carriera (e fa soldi), in particolare su Internet, diffondendo ad arte e in modo surrettizio, teorie palesemente false e antiscientifiche, senza addurre alcuna giustificazione logica a loro supporto.
La forma più comune di questo “debunking irrazionale” pseudo-scettico è la denigrazione e l’insulto personale per screditare le teorie che non gli piacciono. Spesso una nuova teoria è etichettata da questi “commentatori seriali” come pseudoscienza o scienza marginale senza fornire alcuna chiara spiegazione di ciò che la rende così. Con un chiaro esempio di ragionamento circolare sostengono che poiché non credono che qualcosa sia vero, allora è pseudoscienza e poiché è pseudoscienza non è vero. È chiaro che possiamo ignorare questi argomenti imperfetti poiché sono illogici e non appartengono a nessun dibattito scientifico razionale, ma così facendo non fermeremmo questa “deriva anti-scientifica”.
Thomas Huxley, filosofo e biologo inglese ha detto la cosa migliore quando ha affermato che “la scienza non è altro che formazione e organizzazione del buonsenso”. Una differenza chiave tra una credenza e una teoria scientifica è che una teoria scientifica si basa su dei metodi e degli studi che possono essere testati e replicati, mentre una credenza non fa affermazioni verificabili e quindi non è scienza. La scienza si basa sull’evidenza, non sulla fede o, peggio ancora, sulla creduloneria.
Un argomento spesso emotivo del debunking irrazionale è che non possiamo proporre nuove teorie scientifiche perché tutte le teorie esistenti sarebbero sbagliate e tutto ciò che crediamo attualmente cambierebbe. Ma le nostre teorie sono cambiate molte volte prima. Solo la realtà non cambia mai nonostante i nostri molti diversi tentativi di spiegarla. L’evoluzione, la deriva dei continenti, le ere glaciali, il sistema solare centrato sul sole e molte altre teorie erano un tempo concetti nuovi che sostituivano vecchie idee obsolete su come funziona il mondo. Hanno anche ricevuto la loro parte di debunking irrazionale, come adesso lo ricevono la sfericità della Terra, l’efficacia dei vaccini, ecc.
È perciò fondamentale separare il debunking irrazionale dal ragionamento scientifico logico. Ecco alcuni semplici suggerimenti per aiutare a identificare rapidamente il debunking irrazionale.
– Tentare di collegare una teoria scientifica con idee ben screditate
– Utilizzare argomenti che potrebbero essere diretti contro qualsiasi nuova teoria
– Etichettare una nuova teoria come scienza non scientifica, marginale invece di fornire un chiaro ragionamento logico per cui una teoria fallisce.
– La scelta di ignorare le prove a supporto di una nuova teoria, dando allo stesso tempo un peso eccessivo ad altre prove
– Usare attacchi personali, a volte mescolati con un linguaggio volgare o offensivo, invece di considerare i meriti scientifici della teoria.
Solo quando capiremo la differenza tra un’ipotesi, una teoria, una legge, un modello, una regola, un postulato, un assioma, un teorema e la pseudoscienza (per non dire la “bufala”) saremo in grado di comprendere qualsiasi scienza, ricordando che la scienza è una conoscenza sistematizzata derivata dall’osservazione, dallo studio e dalla sperimentazione. Pertanto, si occupa solo di fenomeni che possono essere esaminati e dimostrati. Contrariamente all’opinione popolare, non è una sorta di pesca a sorpresa, ma un modo di porsi domande e valutare varie possibili risposte.

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Georgofili

Redazione Fidaf

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