Per un rilancio duraturo: proposte di ConfProfessioni al Presidente Conte
Verso la manovra economica 2021
Gli Stati Generali dell’economia organizzati nello scorso mese di Giugno dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno rappresentato un utile e costruttivo momento di ascolto e dialogo tra istituzioni e parti sociali sull’agenda economica e sociale che Parlamento e Governo sono chiamati a determinare, a partire dai prossimi provvedimenti allo studio e poi, più compiutamente, nella prossima legge di bilancio.
ConfProfessioni ha partecipato al confronto nella consapevolezza del momento delicatissimo che l’economia italiana sta attraversando: la crisi determinata dall’epidemia è infatti intervenuta su una realtà già fragile in termini di crescita e di equità e coesione sociale.
Il disagio del settore libero-professionale
In questo contesto di crisi generalizzata, il settore libero-professionale – già interessato negli anni precedenti da fenomeni di contrazione del reddito medio e di differenziazione delle condizioni reddituali in base alle aree del Paese – sta attraversando una fase di particolare difficoltà, che il Presidente di ConfProfessioni, Gaetano Stella, ha illustrato nel proprio intervento agli stati generali. Tutti gli indicatori convergono su una pesantissima contrazione delle attività professionali nei prossimi mesi: è prevedibile che oltre 500 mila lavoratori indipendenti saranno espulsi dal mercato. Le 472 mila domande autorizzate dalle Casse di previdenza professionali per accedere all’indennità di 600 euro introdotta dal decreto “Cura Italia” dimostrano la fragilità dei professionisti in questa fase, destinata peraltro a protrarsi nei prossimi mesi in ragione della natura dei servizi professionali, di servizio agli altri settori produttivi. Pesanti anche le ripercussioni per i dipendenti delle attività professionali e dei servizi alle imprese: ad Aprile, l’Inps ha autorizzato 8,3 milioni di ore di Cig in deroga, che corrispondono a circa 52 mila lavoratori a zero ore.
In questo quadro così preoccupante, per contribuire ad arginare gli effetti della pandemia sulle attività professionali, Confprofessioni ha varato ad Aprile, attraverso il proprio sistema, un piano di emergenza da 8 milioni di euro che ha garantito interventi a sostegno al reddito per i dipendenti degli studi professionali, una articolata rete di tutele sanitarie e socio-sanitarie con una dote iniziale di 3 milioni di euro destinati a professionisti e lavoratori, insieme ad un programma da 15 milioni di euro per assicurare liquidità ai liberi professionisti colpiti dalla crisi. Una barriera che ha attenuato l’urto della crisi sulle professioni, ma che deve ora sollecitare interventi di sostegno, mirati:
➢ A prevedere misure fiscali volte a tagliare, a regime, l’elevato cuneo fiscale che grava sui redditi dei professionisti;
➢ A favorire la crescita dimensionale, l’innovazione digitale e tecnologica e l’aggregazione degli studi professionali;
➢ A garantire, come peraltro già indicato nel documento programmatico redatto dal Governo a settembre 2019, l’effettiva applicazione dell’equo compenso nei rapporti tra professionisti e grandi committenti, a cominciare dalle pubbliche amministrazioni;
➢ A prevedere un ammortizzatore sociale universale per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps, che rischiano di pagare il conto più salato della crisi.
Gli otto punti presentati al Governo da ConfProfessioni
Già a Maggio, in una prima fase di consultazioni tra Governo e parti sociali, avevamo avuto l’occasione di illustrare al Presidente del Consiglio le priorità per una ripresa economica robusta e duratura, in un contesto ancora condizionato dalle misure di distanziamento e controllo dell’epidemia. Una “mappa” di temi e obiettivi per il rilancio dell’economia, maturata grazie al confronto con le associazioni dei liberi professionisti che raccogliamo nella nostra confederazione, e sulla base dell’esperienza quotidiana dei liberi professionisti, che, come è noto, assistono cittadini ed imprese nelle loro attività economiche e nella tutela dei loro diritti, confrontandosi con i problemi emergenti dalla società civile e dalla dialettica sempre più complessa con la pubblica amministrazione…