2020: l’Anno Internazionale della Salute delle Piante

2020: l’Anno Internazionale della Salute delle Piante

I dibattiti sulla salute hanno preso il sopravvento da quando il Covid-19 si è diffuso a livello globale, ponendo l’accento sull’importanza delle misure sanitarie preventive. La salute umana, infatti, è da sempre giustamente prioritaria. Considerato l’obiettivo di preservare e salvare quante più vite umane possibili come priorità assoluta, le organizzazioni internazionali e i governi che ne sono membri hanno anche il dovere di preservare e continuare a migliorare la vita, intesa nel più ampio senso possibile: dalla quotidianeità all’ambiente. Quando si parla di salute, infatti, il pensiero vola verso quella umana o al limite a quella animale, e raramente all’ambiente, se non in funzione umana. Questo perché le piante possono apparire in salute a occhi non allenati, e un raffreddore o l’influenza mostrano dei sintomi noti a tutti, perfino negli animali. Eppure, anche le piante si ammalano. Per questo da oltre cinque anni il governo della Finlandia, in collaborazione con il Segreteriato della Convenzione Internazionale per la Protezione delle Piante (IPPC nell’acronimo inglese) ha iniziato un progetto per portare questo tema alla ribalta del grande pubblico. La proclamazione dell’Anno Internazionale della Salute delle Piante (IYPH nell’acronimo inglese) da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU è il risultato di questo importantissimo lavoro: il 2020, quindi, è l’occasione per la comunità fitosanitaria globale di presentare il proprio lavoro dinnanzi a un pubblico più vasto dei soliti esperti del settore o nelle sedi istituzionali. Non dimentichiamo che le piante costituiscono la fonte della vita, essendo la base di una dieta sana e fonte dell’ossigeno che respiriamo.

Con la globalizzazione e il maggiore movimento di persone e prodotti, e con il cambiamento climatico, i principali rischi per la salute delle piante sono posti dall’introduzione e diffusione di parassiti. La Xylella fastidiosa, il Punteruolo rosso, la cimice asiatica, sono alcuni nomi scientifici o colloquiali di batteri e parassiti che sono entrati nel nostro vocabolario per gli effetti devastanti sulle nostre piante. Si tratta dei medesimi meccanismi che stiamo osservando con la tragica diffusione del Covid-19 ed è per questo che diventa ancora più essenziale la prevenzione prevista da protocolli internazionali come gli ISPM (standard internazionali sulle misure fitosanitarie) dell’IPPC, approvati attraverso metodi partecipativi e basati su evidenze scientifiche.

Il programma per l’Anno Internazionale si sta adattando per riformulare una serie di iniziative a livello globale: eventi come il lancio dell’IYPH che si è tenuto a Roma, presso il quartier generale della FAO, il 2 dicembre 2019 ha dimostrato la grande voglia di partecipazione globale, ma l’attuale crisi sanitaria globale hanno spinto il Segretariato dell’IPPC a postporre la quindicesima sessione della Commissione sulle Misure Fitosanitarie, che si sarebbe dovuta tenere a Roma tra il 29 giugno e il 3 luglio 2020, mentre la Conferenza Internazionale sulla Salute delle Piante è tuttora in programma tra il 5 e l’8 ottobre 2020 a Helsinki. Moltissime altre iniziative virtuali verranno organizzate a livello nazionale, a cui tutti gli operatori del settore agricolo e i consumatori sono chiamati a partecipare. Tra queste, nel contesto dell’Anno internazionale, la FAO con il Segretariato dell’IPPC e National Geographic hanno lanciato un contest fotografico: piante sane e piante malate. Con l’occasione invitiamo tutti i lettori a partecipare, visitando il sito dell’Anno internazionale: www.fao.org/plant-health-2020. A breve, la FAO e il Segretariato dell’IPPC pubblicheranno inoltre un libro per bambini sul tema delle salute delle piante, oltre che un contest di disegni per i più piccoli, in modo da continuare a celebrare l’IYPH in questo periodo di distanziamento fisico forzato. La FAO e il Segretariato dell’IPPC, infatti, continuano il proprio operato, adattandosi alle sopravvenute esigenze comunicative.

In effetti altra funzione chiave della FAO e del Segretariato dell’IPPC per la Salute delle Piante è la comunicazione, dai loghi alle brochure al sito. Ad oggi, il logo e lo slogan “Proteggere le Piante, Proteggere la Vita” sono stati tradotti in più di trenta lingue e sono in uso online, sui social, e persino su tram, francobolli e monete. È importante far passare il messaggio che ciascuno di noi contribuisce alla salute delle piante, tenendo presente che quando si viaggia è rischioso portare con sé frutta fresca e ortaggi, perché potrebbero portare con sé parassiti e malattie; o che è necessario investire nella ricerca e nella regolamentazione per limitare i danni dei parassiti all’ambiente e alla biodiversità. Ciascuno di noi può contribuire alla salute delle nostre piante e, in definitiva, del pianeta.

IYPH (002)

Redazione Fidaf

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