Vespa samurai, il ministero dell’Ambiente ha detto sì
Si avvicina sempre di più l’introduzione nelle campagne italiane della vespa samurai (Trissolcus japonicus), antagonista alloctono della cimice asiatica (Halyomorpha halys) che il nostro Paese ha importato diversi anni fa per motivi di studio.
Il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del Mare (Mattm) conferma infatti a Italiafruit News di avere “concluso la predisposizione del decreto attuativo previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 102/2019” e che “su tale schema di provvedimento, si è in attesa del pronunciamento della Conferenza Stato-Regioni”, organo collegiale che è tenuto ad esprimere un parere consuntivo ma non vincolante sul regolamento.
Solo dopo quest’ultimo, obbligatorio, passaggio burocratico, il Centro Crea Difesa e Certificazione (Crea-Dc) e i Servizi Fitosanitari regionali potranno coordinarsi per dare il via ufficiale alla fase operativa, effettuando fin da subito le immissioni di vespe samurai in determinate aree preselezionate dell’Italia ed incentivando, in seguito, la prima schiusa delle uova e quindi l’accoppiamento e la riproduzione delle popolazioni.
Quando è in programma la Conferenza Stato-Regioni?
Secondo le nostre informazioni, la riunione degli assessori regionali all’Ambiente in Conferenza Stato-Regioni dovrebbe tenersi fra pochi giorni. Lo chiedono i produttori di frutta, verdura, agrumi e cereali che, proprio in queste ore, stanno sollecitano le rispettive Regioni ad incontrarsi nel più breve tempo possibile, al fine di permettere i primi lanci di Trissolcus japonicus. Ad oggi non è ancora stata stabilita una data, ma molto probabilmente la seduta si svolgerà per via telematica, vista l’attuale situazione di emergenza sanitaria legata alla diffusione dei contagi del coranavirus Covid-19.
Cosa prevede il Dpr 102/2019
Il Dpr 102/2019, pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 5 settembre 2019, va a reintrodurre in Italia la possibilità di realizzare interventi di “lotta biologica classica” con l’impiego di antagonisti naturali non autoctoni (ammessi nell’Allegato D della Direttiva “Habitat”) per contenere le popolazioni di nuovi insetti alieni che stanno danneggiando gravemente la nostra agricoltura.
Ai sensi dell’Articolo 2 del Drp 102/2019, si ricorda che “l’immissione in natura delle specie e delle popolazioni non autoctone è vietata”, ma “può essere autorizzata su istanza delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e degli enti di gestione delle aree protette nazionali, per motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali, economiche, sociale e culturali, e comunque in modo che non sia arrecato alcun pregiudizio agli habitat naturali nella loro area di ripartizione naturale né alla fauna e alla flora selvatiche locali”.