Inizierà il prossimo 7 febbraio il diciottesimo ciclo dei Venerdì Culturali, organizzati da FIDAF – Federazione Italiana Dottori in scienze Agrarie e Forestali, SIGEA – Società Italiana di Geologia Ambientale, ARDAF – Associazione Romana Dottori in Agraria e Forestali, Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Roma.
Saranno trattati argomenti che riguarderanno: Storia, Arte, Ambiente, Energia, Agroalimentare, Economia, Sviluppo sostenibile, Scuola, Formazione, Ricerca e Innovazione tecnologica. Gli incontri si svolgeranno, nella sede della FIDAF in via Livenza, 6 (traversa di Via Po) Roma, dal 7 febbraio al 17 aprile 2020, il venerdì, dalle ore 17.00 alle 19.00.
Uno o più relatori presenteranno un argomento di elevato interesse generale, mentre il pubblico presente potrà partecipare attivamente alla discussione mediante domande al relatore e/o proponendo spunti di riflessione. I Relatori e i temi da trattare saranno presentati da Luigi Rossi, Andrea Sonnino, Nicola Santoro, Giuseppe Gisotti, Antonello Fiore, Francesco Menafra, Nicola Colonna, Edoardo Corbucci, Mauro Uniformi, Patrizio Zucca, Presidenti delle rispettive Associazioni.
Aderisce ai Venerdì Culturali: CONFPROFESSIONI.
Data
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Oratore |
Titolo |
7/02 |
Maria Grazia Chiappori |
La Liguria e la sua anima: la geografia del paesaggio, l’orizzonte storico e artistico |
14/02 |
Giuseppe Cornacchia |
La riforma della PAC, fondamento del New Green Deal Europeo |
21/02 |
Paola Sannella, Massimo Zaurrini, Jean Leonard Touadi |
Riflessioni sull’Africa: fra presente e futuro |
28/02 |
Mirko Montuori |
Anno internazionale della salute delle piante |
6/03 |
Flavio Pezzoli |
Le infiltrazioni criminali nei sistemi agroalimentari |
13/03 |
Antonio Cianciullo |
Un pianeta ad aria condizionata |
20/03 |
Giulia Bonella |
L’identità complessa della Tenuta presidenziale di Castelporziano: dalla protezione ambientale all’inclusione sociale |
27/03 |
Ignazio Verde |
La frutta mutevole, ovvero come l’uomo ha modificato nel corso dei millenni le specie da frutto |
3/04 |
Stefania Nisio |
Roma: la città sotto la città |
17/04 |
Giuseppe Muti |
Dalle ecomafie alle agromafie. Uno sguardo sulla criminalità organizzata nel settore primario |
7 febbraio 2020
Maria Grazia Chiappori
Maria Grazia Chiappori è PhD in Storia dell’Europa presso l’Università La Sapienza di Roma. Studiosa e docente di storia e storia dell’arte, premio Fiuggi per la saggistica storica, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, saggi e lavori scientifici e divulgativi tra i quali si annoverano tre voci dell’Enciclopedia Treccani del Medioevo, i libri I Re Magi, L’arte del vetro, Orienti, Romanico simbolico.
La Liguria e la sua anima: la geografia del paesaggio, l’orizzonte storico e artistico
La particolare conformazione del territorio ha fortemente condizionato i destini della regione, sin dalla Preistoria. Una saggia e parsimoniosa amministrazione delle risorse naturali ha permesso di sviluppare nei secoli sia la produzione agricola che quella manifatturiera, oltre alla vocazione marittima e commerciale che, sebbene minacciata dalle emergenze attuali, rimane tuttora essenziale per l’intera economia italiana. La storia della Liguria si snoda così dalle grotte preistoriche, alle
gesta del fiero popolo dei Liguri, alle ville romane della riviera, al dominio bizantino, al sorgere di borghi e centri urbani ora avvolti nella misteriosa penombra del Medioevo. Leggende e storia si intrecciano mirabilmente raccontando le origini di città, abbazie e castelli, spiegando i toponimi e le ragioni del culto dei santi locali. Genova diviene l’epicentro dei traffici mediterranei e uno dei maggiori centri della finanza europea, così la storia prosegue con le Crociate e la rivalità con le altre
repubbliche marinare, con i fasti dei Doria e delle altre grandi famiglie patrizie. Monumenti ed opere d’arte, poco noti ai più anche perché tenuti gelosamente nascosti, costituiscono uno straordinario patrimonio – basti pensare al Tesoro della cattedrale di Genova – che rappresenta la grandezza del passato e che le immagini proiettate potranno dimostrare.
14 febbraio 2020
Giuseppe Cornacchia
Laureato in Scienze Agrarie a Bologna nel 1979. Corsi di specializzazione in “Assistenza tecnica e divulgazione agricola” al Formez di Napoli e “Sistemi di qualità agroalimentare” nell’Accademia dei Georgofili. Formatore professionale, pianificatoreaziendale e territoriale in Abruzzo. Direttore Nazionale e poi Presidente del Centro di Formazione ed assistenza tecnica della Cia Agricoltori Italiani dal 1990 al 2010, per alcuni anni anche Amministratore delegato del Caa-Cia. Dal 2010 al 2019 Responsabile del Dipartimento Sviluppo Agroalimentare e Territorio di Cia. Esperto del Gruppo Pac nel Copa-Cogeca e più volte rappresentante del Copa nel Gruppo di Dialogo Civile sulla Pac.
La riforma della Pac, fondamento del New Green Deal Europeo
La Pac è stata una politica costitutiva della Ue ed ha accompagnato l’evoluzione dell’agricoltura negli ultimi sessanta anni, modificando costantemente finalità e fisionomia. La riforma attuale rappresenta un vero cambio di paradigma: superare le logiche della compensazione di reddito per incentivare l’agricoltura produttrice di servizi ecosistemici. Il Piano Strategico Nazionale rappresenta l’occasione per ridefinire una visione organica dell’agricoltura che coniughi competitività e sostenibilità, rilanciando l’innovazione tecnologica ed organizzativa. In questo modo l’intero settore assume un ruolo centrale per lo sviluppo sostenibile, nella logica del New Green Deal europeo con l’obiettivo del “Carbon Neutrality”.
21 febbraio 2020
Paolo Sannella
Diplomatico di carriera e ambasciatore in numerosi Paesi africani, docente universitario e presidente emerito del Centro per le Relazioni con l’Africa della Società Geografica Italiana.
Massimo Zaurrini
Giornalista, opinionista e direttore della rivista “Africa e Affari” e del servizio informazioni InfoAfrica, pubblicista, docente ed esperto di questioni africane.
Jean Leonard Touadi
Docente universitario, già deputato al Parlamento italiano, pubblicista, Senior Advisor FAO, presidente del Centro per le Relazioni con l’Africa della Società Geografica Italiana.
Riflessioni sull’Africa: fra presente e futuro
L’Africa nel contesto mondiale. Crescita demografica, sviluppo economico e politico, cooperazione continentale ed equilibri mondiali. Le sfide e le opportunità: analisi di una crescita economica e delle trasformazioni socio-politiche, l’agroalimentare come motore di crescita economica; una o più Afriche, aree di crisi: interne ed internazionali. Il percorso delle indipendenze: la trasformazione culturale e sociale del Continente; i rapporti con l’Italia.
28 febbraio 2020
Mirko Montuori
Mirko Montuori works as Governance and Public Information Specialist at the International Plant Protection Convention Secretariat headquartered in Rome. He is a partnerships and communications expert and has served for over ten years in this capacity at FAO, for the private sector and NGOs. Mirko has an academic background in International Relations and in Public Management, and carried out post-graduate studies in Diplomacy and Communications. He currently serves as FAO focal point for the IYPH International Steering Committee and is in charge of IPPC communications.
Proteggere le piante, proteggere la vita: Anno Internazionale della Salute delle Piante *
Plants are the foundation of life. They provide most of the food we eat and the oxygen we breathe. Yet, they are under constant and increasing attack by pests and other pathogens. The United Nations General Assembly proclaimed 2020 the International Year of Plant Health (IYPH) to increase the awareness of the public and decision makers about the importance of healthy plants towards global issues such as food security, safe trade facilitation and environmental protection. The presentation will focus on the relation between plant health and the UN Sustainable Development Goals, along with the IYPH key messages and plans by FAO and the Secretariat of the International Plant Protection Convention.
* Il seminario sarà tenuto in italiano
Presentazione_Montuori_24.04.20
6 marzo 2020
Flavio Pezzoli
Laureato in Scienze Agrarie presso l’università di Perugia, è membro del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Roma. Ha partecipato quale docente a diversi seminari presso l’Università Roma Tre facoltà di Economia Corso di Laurea in Scienze Enogastronomiche. È stato membro di Commissioni presso l’Università della Tuscia Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia per Esami di Stato per abilitazione Dottori Agronomi e Forestali. Ha partecipato quale docente ad un corso IFTS della Regione Lazio “Tecnico Superiore nella Gestione Integrata della Catena Logistica”. È stato membro del Comitato Nazionale per lo standard internazionale EAN/UCC barcode. Membro del Comitato Nazionale Informcati per i prezzi dei prodotti Ortofrutticoli. Ha partecipato a diversi corsi professionali in materia di sicurezza, prevenzione ed igiene negli ambienti di lavoro, gestione della sicurezza antincendio e manutenzione in azienda (Università degli studi di Perugia ed altre società specializzate).
Le infiltrazioni criminali nei sistemi agroalimentari
Il volume d’affari complessivo annuale delle agromafie è salito a 24,5 miliardi di euro con un balzo del 12,4% nell’ultimo anno con una crescita che sembra non risentire della stagnazione dell’economia italiana e internazionale, immune alle tensioni sul commercio mondiale e alle barriere circolazione delle merci e dei capitali.
Una rete criminale che si incrocia perfettamente con la filiera del cibo, dalla sua produzione al trasporto, dalla distribuzione alla vendita, con tutte le caratteristiche necessarie per attirare l’interesse di organizzazioni che via via abbandonano l’abito “militare” per vestire il “doppiopetto” e il “colletto bianco”, riuscendo così a scoprire e meglio gestire i vantaggi della globalizzazione, delle nuove tecnologie, dell’economia e della finanza tanto che ormai si può parlare ragionevolmente di mafia 3.0.
Le nuove leve mafiose in parte provengono dalle tradizionali “famiglie” che hanno indirizzato figli, nipoti e parenti vari agli studi in prestigiose università italiane e internazionali e in parte sono il prodotto di una operazione di “arruolamento”, riccamente remunerato, di operatori sulle diverse piazze finanziarie del mondo.
Capire il fenomeno è importantissimo, ma difficilissimo, proviamo a vedere ed a fare un po’ di chiarezza.
Presentazione_Pezzoli_17.04.20
13 marzo 2020
Antonio Cianciullo
Giornalista e scrittore, ha seguito per oltre 30 anni i temi ambientali per “la Repubblica” partecipando ai principali appuntamenti internazionali. Tra i suoi libri “Atti contro natura” (Feltrinelli, 1992), “Il grande caldo” (Ponte alle grazie, 2004), “Soft economy” (Rizzoli, 2005, con Ermete Realacci), “Dark economy” (Einaudi, 2012, con Enrico Fontana), “Ecologia del desiderio” (Aboca, 2017).
Un pianeta ad aria condizionata
L’aumento della temperatura, a una velocità mai sperimentata nella storia, sta alterando il nostro immaginario, la vita quotidiana, le migrazioni di esseri umani e di piante, il sistema agricolo. È un sommovimento che provoca instabilità crescente. Può portare a un esito drammatico con la crescita dei conflitti globali, o generare un grande progetto di rilancio chiamando tutti a bordo del cambiamento. Ma la riconversione green non sarà una passeggiata. Molti posti di lavoro saranno persi e altri nasceranno: senza un patto sociale chiaro ed equo chi si sente emarginato e ha paura del cambiamento cercherà di frenarlo trascinando tutti verso il disastro climatico. Serve una transizione ecologica che sia anche solidale.
20 marzo 2020
Giulia Bonella
Giulia Bonella, Dott.ssa Forestale, Capo del Servizio Tenuta presidenziale di Castelporziano, istituito – a far data dal 1 marzo 2017 – con il Decreto del Presidente della repubblica 34N, del 16 novembre 2016. Imprenditrice agricola ed esperta di conservazione della biodiversità, gestione aree protette e sviluppo sostenibile, iscritta all’ordine professionale dal 2000, ha negli anni collaborato con il Ministero dell’Ambiente (DG protezione della natura) e con la Commissione europea nei processi di negoziazione – di livello internazionale, unionale e nazionale – relativi alle normative di settore. Coordinatrice del gruppo “biodiversità internazionale” durante il semestre EU di presidenza italiana (2014); ha seguito sin dal suo avvio, il processo attuativo della Rete natura 2000, comprendendo la sua trasversalità nelle politiche di settore (agricoltura, foreste, pesca, turismo, trasporti) e la procedura di VinCA.
L’identità complessa della Tenuta presidenziale di Castelporziano: dalla protezione ambientale all’inclusione sociale
L’incontro si propone di raccontare le identità multiple che oggi assume la Tenuta presidenziale di Castelporziano.
Area protetta dal 1999, è sito Natura 2000 e luogo aperto alle visite, all’educazione allo sviluppo sostenibile, alla ricerca e all’inclusione sociale. Riconosciuta agricoltore attivo in regime biologico, conduce agricoltura ecocompatibile ed allevamento in purezza di razze autoctone. Il Compendio forse in passato ha rappresentato non solo la dignità dello Stato ma anche un lusso: riserva di caccia, castello, ritiro agreste con affaccio sul mare, luogo di riposo e ritiro. Oggi la Tenuta, situata nell’ambito periurbano di Roma e affacciata sul mare, rappresenta una sintesi efficace tra capitale naturale e capitale culturale, un’infrastruttura verde di connessione che può garantire servizi eco sistemici per il benessere collettivo. La Tenuta è una significativa riserva di biodiversità vegetale, animale, di habitat naturali e seminaturali, di zone umide. Un ricovero sicuro per i migratori. Ancora custodisce al suo interno un significativo contesto integro della campagna romana: con il patrimonio naturalistico si integrano, in un tutto unico, archeologia, architettura monumentale, storia, museo, belle arti.
Ultimamente su indicazione del Presidente della Repubblica si è notevolmente incrementata la possibilità di visita da parte del pubblico e sono stati avviati progetti di inclusione sociale rivolti alle fasce fragili, anziani, disabili e bambini delle case famiglia.
L’apertura al pubblico si declina in percorsi naturalistici, storico artistici e archeologici, corredati da poli espositivi: si tratta di visite accompagnate su prenotazione, che hanno determinato anche l’opportunità di attivare corsi di formazione per le guide volontarie. A tutto questo si affiancano naturalmente attività di ricerca di lungo termine, di monitoraggio ambientale e di divulgazione. In tale quadro di insieme sono state implementate numerose attività: pubblicazioni, convegni, giornate di approfondimento ed anche intese con le istituzioni di formazione e ricerca.
27 marzo 2020
Ignazio Verde
Ignazio Verde è primo ricercatore presso il CREA ed è attualmente il responsabile della sede di Roma del CREA – Centro di Ricerca Olivicoltura, Frutticoltura, Agrumicoltura. Si occupa della genetica molecolare delle piante da frutto, drupacee in particolare. Ha partecipato a diversi progetti nazionali ed internazionali coordinando due consorzi, l’International Peach Genome Initiative (IPGI) che ha sequenziato, analizzato e rilasciato la sequenza del genoma del pesco, e l’International Peach SNP Consortium (IPSC) che ha ottenuto e rilasciato l’array IPSC 9K SNP, un importante strumento per analisi genetiche in pesco. Ha collaborato all’isolamento dei geni che determinano tre importanti caratteri in pesco come il colore della polpa, l’assenza di peluria e l’epoca di maturazione del pesco.
La frutta mutevole, ovvero come l’uomo ha modificato nel corso dei millenni le specie da frutto
L’uomo da circa 10 mila anni coltiva piante da frutto. Nel corso di questo lungo periodo, dalla domesticazione fino ai giorni nostri, ha modificato dal punto di vista genetico le piante per ottenere piante che più rispondono alle sue esigenze. Queste modifiche abbracciano aspetti importanti che giocano un ruolo fondamentale nella diffusione e nell’accettazione come le dimensioni, il sapore, l’aspetto esteriore, la serbevolezza e l’epoca di maturazione. Analizzeremo alcune di queste modifiche per mettere in risalto alcuni aspetti che ci riguardano da vicino come consumatori. Ad esempio, cercheremo di sfatare il mito del cibo o frutta naturale mettendo in risalto che spesso la selezione operata dall’uomo va nella direzione opposta alla selezione naturale come ad esempio accade nel caso delle sostanze tossiche che le piante producono per difendersi dai predatori quali noi siamo.
Presentazione_Verde_19.06.2020
3 aprile 2020
Stefania Nisio
E’ primo tecnologo presso l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale). Laureata con Lode in Scienze Geologiche presso l’Università di Roma Sapienza, ha conseguito presso lo stesso ateneo il titolo di Dottore di ricerca in Scienze della Terra, con indirizzo Geologia Applicata. Ha svolto la propria attività di ricerca dapprima all’Università La Sapienza, come ricercatore e docente di Geologia Regionale, poi presso Il Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha studiato i territorio italiano con particolare riguardo alla città di Roma e al Lazio.
La sua attività principale riguarda lo studio dei fenomeni di sprofondamento (sinkholes), e la suscettibilità del territorio al dissesto. Ha partecipato alla realizzazione di numerose carte tematiche di suscettibilità tra cui quella che riguarda le cavità sotterranee della Città di Roma. E’ responsabile del “Database nazionale dei Sinkholes” che riguarda la distribuzione dei fenomeni di sinkholes e dei laghi originatesi per sprofondamento del suolo. E’ responsabile dell’organizzazione di numerosi eventi scientifici e divulgativi riguardanti tematiche di Scienze della Terra nonché autrice di numerose pubblicazioni scientifiche.
Roma: la città sotto la città
Il territorio romano è caratterizzato da una elevata suscettibilità allo sprofondamento, cioè al formarsi di ampie voragini. La causa è sicuramente connessa, oltre alle disfunzioni della rete dei sottoservizi, alla presenza di una diffusa rete di gallerie sotterranee scavate dall’uomo in città in più di 2000 anni di storia a vario titolo (cave, cunicoli idraulici, necropoli, cisterne, acquedotti). Tali ipogei sono così tanto diffusi a Roma da costituire dei veri e propri labirinti percorribili per chilometri in sotterraneo, cioè una città sotterranea sotto la città.
La presentazione illustrerà l’estensione e la distribuzione di tali ipogei, nonché il loro utilizzo nell’arco della storia e poi la loro scomparsa oblitererai dal tessuto urbano. Verranno analizzati alcuni quartieri romani, le aree ipogee nascoste sotto gli edifici, nonché i siti di interesse storico e archeologico. Si parlerà di quanti ipogei, presenti nelle cronache storiche, risultano oggi scomparsi.
17 aprile 2020
Giuseppe Muti
Phd in Geografia alla Sorbona di Parigi e in Geoeconomia alla Sapienza di Roma, è ricercatore strutturato presso l’Università dell’Insubria (Dipartimento Scienze Teoriche e Applicate, Varese) dove insegna Geografia nel Corso di laurea in “Storia e storie del mondo contemporaneo”. Dal 2007 al 2017 è strutturato come ricercatore in Geografia presso I’Università di Cassino e del Lazio Meridionale dove ha contribuito alla fondazione del Laboratorio CULT (Cultura, Legalità, Territorio) di cui è stato coordinatore fino al 2017. I principali interessi di ricerca vertono sulla geopolitica delle mafie e delle attività criminali, così come sui processi di territorializzazione con particolare attenzione al turismo e alla sostenibilità ambientale nei bacini lacuali.
Dalle ecomafie alle agromafie. Uno sguardo sulla criminalità organizzata nel settore primario
Attingendo ad una pluralità di fonti e documenti storici e contemporanei, il seminario si propone due obiettivi: 1) analizzare il rapporto fra criminalità mafiosa e settore primario in Italia, prestando particolare attenzione alle rappresentazioni diffuse e circolanti. 2) affrontare e collegare le manifestazioni recenti ad elevato impatto mediatico, come le ecomafie e le agromafie, e le pratiche e le dinamiche storiche, dalle mafie dei giardini e dell’acqua nell’Ottocento sino alle migliaia di terreni agricoli sequestrati e confiscati alle mafie in tutta Italia, uno straordinario bene comune che pone complessi problemi di gestione e organizzazione. |