Il futuro previdenziale di agronomi, geologi, chimici e attuari sull’ottovolante

Il futuro previdenziale di agronomi, geologi, chimici e attuari sull’ottovolante

Per l’EPAP il 2019 è stato caratterizzato da numerose novità che, una volta a regime, dovrebbero influenzare positivamente il futuro previdenziale degli iscritti alla cassa.
Il presidente Poeta, nel suo lungo tour in tutta Italia, ha informato gli iscritti sui risultati conseguiti dall’EPAP al termine della lunga “querelle” sugli extra- rendimenti che, iniziata sul finire della scorsa Consiliatura (Presidenza Pirrello), si è finalmente conclusa.

Infatti, a pag. 6 della relazione sulla gestione del Bilancio Consuntivo al 31/12/2018 (trasmesso ai Ministeri Vigilanti) presente sul sito dell’EPAP, si legge: “ …..Obiettivo che è stato ottenuto con un lavoro complesso che ha avuto come tappe le delibere CdA 15/2014 e 5/2015, le delibere CIG 4/2014 e 4/2015, il pronunciamento del TAR Lazio n° 1108/2015, le delibere 49/2016 CdA e 23/2016 CIG approvate con nota del Ministero del lavoro n. 3757 del 27/03/17 che ha consentito all’Ente di destinare ai montanti parte dei rendimenti eccedenti gli importi attributi alle rivalutazione di legge, i cosiddetti extra-rendimenti, ed infine le delibere CdA del 05/04/2018 e del 20/12/2018 -oggi in attesa di approvazione ministeriale -per la distribuzione degli extra-rendimenti 2013 2016. Detta stagione, potrebbe completarsi con l’ulteriore distribuzione dell’extra-rendimento 2017, con la quale EPAP avrà assegnato ai montanti degli iscritti oltre 27 milioni di euro corrispondenti a circa il 5% del fondo soggettivo, il 25% del patrimonio netto e il pieno recupero del gap inflazionistico perso nel quinquennio.”

Nel sito istituzionale dell’EPAP, tra le news, vengono riportati i comunicati che confermano quanto prospettato nel Bilancio Consuntivo 2018.

Il comunicato EPAP del 17/09/2019 illustra le modalità con cui vengono riversati gli extra rendimenti, pari a circa 21.000.000 di euro, per gli anni 2013 – 2016; mentre il comunicato EPAP del 04/12/2019 da conto degli ulteriori 6.000.000 di euro riversati sui montanti individuali per l’anno 2017.

Va dato atto al Presidente Poeta dell’impegno profuso per ottenere l’approvazione, da parte dei Ministeri vigilanti, delle delibere che consentono di riversare sui montanti individuali gli extra rendimenti degli anni 2013 – 2017 e delle iniziative intraprese al fine di migliorare il welfare per gli iscritti alla cassa.

 La lettera di fine anno in cui il Presidente EPAP rivendica i successi ottenuti sul fronte degli extra rendimenti, nella quale si legge: “Sul fronte delle rivalutazioni abbiamo vinto una battaglia grandiosa ottenendo il riconoscimento da parte del Ministero del Lavoro di riversare sui vostri montanti il 60% degli extra-rendimenti ottenuti dall’oculata gestione finanziaria. Questa vittoria, vissuta fino in fondo da noi amministratori, va a beneficio di tutti noi e delle nostre pensioni che vedranno un importante innalzamento dei montanti” parrebbe far presagire che, in futuro, non sarà più applicato ai montanti individuali il solo coefficiente di rivalutazione calcolato in base al comma 6 dell’articolo 12 del Regolamento EPAP, che recita: “Il tasso annuo di capitalizzazione dei contributi soggettivi, salvo quanto previsto al comma 8, è pari almeno alla media quinquennale del tasso annuo di variazione nominale del PIL, appositamente calcolata dall’ISTAT, con riferimento al quinquennio precedente all’anno da rivalutare, ai sensi dell’art. 1, comma 9, della legge 8 agosto 1995, n. 335 (sub art. 5, d. l. n. 65/15 e l. conv. n. 166/15) e s.m.i” ma verrà distribuito anche l’extra rendimento previsto dai successi commi dell’art. 12

Leggendo meglio, tuttavia, appare chiaro che gli “extra rendimenti ottenuti dall’oculata gestione finanziaria” potrebbero non essere sempre riversati. Circostanza che, in modo molto più diretto, viene esplicitata nel comunicato EPAP del 17/09/2019, quando si afferma che: “Con l’approvazione della DG del Ministero del lavoro si potrà dunque procedere, di anno in anno, se ci saranno le condizioni, a distribuire il 60% degli extra-rendimenti sui montanti personali dei professionisti iscritti a Epap.”

Pertanto, presupposto imprescindibile per avere gli extra rendimenti, come più volte ribadito dallo scrivente, è che la gestione del patrimonio EPAP consenta di avere dei rendimenti netti superiori agli importi utilizzati per le rivalutazioni di legge (vedi art 6 bis del Regolamento EPAP).

Purtroppo, i risultati del Bilancio Consuntivo 2018 non sono quelli previsti nel Bilancio di previsione 2018 (+ 7.939.400 euro) ma, per la prima volta dal 2013, evidenziano un segno negativo: – 312.819 euro.

La causa di questo risultato è imputata alla mutata congiuntura economica: “L’esito dell’esercizio è condizionato dall’anomala congiuntura economica mondiale registrata nell’ultimo trimestre 2018…. “ (pag.9 della relazione sulla gestione del Bilancio Consuntivo).

Viene inoltre evidenziato che “L’esercizio si caratterizza per una rivalutazione dei fondi istituzionali di 12,02 mln (+6,60 mln rispetto al 2017), quasi integralmente coperta con la gestione corrente, che pareggia con un modesto disavanzo di 313 mila euro, dopo accantonamenti per imposte per ben 6,50 mln (+1,.82 mln rispetto al 2017)”, cioè dopo diversi anni si ripropone che l’avanzo della gestione amministrativa ed assistenziale pari a + 6.283.316 viene utilizzato per coprire il disavanzo della gestione finanziaria e previdenziale pari a – 6.596.125.

Presumibilmente, quindi, l’EPAP dovrà prevedere per le rivalutazioni di legge, (nel 2018: 1,3478% per il fondo soggettivo, 2,6% per il fondo pensioni), un aumento destinato a crescere nei prossimi anni, a prescindere dagli extra rendimenti, in quanto la media quinquennale del PIL prevista per gli anni a venire sarà sensibilmente più elevata rispetto a quella del quinquennio precedente. Pertanto, i risultati di gestione assumeranno una rilevanza sempre maggiore all’interno del bilancio annuale, non potendo la gestione amministrativa ed assistenziale da sola sopperire alle eventuali perdite della gestione finanziaria e previdenziale (pag. 118 – 119 Bilancio Consuntivo 2018).

Con un totale delle attività ormai prossimo al miliardo di euro (984.333.527), in un contesto macroeconomico e finanziario caratterizzato da rendimenti negativi dei tassi nel medio periodo, assume sempre più importanza, usando l’espressione del Presidente Poeta, “l’oculata gestione finanziaria” per garantire non solo gli extra rendimenti ma anche i coefficienti di rivalutazione previsti per legge.

Durante il recente EPAP Day tenutosi a Cagliari il 10/10/2019, il Presidente Poeta ha comunicato che l’EPAP, nel 2020, avrebbe portato il contributo integrativo dal 2% al 4%.
L’aumento di 2 punti percentuali del contributo integrativo dovrebbe essere destinato per il 75% alla rivalutazione dei montanti individuali e per la parte restante a politiche di welfare.
Il Presidente ha sottolineato, inoltre, che l’EPAP era ormai una delle ultime casse di previdenza ad avere un contributo integrativo del 2 % e che, pertanto, al fine di incrementare i valori dei montanti individuali tale aumento non era più procrastinabile.

E’ indubbio che il combinato disposto dell’aumento del contributo integrativo, degli extra rendimenti e dei coefficienti di rivalutazione previsti per legge, impatteranno sensibilmente sulla rivalutazione dei montanti.
Ma è altrettanto evidente che i coefficienti di rivalutazione previsti per legge e la quota derivante dall’aumento del contributo integrativo sono indipendenti dalle politiche gestionali dell’EPAP mentre la possibilità di distribuire gli extra rendimenti deriva dai risultati della gestione finanziaria dell’Ente.

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Redazione Fidaf

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