Il futuro dei piccoli Comuni
Se sfogli un libro importante, di validi contenuti, scorrendo le sue pagine non puoi non assaporare le suggestioni di quello che ti racconta ; e ti riprometti di leggerlo con attenzione, per capire, per approfondire, per conoscere i personaggi, la storia che racconta, l’ambiente nel quale si collocano le vicende che lo animano.
Se visiti un piccolo paese, un borgo, percorrendo le strade, guardando vicoli e facciate, incontrando persone caratterizzate da uno stile legato alla cultura e alle tradizioni di quell’ambiente, sei sorpreso e attratto, allo stesso modo e senti nascere il desiderio, la curiosità di conoscerlo meglio. La storia, la cultura di molti degli oltre cinquemila piccoli Comuni meritano attenzione e sostegno, ai fini della valorizzazione delle loro risorse storiche, architettoniche, ambientali, culturali, gastronomiche e naturali, per dare slancio alle loro economie – e, quindi, a quella nazionale – anche mediante lo stimolo di un turismo “intelligente”.
Un tipo di turismo che non si accontenta di attrazioni di moda, poiché è in grado di apprezzare sia valori culturali offerti dalla rivisitazione dei percorsi storici, ossia delle radici delle piccole Comunità, sia valori materiali, come la gastroeconomia legata a risorse locali e a tradizioni che possono stimolare il gusto, ben più interessanti dei “piatti alla moda”.
Un turismo, quindi, che non è solo vacanza, ma anche “scoperta”. Con il risultato di una opportuna e necessaria valorizzazione delle risorse culturali e ambientali delle piccole Comunità – molte delle quali nate in aree collinari per sfuggire alla pestifera malaria che nei secoli scorsi penalizzava quelle pianeggianti – che hanno saputo conservare il senso della propria storia e delle specificità locali.
L’aspetto più significativo di tale “progetto” è il collegamento delle risorse storico-culturali-ambientali con il rilancio economico. Lo stimolo del turismo, utilizzando motivi di richiamo fondati sulla cultura e sulle tradizioni, ha anche l’effetto di produrre processi di sviluppo occupazionale.
Il passato può così offrire occasioni per una duplice valorizzazione del territorio. Sul piano culturale dando rilievo a processi etnici e sociali che hanno determinato le particolari caratterizzazioni delle Comunità che da secoli vivono nei vari contesti ambientali ; sul piano economico e occupazionale a vantaggio delle intere Comunità, grazie anche alle risorse che apporta il turismo.
Il passato di gran parte dei cinquemila piccoli Comuni e delle centinaia di borghi è ricco di vicende che si ricollegano direttamente a processi storici di indimenticata portata, che riguardano territori spesso assai più ampi dei loro confini ; il che testimonia la loro posizione strategica nelle vicende umane e politiche delle varie etnie che si sono incontrate nel loro ambito, nel quadro di relazioni che oggi definiremmo internazionali.
Nei processi storici che li ha visti protagonisti sono nate e si sono consolidate tradizioni che hanno dato configurazioni tipiche e specifiche ai loro territori e alle Comunità, non come risultato di “imitazioni”, ma come elaborazioni autonome, che costituiscono motivo di attenzione e di richiamo non solo per gli abitanti, ma anche per i visitatori. Basta ricordare la diversità delle loro feste, tutte molto sentite e partecipate, che hanno suggestioni particolari.
L’esperienza storica dei piccoli Comuni e, ancor più, dei borghi – che si tramanda di generazione in generazione – ha una incisiva potenzialità nel delineare e definire anche i comportamenti sociali, tra i quali va ricordato soprattutto il legame incredibile – forse unico – dei cittadini con la loro terra, anche nei lunghi periodi di assenza, come quelli determinati dalle emigrazioni all’estero.
La normativa vigente agevola il loro rilancio, mediante la valorizzazione delle opportunità da essi offerte, per favorire la tutela del loro patrimonio naturale, rurale, storico e architettonico ; e agevola, soprattutto, l’adozione di misure in favore di coloro che vi risiedono, “mediante servizi essenziali al fine di contrastarne lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico”.
Regioni e Comuni sono coinvolti dalla richiamata normativa, ai fini di un loro puntuale, adeguato sostegno delle predette iniziative.