Gli esperti replicano a FederBio: le leggi sul biologico non possono essere appannaggio di una parte sola
Prosegue su FreshPlaza il confronto tra le posizioni dei firmatari del documento critico sul Ddl in materia di agricoltura biologica e l’associazione di categoria FederBio.
A seguito delle conclusioni pubblicate ieri, 17 gennaio, da parte del presidente FederBio, offriamo oggi ai nostri lettori le conclusioni degli esperti, la cui posizione sul decreto legge rimane critica e lo rimane per una serie di ragioni che il Lettore potrà anch’egli valutare autonomamente (in coda a questo articolo, i link di rimando anche ai precedenti interventi sulla questione).
Le conclusioni, che riportiamo qui di seguito, richiamano anche l’esigenza di un intervento “a più mani” sulle decisioni del Parlamento italiano, vista la rilevanza che l’agricoltura riveste per il destino di qualsiasi Paese e dunque l’ineludibilità di un coinvolgimento plurale tra posizioni diverse.
Risposta a FederBio del 17 gennaio 2019
Gli esperti scrivono: “Vogliamo anzitutto ribadire che non è scomunicando l’avversario con accuse di ignoranza e tendenziosità che si affrontano le questioni. Viceversa, chiediamo rispetto per le competenze, le professionalità e soprattutto per l’opinione. Su questo, anche l’ultima lettera di Federbio, pur se all’apparenza più “morbida”, ha alcuni elementi critici che dobbiamo stigmatizzare.
In particolare, ci riferiamo alla frase “dagli attacchi strumentali, faziosi, disinformati e disinformanti di chi, come i firmatari del documento, dichiara apertamente di ritenere questa forma di agricoltura normata dall’Ue un pericolo per l’umanità, oltre che per i cittadini italiani.” Al riguardo riteniamo che la nostra polemica non sia con l’agricoltura biologica ma con FederBio, che una strana hubris ha spinto ad autoinvestirsi del ruolo di risolutore del problema alimentare globale…