CONTRIBUTO TECNICO-SCIENTIFICO ALLA DISCUSSIONE, 9 Gennaio 2019. Documento per Senato DDL Bio – 2019
Testo per gli Onorevoli membri del SENATO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
relativo alla Discussione del DDL
“Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola,
agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”.
CONTRIBUTO TECNICO-SCIENTIFICO ALLA DISCUSSIONE
9 Gennaio 2019
INDICE
Riassunto pag. 2
Obiettivo del documento pag. 3
1. Aspetti poco conosciuti, conflittuali e negativi del biologico pag. 3
2. La necessità di una legislazione agricola che tuteli l’interesse generale pag. 5
3. Analisi dei singoli articoli del DDL pag. 7
Conclusioni pag. 15
Approfondimenti sui temi trattati nel testo pag. 16
Bibliografia e riferimenti fattuali alle note evidenziate pag. 23
Estensori e firmatari pag. 26
RIASSUNTO
Docenti, Agricoltori e Ricercatori hanno criticamente considerato il disegno di legge (DDL), al momento in discussione al Parlamento, relativo all’agricoltura biologica, per contribuire a sottolinearne pregi e difetti.
L’analisi condotta è presentata in questo documento che si articola in tre sezioni:
– la prima riassume, elencandoli, aspetti conflittuali e negativi del biologico ancora poco conosciuti a una larga parte dei consumatori italiani;
– la seconda evidenzia le attese di intervento legislativo del settore a tutela dell’interesse generale;
– la terza sviluppa un’analisi del DDL articolo per articolo nell’insieme degli obiettivi che si propone e dei risultati che vorrebbe raggiungere;
L’agricoltura italiana produce solo il 70% delle derrate alimentari e dei prodotti agricoli di rilevanza
industriale ed energetica necessari per il Paese. Vengono coltivati 13 milioni di ettari di Superficie Agricola Utile che, quasi ovunque e in modo intensivo, hanno goduto di due secoli di innovazione tecnologica. Nonostante questo, siamo lontani dal raggiungere l’autosufficienza alimentare che è sempre stata ritenuta alla nostra portata. Di conseguenza l’azione legislativa in campo agricolo dovrebbe in primis proporsi di promuovere l’uso di tecnologie oggi disponibili, allo scopo di ottenere un reale e quantitativo sviluppo delle produzioni agricole, a garanzia strategica del soddisfacimento della domanda, obiettivo ambizioso se si deve contestualmente garantire la sostenibilità economica, sociale e ambientale dei sistemi agricoli in uso e del futuro.
Riteniamo, invece, che, nella forma in discussione, il DDL non affronti i gravi limiti – anche in prospettiva futura – dell’agricoltura biologica in termini di efficienza produttiva e di impatto ambientale per unità di derrate prodotte, in questo, evitando di allinearsi ai principi, illustrati dal documento, che tengono conto dell’interesse generale dell’agricoltura nazionale. Non viene, inoltre, affrontato il nodo dei controlli delle produzioni biologiche, controllo attualmente lacunoso se non poco affidabile a causa del rapporto anomalo esistente tra valutatori e produttori e che vede il controllore pagato dal controllato: in questa situazione il consumatore di prodotti biologici non è certo della salubrità dei prodotti acquistati e, inoltre, si nega il diritto dei produttori agricoli, biologici inclusi, ad essere protetti dalla concorrenza sleale da parte di produttori biologici “poco onesti”.
Viene altresì considerato che il testo della proposta di legge da un lato i) recepisce il regolamento UE 848/2018 in modo acritico senza evidenziare i problemi insiti nel regime di deroga sulle sementi, previsto fino al 2035, e nella mancata di una distinzione chiara fra biodinamico e biologico (è ammesso l’impiego in biologico dei preparati biodinamici) e dall’altro (ii) mette drammaticamente a repentaglio la razionalità della legislazione sementiera nazionale, contravvenendo alle necessità per gli agricoltori di veder rispettati i requisiti di purezza, germinabilità ed energia germinativa del seme che sono adottati in qualunque paese ad agricoltura evoluta.
L’analisi mette anche in evidenza che il DDL proposto limita la libertà d’insegnamento e di ricerca scientifica, promuovendo corsi di laurea, master e dottorato, nonché fondi ordinari di ricerca, specifici per un tipo di agricoltura a discapito degli altri.
In conclusione, riteniamo che esistano le ragioni necessarie e sufficienti perché si provveda a ritirare il DDL, da ripresentare eventualmente solo dopo una profonda modifica nell ‘impianto e nei contenuti.
OBIETTIVO DEL DOCUMENTO
Il presente documento, sottoscritto da 213 firmatari afferenti al mondo dell’agricoltura, dell’università e della ricerca, analizza i contenuti del Disegno di Legge (DDL) sul biologico che verrà calendarizzato in commissione Agricoltura del Senato nelle prossime settimane.
Esso segue il documento redatto in occasione della discussione alla Camera dei Deputati del DDL in oggetto e pubblicato su https://agrariansciences.blogspot.com/2018/12/agricoltura-esperti-scrivono-al.html#more (che qui in avanti indicheremo come BIODOC_Camera, 2018).
In questa sede verrà dapprima condotta una disamina in termini generali del DDL cui seguirà un’analisi più specifica riferita ai singoli commi.
In premessa ci preme affermare che le riflessioni di seguito sviluppate sono a favore del progresso dell’agricoltura e non contro qualcuno o qualcosa. Sono dalla parte della libertà e non del divieto, della ragione e non del pregiudizio, dello studio e non dell’irresponsabilità. Resta altresì inteso che l’imprenditore agricolo è libero di adottare il processo produttivo (convenzionale, biologico, integrato, ecc.) che meglio gli consente di confrontarsi con il mercato, a condizione che tale processo avvenga nel pieno rispetto delle normative e fornisca i prodotti attesi e che il produttore dichiara di rendere disponibili…