Ci risiamo col cibo bio non commerciabile

Ci risiamo col cibo bio non commerciabile

Tonnellate di merce alimentare spacciata per biologica, ma che tale non era, con prodotti che erano scaduti, altri etichettati in modo non regolare. Tre aziende sono state chiuse, anche per mancanza di autorizzazioni, per carenze igienico sanitarie, da Aosta a Bologna passando per il milanese.
Un bilancio pesante quello dei controlli fatti dai carabinieri dei Nas e contestati. 49 violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 55 mila euro di sanzioni pecuniarie, sono riconducibili alla carente applicazione delle procedure di controllo alimentare, insufficiente etichettatura e detenzione di falsi prodotti alimentari biologici o conservati in modi superati.
La legge vigente dichiara che “un alimento biologico”, per essere commercializzato, deve essere stato prodotto da aziende certificate da Organismi autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura. Gli alimenti “biologici” provengono da coltivazioni o allevamenti che utilizzano tecniche agronomiche e zootecniche a basso impatto ambientale, con protocolli produttivi nei quali è vietato o limitato l’impiego di diserbanti, insetticidi o concimi contenenti sostanze di sintesi chimica.

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Redazione Fidaf

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