A controllare le nuove tecnologie sarà chi conosce meglio la biologia delle piante. Più che chi controlla il metodo.
Fino a oggi, il controllo commerciale sulle tecniche di biologia molecolare per il miglioramento genetico è stato esercitato soprattutto dalle pochissime grandi aziende proprietarie dei brevetti sui metodi di modificazione, che sono utilizzabili su tutte le specie di piante.
Le nuove tecnologie del genome editing , invece, sono inutilizzabili senza una conoscenza estremamente precisa dei meccanismi molecolari da modificare.
Questa conoscenza i genetisti e i biologi delle piante la stanno accumulando da alcuni anni grazie alla genomica, quella branca della genetica che studia il DNA di un organismo cercando di scoprire la funzione dei geni e delle singole sequenze che li compongono.
Questa conoscenza è un patrimonio che è specifico di ciascuna specie, e spesso di ciascuna varietà, e che è in mano quasi sempre al sistema di ricerca di ciascun paese, in genere le università e gli istituti di ricerca pubblici, anziché a poche grandi aziende internazionali…