Gli sprechi alimentari, di risorse naturali e di capitale umano mettono a rischio l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Mediterraneo
Un nuovo libro guarda alle sfide condivise dai sistemi alimentari della regione e a opzioni per farvi fronte
5 dicembre 2016, Roma – La traduzione agricola e alimentare del Mediterraneo è stata a lungo considerata esempio di un approccio sano al cibo, sostenuto da vivaci economie agricole. Ma pressioni demografiche ed ambientali – sommate a cambiamenti climatici e a sfide sociali ed economiche – stanno facendo sorgere dubbi sul futuro dei tanto celebrati sistemi alimentari della regione e sulle relative implicazioni per lo sviluppo sostenibile.
Una pubblicazione approfondita rilasciata oggi dalla FAO e dal Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei (CIHEAM) mette in guardia contro il “triplo spreco” rappresentato dal cattivo uso delle risorse naturali, dagli sprechi alimentari e dalla lenta scomparsa dei saperi tradizionali.
Questi rischi devono essere affrontati adottando una produzione agricola più sostenibile e politiche più forti basate su approcci multisettoriali, sostiene MediTerra 2016 – Zero Waste in the Mediterranean: Natural Resources, Food, and Knowledge.
“Il mondo, incluso la regione del Mediterraneo, si trova davanti a molte sfide. Forme diverse di spreco, che riguardano il cibo, le risorse naturali e la conoscenza, sono intrinseche a queste sfide e pongono un ostacolo significativo al raggiungimento della sostenibilità” scrivono il Direttore Generale della FAO José Graziano da Silva e il Segretario Generale del CIHEAM Cosimo Lacirignola nell’ introduzione alla pubblicazione.
MediTerra osserva inoltre come lo spreco di capitale umano nella regione – soprattutto per quanto riguarda i giovani – stia ostacolando lo sviluppo. Questo include disoccupazione, mancanza di acceso all’educazione, fuga di cervelli, scomparsa delle conoscenze locali e delle tradizioni agricole.
L’obiettivo, sostiene la pubblicazione, non é solamente preservare le tradizioni agricole, quanto rinvigorirle per renderle motore dello sviluppo sostenibile e di una nutrizione migliore…