La politica riconosce il ruolo dei professionisti
Semplificazione, internazionalizzazione e welfare, i politici intervenuti al Congresso nazionale di Confprofessioni rilanciano le categorie come intermediari qualificati tra lo Stato e la pubblica amministrazione
Dalla semplificazione all’imprenditorialità, passando per il welfare. La classe politica riconosce il ruolo dei liberi professionisti per la crescita del Paese. È quanto è emerso oggi alla Congresso nazionale di Confprofessioni, che si è aperto oggi all’Auditorium dell’Pontificia università lateranense a Roma e che ha visto la partecipazione – tra gli altri – di Marianna Madia, ministra per la semplificazione e la pubblica amministrazione; Antonio Tajani, vicepresidente vicario del Parlamento europeo; della sottosegretaria al ministero della Giustizia, Federica Chiavaroli e del presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.
«I professionisti sono degli intermediari importanti tra lo Stato e i cittadini. La riforma della pubblica amministrazione guarda all’esterno e non all’interno e i professionisti possono e devono svolgere una funzione di sussidiarietà a sostegno della crescita e della democrazia». È quanto ha affermato Marianna Madia al congresso nazionale di Confprofessioni. La ministra della semplificazione e della pubblica amministrazione ha ricordato come il Governo si stia muovendo in questa direzione, sottolineando la grossa novità della dichiarazione dei redditi compilata e l’impegno a definire quanto prima il sistema unico di identità fiscale (codice identificativo fiscale) che rappresenterà un ulteriore passo verso la costruzione di un rapporto più diretto tra cittadino e PA. «Semplificazione e innovazione tecnologica sono gli strumenti per favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica – ha aggiunto la ministra Madia – perciò è indispensabile impegnarsi per il superamento del digital divide. Anche in questo ambito i professionisti possono dare il loro contributo qualificato».
Anche per Antonio Tajani, vicepresidente vicario del Parlamento europeo, i professionisti vanno considerati come nuovi imprenditori dal momento che, con la loro attività, complessivamente danno lavoro a 11 milioni di cittadini europei. Non a caso, l’Unione europea ha consentito ai professionisti di accedere ai bandi europei alla pari degli imprenditori e questo può rappresentare un’importante opportunità di crescita. «Proprio perché imprenditori – ha affermato Tajani – i professionisti che hanno rapporti con la Pubblica amministrazione hanno il diritto di ottenere il pagamento delle loro prestazioni entro 30 giorni o 60 giorni così come previsto dall’Unione europea. Anche perché – ha aggiunto – in caso di ritardo eccessivo dei pagamenti un professionista può essere costretto addirittura a fare a meno della collaborazione dei propri dipendenti ai quali non può più corrispondere lo stipendio». Altra opportunità estremamente interessante in particolare per i professionisti è secondo Tajani quella di poter partecipare al cosiddetto Erasmus per gli imprenditori che rappresenta un’occasione di crescita e di qualificazione professionale tale da poter favorire lo sviluppo di attività professionali anche all’estero.
Il ruolo di intermediazione dei professionisti tra Pubblica amministrazione e cittadini è stato richiamato poi dalla sottosegretaria al ministero della Giustizia, Federica Chiavaroli, «una prospettiva questa – ha detto – che va ulteriormente seguita allargando il raggio d’azione delle categorie così come è accaduto per i notai che hanno acquisito la possibilità di omologa delle società prima riservata esclusivamente ai tribunali». La sottosegretaria ha anche sottolineato del disegno di legge, all’esame del Senato, sul lavoro autonomo e le disposizioni contenute all’interno della legge di Bilancio 2017 che hanno aumentato le risorse per gli asili nido e riconfermato il bonus per le baby sitter. «Tutto questo – ha aggiunto – in considerazione del fatto che le professioniste donne devono avere le possibilità di conciliare il loro impegno professionale con le esigenze familiari». Come sottosegretario alla Giustizia ha poi sottolineato l’importanza della convenzione fra il ministero e Confprofessioni, siglata ieri al ministero di via Arenula, sulla formazione Ict nelle carceri dal momento che soltanto come iniziative di questo genere sarà possibile ridurre il numero delle recidive e attualmente al 70% e favorire il reinserimento dei detenuti una volta usciti dal carcere.
Sulle prospettive di un nuovo welfare per i professionisti è intervenuto il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi, che ha indicato nel welfare personalizzato il nuovo modello di assistenza e previdenza. «Occorre ormai guardare – ha sostenuto Sacconi – ad un welfare basato su due pilastri: uno obbligatorio e l’altro complementare che sia in grado di sostenere il professionista, come il dipendente, nelle diverse situazioni critiche in cui potrebbe venire a trovarsi attraverso un meccanismo di trasferimento delle risorse e delle garanzie da un ambito all’altro: assistenza sanitaria, pensionistica o previdenziale».