Il piacere della tavola

Il piacere della tavola

Tre sono gli aforismi del più celebre gastronomo di tutti i tempi, Jean Anthelme Brillat-Savarin, che celebrano il piacere della tavola. Il primo afferma che questo piacere è di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, di tutti i paesi e di tutti i giorni, può associarsi a tutti gli altri piaceri, e resta ultimo a consolarci della loro perdita. Il secondo aforisma dice che il piacere di mangiare è il solo che, preso modestamente, non è seguito da stanchezza. Infine il terzo, forse il più celebre, dichiara che la scoperta di un nuovo manicaretto fa per la felicità del genere umano più della scoperta di una stella. Affermazioni pienamente condivisibili e che oggi devono essere completate da approfondimenti, perfezionamenti e ammodernamenti, perché il mangiare e soprattutto l’idea che abbiamo di questa essenziale funzione cambiano con le società e i tempi.

In questa linea si pone una recente pubblicazione intitolata Il Piacere della Tavola di Giovanni Ballarini con la prefazione di Giacomo Rizzolatti (Diabasis, Parma, 2016) entrambi professori presso l’Università di Parma, il primo da diversi decenni antropolo-go alimentare e il secondo neuroscienziato e celebre scopritori dei “neuroni specchio”. Un’associazione a prima vista strana, ma tale non é, considerando che il piacere é una funzione soprattutto cere-brale. Se sono i sensi che percepiscono, é il cervello che li elabora, anche in base alla memoria, trasformandoli in senso di disgusto, gu-sto e piacere.
Tre sono le pulsioni umane che si collegano al cibo e affrontate da Giovanni Ballarini: paura, piacere e potere, che si riflettono anche nell’ alimentazione, in tutte le sue espressioni. Paura di cibo e il cibo come potere sono strettamente legate al piacere del cibo, in tutte le sue manifestazioni, e che per questo deve essere esaminato e conosciuto…
Beer garden in Munchen - Max Liebermann
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Autore : Georgofili INFO

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