Gestire in modo efficiente gli input chimici ed energetici in agricoltura, riducendo l’inquinamento ambientale
La produzione di alimenti ottenuta con l’approccio convenzionale dell’agricoltura, così come intesa posteriormente all’introduzione della meccanizzazione e della chimica di sintesi largamente basata sui combustibili fossili e i loro derivati, ha sempre più mostrato nel tempo i suoi limiti economici ed ecologici.
Nonostante il nostro paese, tra quelli dell’Europa occidentale, sia tuttora il maggior consumatore di pesticidi per unità di superficie coltivata, con valori doppi rispetto a quelli della Francia e della Germania, la maggior parte dei Piani di Sviluppo Regionale (PSR) continuano a mostrare una scarsa tendenza a promuovere approcci gestionali di maggiore sostenibilità degli agroecosistemi. L’esperienza, sviluppatasi negli anni, nel settore della valutazione dell’effetto dei pesticidi nei confronti dell’ambiente e della salute pubblica si è recentemente incontrata con la sempre maggiore attenzione a livello europeo su queste problematiche.
La nuova strategia europea sui pesticidi ha come obiettivo principale la riduzione dei rischi per la salute, l’ambiente e la biodiversità attraverso una riduzione e razionalizzazione dell’uso dei prodotti fitosanitari, sia in ambito agricolo che extra-agricolo. In questo quadro comunitario rientra la direttiva 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei pesticidi, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 14 agosto 2012, n. 150 e con il Decreto Ministeriale 22 gennaio 2014 che istituisce un Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN)…