Chicchi di mondo

 

I cluster rappresentano una delle grandi sfide “immateriali” di Expo2015 per dare una visibilità e dare un significato alla partecipazione anche a paesi piccoli. Sono forse una delle evoluzioni più interessanti rispetto alla tradizione dei padiglioni assistiti presenti in tutti gli expo e organizzati geograficamente. Questa idea ha avuto varie interpretazioni all’interno di Expo, sicuramente una delle migliori e più riuscite è quella del “cluster del caffè”.
Il cluster è localizzato quasi a metà del Decumano affiancato dal cluster del cioccolato. La struttura architettonica è quella standard, una piazzetta centrale intorno alla quale sono disposti i padiglioni dei singoli paesi. Elemento architettonico che differenzia visivamente i padiglioni e il cluster, rispetto agli altri, sono i graticciati che ricoprono le pareti e si uniscono a simulare una sorta di “piazza coperta” sopra lo spazio centrale.
I paesi ospitati nel cluster sono: Burundi, Costa Rica, El Salvador, Etiopia, Kenya, Repubblica Dominicana, Ruanda, Uganda, Yemen.
Come tutti gli altri, anche questo cluster ha un coordinatore sponsor Illy caffe, la differenza vera rispetto agli altri cluster è il suo attivismo, il desiderio di realizzare un connubio riuscito fra promozione e interpretazione dei temi di Expo. Il grande limite risiede nell’aver concentrato tutta l’attenzione al caffè arabica, coerentemente con la firma aziendale, tralasciando in gran parte il caffè robusta che costituisce comunque circa metà della produzione mondiale attuale…

Vedi articolo

Paesaggio del Gabbro con contadini, Silvestro Lega
Paesaggio del Gabbro con contadini, Silvestro Lega
Autore : Virgilio Garavaglia - INTERSEZIONI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *