I micro ortaggi sono un nuovo prodotto dell’orticoltura; potremmo definirla una nuova categoria di ortaggi e un’ulteriore espressione della biodiversità.
Sono plantule eduli che hanno qualche giorno di vita in più rispetto ai già noti germogli (sprouts ) e sono più giovani degli ortaggi da foglia che, invece, vengono raccolti dopo la completa formazione delle prime foglie vere (baby leaf ). A differenza dei germogli, i micro ortaggi hanno un sapore più marcato e colori, forme e consistenze con cui è possibile arricchire numerosissimi piatti (antipasti, insalate, zuppe, primi e secondi piatti di carne e pesce, dessert, ecc.), nonché bevande.
Presso il Dipartimento di Scienze Agro-Ambientali e Territoriali dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in partnership con l’associazione Ortinnova, impegnata da alcuni anni nella valorizzazione dell’agrobiodiversità pugliese e la definizione di innovazioni di prodotto che comprendono anche l’uso come ortaggi di alcune specie di fiori eduli, stiamo studiando due aspetti principali dei micro ortaggi: nuove specie e varietà provenienti dall’enorme patrimonio di biodiversità orticola della Puglia, da utilizzare appunto per la produzione di micro ortaggi (micro ruchetta, cima di rapa, cicoria, bietola da costa, cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo riccio, borragine, senape, boccioni, tarassaco, ecc.), e le loro caratteristiche nutrizionali.
Le attività di ricerca e di divulgazione rientrano in uno dei 29 progetti selezionati dal MIPAAF per EXPO 2015 (tra un migliaio di proposte progettuali ricevute): “Micro-ortaggi: nuovi alimenti freschi e funzionali per esplorare tutto il valore della biodiversità”.
I risultati ottenuti finora sono molto interessanti, tanto da ipotizzare l’impiego dei micro ortaggi anche come strumento per aumentare la sicurezza alimentare nelle aree rurali ed urbane del mondo, nonché come prodotti salutistici e funzionali, anche per fasce di consumatori particolari. Infatti, in letteratura è riportato che spesso i micro ortaggi hanno un contenuto maggiore di vitamina C, vitamina K, vitamina E, carotenoidi e altri composti bioattivi rispetto agli stessi ortaggi raccolti a maturazione commerciale. Del resto, i micro ortaggi non richiedono agrofarmaci e possono essere prodotti anche senza fertilizzanti.
Nei prossimi mesi, parallelamente ad Expo Milano 2015, svilupperemo diverse attività di divulgazione sui micro ortaggi: un libro (anche in versione elettronica, gratuita), un video, mostre fotografiche e, per finire, un corso di formazione.
Campagna Francese, Giovanni Costa detto Nino