Guida minima agli OGM in agricoltura
Le risposte ad alcune domande frequenti sugli organismi geneticamente modificati più usati dai coltivatori Che cosa sono gli organismi geneticamente modificati? Sono organismi (animali, vegetali o batteri) il cui patrimonio genetico viene alterato in laboratorio, aggiungendo o eliminando determinati geni per dare all’organismo le proprietà volute. Sono usati in molti ambiti: dai moscerini modificati per studiare la funzione dei diversi geni, a batteri trasformati in fabbriche di insulina per i pazienti diabetici, fino alle piante di interesse agricolo. Quando il gene inserito proviene da una specie diversa si parla di organismi transgenici. Quali OGM vengono utilizzati in agricoltura?
La gran parte delle varietà modificate usate oggi nel mondo appartengono a cinque specie: mais, soia, cotone, colza, barbabietola da zucchero. In piccole quantità, si coltivano anche versioni GM di papaya, erba medica, zucchine. In che modo vengono modificati? Per lo più, i geni aggiunti agli OGM agricoli servono a dar loro una tra due proprietà: La resistenza agli erbicidi: in questo modo, il coltivatore può spruzzare sul proprio campo un particolare erbicida prodotto dalla stessa azienda che produce i semi. L’erbicida uccide solo le piante infestanti ma non il mais o la soia, che sono immuni alla sua azione grazie al gene inserito in laboratorio.
La produzione di tossine contro i parassiti. In pratica queste piante hanno un insetticida incorporato, e liberano una tossina che colpisce le larve degli insetti infestanti, evitando che crescano fino a danneggiare la pianta. È il caso del mais e del cotone Bt, in cui viene inserito un gene proveniente dal batterio Bacillusthuringiensis, che a sua volta produce la tossina. Le spore dello stesso batterio sono usate anche nell’agricoltura biologica come insetticida naturale. Dove si usano gli OGM? Soprattutto negli Stati Uniti, Brasile, Argentina, Canada e India (per il cotone). Si veda la tabella qui. Che cosa dice la legge europea? L’Europa ha approvato la commercializzazione di oltre 40 varietà di OGM,tra mais, colza, cotone, soia, barbabietola da zucchero (qui il registro completo). Vuol dire che questi OGM possono essere importati e utilizzati nei mangimi per gli animali, nelle produzioni industriali, in alcuni casi negli alimenti confezionati.Solo una varietà di OGM (il mais MON810 della Monsanto)è approvato anche per la coltivazione. Il paese in cui viene più coltivato è la Spagna. Ogni paese europeo ha la possibilità di vietare la coltivazione di OGM applicando la cosiddetta clausola di salvaguardia, che però deve essere giustificata dimostrando rischi immediati per la salute o per l’ambiente. E quella italiana? L’Italia non ha richiesto l’applicazione della clausola di salvaguardia, in compenso il governo precedente ha utilizzato un provvedimento interministeriale per vietare la semina di mais MON810. La validità di questo provvedimento è al centro del ricorso al TAR presentato da Giorgio Fidenato. Quindi in Italia non si usano OGM? Non si coltivano, ma si usano quelli che vengono importati da altri paesi:in particolare mais e soia, che vengono usati regolarmente e da molti anni per i mangimi degli animali da allevamento.