Agricoltura nel Continente Africano. Nord Africa e Africa sub-sahariana
“L’Agricoltura, come vedremo, gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale del Continente Africano. I Governi di ogni Stato hanno implementato programmi di sviluppo del loro settore primario che se concretizzati aiuterebbero i popoli africani ad uscire dalla profonda crisi in cui si trovano.
Ogni giorno siamo inermi spettatori del dramma che coinvolge il Continente Africano. Al di là di tutte le considerazioni che imputano nel passato colonialismo occidentale una delle cause che sono alla base di questo sembrare incontenibile processo migratorio, non possiamo però non considerare che gli attuali assetti politici di molti stati africani sono la prima evidente causa del disagio di popolazioni che scappano
dalla fame, dalle guerre, dalle malattie, dall’assenza di adeguate strutture sanitarie, dalla mancanza di lavoro e dunque di prospettive per i più giovani.
Il continente africano ha una superficie totale di 30 milioni di Kmq.
Gli Stati che compongono il continente africano sono 54 Secondo stime delle Nazione Unite l’Africa nel 2050 raggiungerà la considerevole cifra di 2,5 miliardi di abitanti, contro l’ 1,4 miliardi di oggi.
I terreni arabili sono 226 milioni di ettari ma potrebbero raggiungere i 500 milioni di ettari con opportuni interventi di miglioramento fondiario. Oggi dunque l’Africa rappresenta circa il 24-25% della SAU mondiale.
In tutto il continente, solo circa 13 milioni di ettari di terreno sono irrigati, pari al 6% della superficie totale coltivata. In Asia sono il 37% e in America Latina il 14%.
L’Africa subsahariana è la regione del mondo con la minore quantità di superficie irrigata: poco più del 3% contro il 21% a livello mondiale.
Tutti gli stati africani hanno sviluppato progetti per pianificare e sviluppare l’irrigazione come pure progetti per contenere le possibili ondate di piogge che causano violente inondazioni.
L’allevamento rappresenta il 20% della produzione mondiale, ma è insufficiente per garantire adeguati livelli nutrizionali per la popolazione.
Per gli agronomi e forestali ritengo sia importante la conoscenza degli aspetti più caratterizzanti dell’agricoltura di alcuni stati africani, soprattutto sotto il profilo legato alla cerealicoltura, essendo questa alla base della dieta di sussistenza delle popolazioni. Le Nazioni che ho esaminato sono dominate dalla insicurezza alimentare. Ed è questa una delle cause di un drammatico disagio sociale, conflitti che causano la migrazione, soprattutto e inevitabilmente delle fasce più giovani della popolazione. Per fermare le migrazioni significa creare le condizioni perché la popolazione venga adeguatamente nutrita. Oggi più che mai gli Agronomi ed i Forestali hanno il delicato compito di essere i primi “custodi del creato”. Certamente anche altri aspetti come quelli della sicurezza sociale e la sicurezza sanitaria giocano un ruolo importantissimo, ma come agronomo mi soffermerò sull’ aspetto alimentare poiché la fame è un potente detonatore del malessere sociale…”
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