Lasciata ormai alle spalle la “disamata Cuciniera”, Vincenzo Tanara ne L’economia del cittadino in villa (1644), focalizzava l’attenzione sul cuoco che nel suo pensiero rappresentava colui al quale sarebbe spettato realizzare le succulente ricette che l’autore elencava lungo il corso dell’intera opera e che riguardavano gli animali allevati nella villa, i vegetali coltivati nell’orto, i prodotti ottenuti sia dagli uni che dagli altri.
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