Programmi dei precedenti cicli
03/02/2017
Marco Berardo Di Stefano
Imprenditore agricolo, continua una secolare tradizione familiare conducendo un’azienda agricola nell’Agro Pontino. Si è dedicato all’allevamento zootecnico ed oggi alle coltivazioni orticole che da alcuni anni sono condotte secondo i metodi dell’agricoltura biologica, destinandole ai mercati Italiani ed esteri.
Nel 2003 fonda una Fattoria Sociale, la Fattoria Solidale del Circeo, che si occupa di inserimento lavorativo, servizi formativi ed alla persona in favore di soggetti fragili, in particolare persone disabili e pazienti psichiatrici.
Nel 2011 viene eletto Presidente nazionale della Rete Fattorie Sociali, è dirigente nazionale di Confagricoltura e docente nel Master di I livello in agricoltura sociale, incardinato presso la scuola IAD di Tor Vergata.
L’Agricoltura sociale – un’opportunità per la collettività
Cosa è l’agricoltura sociale in Italia? Quali le normative che la regolano? Quali opportunità per il settore agricolo e per il mondo del sociale.
L’intervento di Marco Berardo Di Stefano punterà a presentare e dare risposte a queste domande anche presentando alcune esperienze, oltre alla propria personale dell’attività più che decennale, svolta nella propria azienda, non tralasciando, peraltro gli aspetti connessi all’agricoltura sociale nella programmazione comunitaria: e nel PSR per meglio comprendere, come realizzare un’iniziativa su questo tema.
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10/02/2017
Carlo Rosa
Laureato in Scienze Geologiche nel 1988, dal 1991 è iscritto all’Albo professionale dell’Ordine dei Geologi del Lazio con il n° 716. Ha conseguito il titolo di Dottore in Scienze della Terra nel 1995. La approfondita conoscenza del Rilevamento Geologico, della Geologia del Quaternario e dei processi vulcanologici ha permesso un proficuo approccio allo studio dei rapporti tra l’attività dell’uomo nel passato e l’ambiente circostante. Dal 1996 al 2012 ha lavorato nell’ambito delle prospezioni archeologiche con la Fondazione Ing. C.M. Lerici, per la quale dirigeva il settore Geologia, Geomorfologia e Remote Sensing in Italia e nelle missioni estere (Laos, Vietnam, Russia, Ucraina, Myanmar), acquisendo una profonda conoscenza della Geoarcheologia. Dal 1999 al 2001 ha collaborato con l’Università di Roma Tre, Dipartimento di Scienze Geologiche, relativamente al progetto “Carg”, per la redazione del foglio “Roma” della nuova Carta Geologica d’Italia al 50.000, riguardo al rilevamento e cartografia dell’area centro storico. Come Geoarcheologo collabora attivamente con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il M.N.R. e l’area archeologica di Roma nonché con il suo Servizio Geologico-Cartografico e di Geoarcheologia. E’ socio della Società Geologica Italiana dal 1987, dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana dal 2003 e della SIGEA dal 2016. E’ autore di oltre 60 pubblicazioni in riviste italiane ed estere.
La geoarcheologia del Foro Romano
Il Foro Romano, scavato per la prima volta in maniera estensiva da Giacomo Boni a cavallo di XIX e XX secolo, rappresenta oltre che il luogo più importante per la memoria storica di Roma antica, una miniera di informazioni geologiche grazie ai numerosissimi saggi di scavo che lo hanno interessato negli ultimi cento anni. La collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il M.N.R. e l’Area Archeologica di Roma ed in particolare con la dott.ssa Patrizia Fortini relativamente ad un progetto di studio per il Foro Romano (cartografia geologica e GIS geologico) ha permesso al relatore di acquisire una profonda conoscenza del suo substrato geologico, oltre che dalla bibliografia e dagli archivi anche direttamente sul campo attraverso la partecipazione come Geoarcheologo agli scavi del Comizio e del Lapis Niger.
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17/02/2017
Paola Sarcina
Ha una laurea in lettere moderne e musicologia ed ha frequentato diversi master in management e marketing della cultura e dello spettacolo. Da venticinque anni si occupa di organizzazione e comunicazione per lo spettacolo dal vivo e la promozione culturale. In questo ambito ha lavorato per diversi enti ed organizzazioni nazionali ed internazionali. Ha scritto su riviste specialistiche e partecipato a convegni internazionali in Italia e all’estero. Svolge attività didattica nel campo del project management e della comunicazione culturale. Nel 2000 ha fondato l’associazione culturale Music Theatre International-M.Th.I. di cui è presidente. Negli anni recenti l’associazione ha dato rilievo a progetti culturali con tematiche sociali e ambientali, ricevendo nel 2013 il “Premio Formica d’Oro” del Forum Terzo Settore Lazio. È ideatore e direttore artistico del festival internazionale “Cerealia. La Festa dei Cereali. Cerere e il Mediterraneo”, dedicato alla divulgazione del patrimonio alimentare e culturale del Mediterraneo in un’ottica sostenibile ed etica.
Il cibo e le arti performative
Essendo tantissimi gli spunti che legano cibo e arti, per necessità mi limiterò a una panoramica sul legame che unisce cibo, musica e teatro. La felice unione tra musica, teatro, vino e cibo è infatti assai antica, anzi mitica. L’uso d’accompagnare i banchetti con musiche risale ai tempi degli Egizi, poi ripreso da Greci, Etruschi e Romani. Metà Odissea è cantata ad un pranzo mentre la celebre Cena di Trimalcione raccontata da Petronio nel Satyricon è accompagnata da musiche e danze, come avveniva per tutti i banchetti a Roma. Ma il nostro viaggio ci porterà attraverso i secoli, tra storia, aneddoti e curiosità, per arrivare ai giorni nostri, tra esperimenti scientifici e teorie psicologiche.
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24/02/2017
Maurizio D’Orefice
Geomorfologo presso l’ISPRA – Servizio geologico d’Italia. Da oltre vent’anni opera nel campo del rilevamento e della cartografia geomorfologica, nel cui ambito ha realizzato due fogli geomorfologici ufficiali alla scala 1:50.000, studi e saggi cartografici in diversi contesti dell’Italia peninsulare ed insulare. È coautore della Guida al rilevamento della Carta Geomorfologica d’Italia 1:50.000 e della Guida al censimento dei fenomeni franosi ed alla loro archiviazione. Attualmente è membro del Gruppo di lavoro congiunto ISPRA – AIGeo, recentemente istituito, per la revisione delle Linee guida per la cartografia geomorfologica nazionale (progetto CARG). È autore di numerosi articoli scientifici, pubblicati su riviste nazionali ed internazionali e del libro “Rilevamento geomorfologico e cartografia: realizzazione – lettura – interpretazione”.
Roberto Graciotti
Geologo esperto in geomorfologia del Servizio Geologico d’Italia – ISPRA – dal 1989. Ha realizzato due fogli geomorfologici ufficiali alla scala 1:50.000 e diversi saggi cartografici, a differenti scale di dettaglio, in vari contesti ambientali del territorio nazionale. E’ coautore della Guida al rilevamento della Carta Geomorfologica d’Italia 1:50.000 e attuale membro del Gruppo di Lavoro congiunto ISPRA-AIGEO istituito per la revisione delle Linee guida per la cartografia geomorfologica nazionale. Ha partecipato, in qualità di esperto in geomorfologia, a diversi Gruppi di Lavoro, Commissioni e Tavoli Tecnici nell’ambito delle proprie attività di servizio. E’ stato membro della Commissione per gli Esami di Stato per l’abilitazione alla professione di Geologo presso le Università degli Studi di Roma “La Sapienza” e di “Roma Tre”. Ha svolto lezioni, seminari e corsi di specializzazione in geomorfologia presso diverse università italiane. E’ autore di numerosi articoli scientifici, pubblicati su riviste nazionali ed internazionali.
“Nascita ed evoluzione della conca di Oricola-Carsoli (AQ): aspetti geologici, geomorfologici, archeologici e storici”
Le depressioni tettoniche intermontane sono le sedi più favorevoli all’accumulo di depositi continentali, che possono qui raggiungere spessori notevoli, al cui interno vengono archiviate successioni di eventi sedimentari, erosivi, deformativi, vulcanici, climatici, costituendo in tal modo una fondamentale chiave di lettura dell’evoluzione tettonico-sedimentaria regionale. Poiché rappresentano le poche aree pianeggianti di una certa estensione nel mezzo della catena appenninica, esse sono da tempo luoghi privilegiati per gli insediamenti antropici e per le principali arterie viarie. In tale contesto rientra anche la conca di Oricola-Carsoli, ampia depressione, ubicata al confine tra l’Appennino laziale e quello abruzzese, sede in passato di un antico e vasto bacino lacustre e ricca di emergenze geologiche, e in particolare vulcaniche, geomorfologiche, archeologiche, storiche e naturalistiche. Tale conca, infatti, per la sua conformazione fisica e per la sua favorevole collocazione geografica, che la vede interposta tra le valli dei fiumi Aniene e Turano, naturali vie di comunicazione tra il Tirreno e l’Adriatico, ha costituito, sin dal passato, un luogo idoneo alla permanenza umana. Permanenza, oltretutto, favorita da un territorio caratterizzato da estese e fertili aree pianeggianti, nonché da abbondanti risorse idriche e materie prime per l’epoca, quali argille, pietre da costruzione e legname.
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03/03/2017
Enrico Malizia
E’ clinico e tossicologo, professore emerito dell’Università la Sapienza di Roma e Philadelphia, ha fondato e diretto il Centro Antiveleni di Roma, ha ricevuto la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica e dal Ministero della Sanità, oltre a 3 lauree “honoris causa”, ma è anche un umanista appassionato, che nel corso degli anni ha dedicato studi e saggi a temi molto vari, attività che, di tutto diritto, lo rende una figura di intellettuale d’altri tempi, a 360 gradi.
Malizia, ha dedicato il volume Hieronymus Bosch. Pittore insigne nel crepuscolo del Medioevo con il sottotitolo Stregoneria, magia, alchimia, simbolismo al pittore olandese, cui ne ripercorre la vicenda umana e professionale. Nel suo volume, l’autore interpreta la vita e le opere di Bosch, con uno stile narrativo più che saggistico, riuscendo a restituire pienamente le contraddizioni e le ossessioni del grande artista.
Considerato l’ultimo grande artista medievale, Bosch risente del contesto del suo tempo, in trasformazione netta rispetto al passato, in cui si sta formando una nuova mentalità civile, politica, intellettuale. Ossessionato dai temi del peccato e del vizio umano, Bosch nelle sue opere dà corpo alle paure e alle angosce dell’uomo. Costruisce un mondo visionario, un immaginario del tutto nuovo, con un’atmosfera onirica costellata di mostri, demoni, streghe, corpi ibridi, ma non gli manca una dimensione paradisiaca e spirituale. Il suo stile dominato dal gusto per la miniatura, rende le sue opere un trionfo di dettagli, microcosmi in cui si racchiudono molteplici narrazioni. Il suo mondo visionario è stato, nel corso degli ultimi secoli, fonte inesauribile per artisti, registi, scrittori, che hanno frequentemente attinto al suo immaginario o ne hanno ricercato le atmosfere.
Maria Grazia Chiappori
Allieva di Mario Bussagli, è specializzata in Archeologia Orientale e docente di Storia dell’arte. Autrice di numerosi libri e saggi dedicati ai rapporti culturali tra Oriente ed Occidente nonché a diversi fenomeni artistici, si è avvicinata all’universo fantastico di Bosch molti anni orsono, in occasione di uno studio sulla religiosità iranica e sull’iconografia dei magi evangelici.
Oreste Massari
È professore ordinario di Scienza Politica e Politica Comparata presso la Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione dell’Università degli Studi di Roma "La Sapienza". E’ docente presso il Master di Istituzioni parlamentari “Mario Galizia” per consulenti d’assemblea presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Roma La Sapienza. Le sue aree di ricerca principali, su cui ha scritto monografie e saggi, sono: sistema politico italiano; partiti politici; sistemi e comportamenti elettorali; sistemi di governo; politica comparata; sistema politico britannico; politica europea. In particolare sui partiti politici ha pubblicato i seguenti volumi: I partiti politici nelle democrazie contemporanee, Roma-Bari, Laterza 2004 (8 ristampe) con Prefazione di Giovanni Sartori; con L. Bardi e P. Ignazi (a cura di), I partiti italiani. Iscritti, dirigenti, eletti, Università Bocconi Editore, Milano 2007; con L. Bardi e P. Ignazi (a cura di), Non Solo Roma. Partiti e classi dirigenti nelle regioni italiane, Università Bocconi Editore, Milano 2013.
Presentazione del libro Hieronymus Bosch. Pittore insigne nel crepuscolo del Medioevo
In occasione del Cinquecentesimo anno dalla morte di Hieronymus Bosch, il prof. Enrico Malizia presenta un libro che, in un’avvincente trama narrativa, ripercorre la vicenda umana e artistica del sommo pittore fiammingo.
Si tratta di un libro dotto, fondato su un’ampia documentazione e, insieme, accattivante, capace di attrarre il lettore nella ricerca e progressiva scoperta delle molte sfaccettature di una personalità complessa e sensibilissima, che tuttora stupisce ed alimenta il dibattito tra gli specialisti. L’autore si muove sul piano letterario, illuminando il pensiero di Bosch anche attraverso l’artificio del dialogo tra il pittore e i suoi possibili – immaginari ma probabili – interlocutori, tra i quali grandeggia Erasmo da Rotterdam. Così, pagina dopo pagina, viene prendendo forma la figura di Bosch, dall’infanzia alla formazione, alla piena maturità. Ne emerge la singolare complessità di un artista pienamente coinvolto nei processi culturali, ma anche politici e religiosi, del suo tempo, scosso dai fremiti di una fede “difficile”.
In bilico tra gli ultimi sussulti del mondo medievale e le aperture umanistiche, tra la continua attrazione dell’eresia e dell’alchimia e la minaccia del peccato, Bosch ci ha lasciato opere di altissima perizia tecnica, ispirate alla saggezza popolare, al sapere iniziatico delle sette esoteriche, alle verità teologiche, con un linguaggio inconfondibile, un repertorio di simboli ed immagini dal significato denso di implicazioni e talora impenetrabile. Profondo conoscitore della natura umana, Bosch ne denuncia le debolezze e l’ipocrisia, consegnandoci un corpus di opere che valgono quale imago mundi, un vero e proprio specchio della realtà materiale e spirituale dell’uomo, in una visione critica assolutamente personale e, insieme, universale.
Il testo del prof. Malizia, nel rendere conto del sincretismo culturale operato dal pittore e dei valori della società del suo tempo, ci introduce alla lettura iconologica delle opere, il cui carattere allusivo e criptico rappresenta ancora oggi l’enigma Bosch.
Cade quest’anno il Cinquecentenario della morte del grande maestro olandese Hieronymus Bosch e per l’occasione si augura il 31 maggio al Museo del Prado a Madrid la più completa retrospettiva mai realizzata proveniente dalla sua città natale Den Bosch in Olanda.
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10/03/2017
Piero Di Porto
Ex Ricercatore dell’ENEA è stato Addetto Scientifico presso il Consolato Generale di San Francisco e l’Ambasciata d’Italia a Washington, e successivamente membro del Gruppo dei Rappresentanti di Alto Livello dell’Iniziativa Pan-Europea EUREKA. Fa parte dell’Associazione I SETTE.
Sandro Taglienti
Ha lavorato in ENEA (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Energia e l’Ambiente), svolgendo attività di ricerca e trasferimento tecnologico in Italia e all’estero. Ha ricoperto ruoli direttivi nei settori dell’informatica e delle comunicazioni, della robotica, dei materiali, dei laser e degli acceleratori di particelle. Attualmente è in pensione e si interessa di divulgazione scientifica. Fa parte dell’Associazione I SETTE.
Luigi Lozzi
Appassionato di Irlanda (Mary Black, la Guinness, Gente di Dublino), Cinema (Sam Peckinpah, John Huston, Sergio Leone, Alfred Hitchcock, Warren Oates, Amarcord, Face/Off, The Commitments) e Musica (Nina Simone, Van Morrison, Otis Redding, Omara Portuondo), con due figli splendidi ed una moglie paziente, Luigi nella vita lavorativa ha fatto l’informatico mentre in quella privata si è speso come giornalista di fatti di Cinema & Musica e si è adoperato per divulgare la conoscenza e la passione per il Cinema nelle biblioteche, nei centri anziani e, soprattutto, nelle scuole (sul tema “Educazione alla corretta visione di un film”), ritenendo che il maggiore rischio che si corra oggi, con le nuove generazioni, sia di veder scivolare nell’oblio un’arte raffinata, la “più incisiva del XX° secolo”, com’è la ‘Settima Arte’. A chi gli chiede “Come stai?”, ama rispondere sarcasticamente: “Benino, ma senza esagerare!”.
Lo strano Scimpanzè
L’avventura dell’homo sapiens iniziò circa sei milioni di anni fa, quando una scimmia femmina ebbe due figlie. Una diventò il progenitore di tutti gli scimpanzè, l’altra è la nostra nonna. Al genere homo sono appartenute numerose specie, ora tutte scomparse, tranne una. Quali caratteristiche hanno favorito questa velocissima selezione a favore dei sapiens? Certamente non la forza fisica e probabilmente nemmeno le dimensioni del cervello. Forse la tendenza a socializzare e ad operare in gruppo. Forse anche la capacità di concepire cose astratte: divinità, imperi, leggi, danaro. In poche decine di migliaia di anni questa specie, strettissima parente dello scimpanzé e del bonobo, con un corredo di geni che differisce da quello di questi suoi cugini più stretti soltanto del 2 per cento, ha cambiato le leggi dell’evoluzione, ha popolato il mondo, ha rotto gli equilibri naturali, sottomettendo tutte le altre specie viventi e depredando l’ambiente, con ritmi di sviluppo sempre più veloci.
Quale futuro per l’homo sapiens? Il rapido declino e la scomparsa oppure una nuova specie immortale?
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17/03/2017
Laura Rossi
Laurea in Scienze Biologiche, Dottorato in Auxologia e Fisiopatologia della Crescita, Specializzazione in Scienza della Alimentazione. Ricercatore del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (CREA-AN). Il principale campo di interesse è quello della salute pubblica e della nutrizione di comunità. Sono stati studiati alcuni fattori ambientali che determinano lo stato nutrizionale in situazioni di povertà e scarso accesso alle strutture sanitarie. In una serie di studi sul campo, in Paesi in Via di Sviluppo (Guinea, Costa D’Avorio, Zimbabwe), in economie di transizione (Armenia, Serbia, Macedonia, Tajikistan), o in situazioni di emergenza (Ingushetia, Kosovo, Algeria, Congo, Burundi, Darfur, Myanmar) sono stati determinati alcuni indicatori dello stato nutrizionale, nell’ambito di progetti di sorveglianza nutrizionale. Sono stati valutati gli effetti delle disponibilità alimentari, dei programmi di aiuto alimentare e di interventi sul sistema sanitario. In parallelo sono state effettuate attività di sorveglianza nutrizionale in Italia per la prevenzione della obesità infantile. Sono stati impostati e seguiti trial clinici di intervento per la valutazione degli effetti dell’ingestione di specifici alimenti sul profilo di rischio per malattie croniche. Intensa attività istituzionale per la preparazione dei documenti di consenso su nutrizione e salute pubblica. Componente del comitato di coordinamento della commissione di revisione dei LARN (Livelli di Assunzione Raccomandati di Energia e Nutrienti per la Popolazione Italiana) e Membro del comitato di coordinamento per la revisione delle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana con il coordinamento dei 13 gruppi per la revisione degli argomenti principali delle Linee Guida. Curatore del dossier scientifico. Technical Italian Focal point (FAO) per la preparazione dell’INC+21 (International Conference on Nutrition 21 years later) con designazione ufficiale del Ministero della Agricoltura. In ambito FAO, consulente governativo per la componente nutrizione del Comitato Sicurezza Alimentare. Coordinamento di progetti complessi. Gestione, scientifica e amministrativa, di progetti nazionali aventi l’obiettivo di promuovere le buone pratiche in ambito della salute pubblica in nutrizione. In questi progetti è stata gestita la comunicazione con i partner. Rapporti con l’Ente Finanziatore. Stesura dei rapporti di attività intermedi e finali. Pubblicazione di lavori originali, volumi, testi divulgativi, rapporti tecnico-scientifici. Partecipazione in qualità di relatore a numerosi convegni nazionali e internazionali. Attività di divulgazione scientifica su stampa, radio e televisione.
Aspetti metodologici e contenuti essenziali delle nuove Linee Guida
Le Linee Guida per una sana alimentazione Italiana sono una serie di consigli e indicazioni nutrizionali, periodicamente aggiornate, elaborate da un’apposita commissione scientifica che raccoglie prestigiosi studiosi del mondo dell’alimentazione oltre che una nutrita rappresentanza della comunità scientifica del Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (ex INRAN). Loro caratteristica è quella di essere un documento di consenso, prodotto da una commissione multidisciplinare che si rivolga alla popolazione generale in modo autorevole e scevro da interessi economici. La commissione, composta da più di 100 membri, comprende rappresentanze di quattro ministeri (Agricoltura, Salute, Ricerca, Ambiente), le cattedre di nutrizione più rappresentative della Accademia italiana, le società scientifiche di ambito nutrizionale e medico e le associazioni dei consumatori.
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24/03/2017
Fabio Manzione
Laureato in Scienze Agrarie a Perugia nel 1982, è stato Direttore del Dipartimento di Ecologia del C.E.U. – Centro studi per l’Evoluzione Umana (istituzione di ricerca scientifica pluridisciplinare). Nel corso di 35 anni di attività professionale ha presentato relazioni in occasione di varie conferenze nazionali (CNR, Accademia dei Lincei, Società Italiana di Ecologia) ed internazionali (FAO, OMS, WEEC) ed è stato docente in Corsi di formazione per formatori dell’Università di Roma "Tor Vergata", dell’Università di Roma Tre e del Ministero della Salute.
Ha partecipato a numerosi seminari di studio, convegni scientifici, trasmissioni radiofoniche e televisive su temi concernenti l’ambiente, la salute, l’alimentazione, l’agricoltura nei Paesi in via di sviluppo, l’educazione ambientale, la tutela e la promozione dei diritti umani.
Ha fatto parte della Redazione della Rivista "Cultura e Natura" di cui è stato Direttore Responsabile della versione online. Ha inoltre collaborato alla Redazione de "La rivista de il Dottore in scienze agrarie e forestali", mensile della FIDAF. Nel 2002 un suo articolo ha vinto il Premio giornalistico “Educare alla sicurezza alimentare” nell’ambito della omonima Campagna promossa dall’Unione Europea.
E’ stato membro di varie istituzioni professionali (Consiglio Direttivo dell’Associazione Romana Dottori in Scienze Agrarie e Forestali; International Association for Ecology – INTECOL) e dell’Intergovernmental Working Group della F.A.O. che ha elaborato le “Linee guida volontarie per la progressiva realizzazione del diritto ad un’alimentazione adeguata nel contesto della sicurezza alimentare nazionale”.
Ha ricoperto la carica di Vice Segretario Generale dell’Associazione Internazionale “AGRFOR – Agronomes et Forestiers Sans Frontieres” di cui é stato socio fondatore. Nella sua veste di Segretario Generale del CA3C – Comitato di Appoggio alle 3 Convenzioni maggiori dell’ONU sull’Ambiente – ha contributo alla divulgazione delle tematiche dei cambiamenti climatici, della biodiversità, lotta alla desertificazione e al lancio del sito web www.3csc.it (presentato nella sede della F.A.O. durante i lavori del CRIC1 – Convenzione delle Nazioni Unite sulla Lotta alla desertificazione).
Dal gennaio 2009 è presente sul web con un suo sito personale (www.fabiomanzione.it) che spazia su vari temi inerenti il suo lavoro e i suoi interessi culturali.
L’essere umano e la Terra – Analisi storica, geografica e culturale di un rapporto di co-evoluzione
Cento secoli di evoluzione in comune: l’essere umano ha tratto dalla Terra (intesa come pianeta) e dalla terra (lo strato superficiale del suolo) gli elementi per ciò che noi chiamiamo ”Progresso” (materiale, culturale e spirituale).
Una disamina di questa relazione speciale che ci lega all’ambiente e dell’evoluzione del pensiero agronomico ed ecologico ci porterà a delineare la sfida della “Sostenibilità”: azioni coerenti per una coesistenza equilibrata e generatrice di armonia.
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07/04/2017
Gianni Guerrieri
Laureato in Scienze Agrarie a Perugia nel 1961 con 110/110; oggi pensionato.
Life-motive della sua professione è stato sempre: cambiare lavoro almeno ogni 10 anni per non rischiare di cadere nel rutinario. Nel 1962 è stato assunto, come ricercatore, presso il CNEN (oggi ENEA). Ha condotto un progetto internazionale sull’impiego dell’insetto sterile per lottare la mosca mediterranea della frutta. Ha soprinteso ricerche per lo sviluppo di tecniche d’irraggiamento per da difesa di derrate alimentari. Ha partecipato alla negoziazione di due marchi europei: Ecolabel ed Emas. Ha avviato ed organizzato per i primi cinque il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide. Ha collaborato con il Piano d’Azione per il Mediterraneo dell’UNEP per l’applicazione della Convenzione di Barcellona ricoprendo un ruolo rilevante nel perfezionare l’approccio di difesa dell’ambiente marino dall’inquinamento proveniente da terra. Andato in pensione ha svolto per tre anni attività di volontariato in Etiopia.
A conclusione della sua professione si può dire che è riuscito a dare ascolto al suo life-motive.
Gli acquedotti Alsietino, Traiano, Paolino ed ACEA per soddisfare le esigenze idriche di Roma nel corso dei secoli.
Gli acquedotti Alsietino, Traiano, Paolino ed ACEA per soddisfare le esigenze idriche di Roma nel corso dei secoli. Questi acquedotti hanno fornito acqua a Roma per tanti secoli utilizzando il medesimo patrimonio idrico del bacino sabazio. Nei secoli hanno avuto periodi di splendore e di ombra, affrontando anche trasformazioni, restauri e integrazioni. Gli acquedotti Alsietino e Traiano sono di epoca imperiale mentre gli altri due sono di età più recente. Solo l’acquedotto ACEA è stato ideato per dare acqua potabile a Roma e per questo ha contribuito a migliorare la qualità dell’acqua del lago di Bracciano e dell’ambiente circostante. Gli altri tre erano finalizzati ad alimentare una naumachia, delle fontane monumentali, dei mulini ad acqua e ad irrigare giardini imperiali e vaticani. Verranno inoltre riportate delle novità orientate a fugare talune incertezze prodotte da erronee interpretazioni di risultanze storiche che involontariamente hanno creato confusioni purtroppo divenute di dominio comune.
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21/04/2017
Naldo Anselmi
Professore Ordinario di Patologia vegetale all’Università degli studi di Viterbo dal 1993 ed ivi coordinatore del Dottorato di Ricerca in “Protezione delle Piante” (1996–2006) e Direttore del Dipartimento di Difesa delle Piante (2007–2010). Autore di oltre 350 pubblicazioni (oltre 100 presentate a congressi internazionali) sulle malattie delle piante, con particolare riferimento ai patogeni di nuova introduzione ed ai problemi di quarantena. Membro delle Accademie di Scienze Forestali e di Scienze Agrarie, di Società scientifiche e di Comitati di redazione di riviste scientifiche. Coordinatore di innumerevoli Progetti di ricerca, locali, nazionali ed internazionali, e chairman in numerosi congressi. Tiene un Corso di Patologia tropicale all’Università di Maputo, in Mozambico (1996) ed è Docente leader a Masters (1991 e 2006) all’Università di Mendoza (Argentina). E’ consulente FAO in Algeria ed in Cina e CEE- EAR in Montenegro e Macedonia. Dal 2012 al 2016 è membro del Comitato esecutivo della Commissione Internazionale FAO del Pioppo.
Globalizzazione delle patologie
I parassiti più dannosi sulle piante agrarie e forestali sono quelli arrivati da Paesi oltremare, in quanto non si sono evoluti insieme agli ospiti.
L’avvento di mezzi di trasporto sempre più veloci e la globalizzazione degli scambi commerciale hanno notevolmente aumentato negli ultimi anni l’ avvento di parassiti di temuta introduzione, con gravi conseguenze sulla produzione e sulle popolazioni delle piante in Italia. La situazione si è ulteriormente aggravata a causa dei cambiamenti climatici, che stanno permettendo facile sviluppo anche di patogeni un tempo frenati dai rigori invernali. Gli esempi sono numerosi ed inquietanti. Solo più efficienti misure di quarantena e controlli doganali potranno ridurre i rischi di un peggioramento dei problemi.
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05/05/2017
Elio Cadelo
Laureato in Scienze Politiche, giornalista, inviato speciale del Giornale Radio RAI per la Scienza e l’Ambiente. Ha lavorato al Corriere della Sera, al Mattino, è stato collaboratore di Panorama, Scienza Duemila, Epoca. Autore e coautore di numerose pubblicazioni quali: Un rito, un diavolo, due culture (Storia e Medicina Popolare); Idea di Natura, 13 scienziati si confrontano (Marsilio Editore, 2008); Quando i Romani andavano in America – scienza e conoscenze degli antichi navigatori (Palombi Editore, 2009). Premio ENEA 1999 per la divulgazione scientifica, è stato Membro del Gruppo di lavoro sulla Informazione e Comunicazione in Biotecnologia del Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Luciano Pellicani
Già direttore di “Mondoperaio”, è fra i sociologi italiani più conosciuti all’estero grazie alla pubblicazione dei suoi saggi nelle principali lingue europee. Della sua vasta produzione scientifica Rubettino ha pubblicato "Dalla società chiusa alla società aperta" , "Le radici pagane dell’Europa", "Dalla Città sacra alla Città secolare", "La società dei giusti. Parabola storica dello gnosticismo rivoluzionario", "Il potere, la libertà e l’eguaglianza ", "Anatomia dell’anticapitalismo".
Allah e la scienza
Perché tra la visione del mondo della cultura islamica e quella occidentale ci sono differenze così marcate? Perché le due società sono in conflitto? Perché i Paesi musulmani non riescono ad accedere alla modernità e ad accettare l’ innovazione scientifica? Come mai l’Occidente si è caratterizzato proprio per la produzione scientifica e l’innovazione tecnologica? Perché i movimenti terroristici islamisti, pur utilizzando le nuove tecnologie, affermano che la scienza è “immorale” e contro la verità di Dio? Questo saggio di Elio Cadelo analizza le cause che hanno portato alla fine della cosiddetta “età dell’oro della scienza islamica” e alla definitiva scomparsa della produzione scientifica e tecnologica che da allora è assente nei Paesi musulmani. Inoltre, si spiega che quelle stesse interpretazioni ideologiche del Corano che hanno portato al decadimento intellettuale arabo alla fine del Medioevo sono diventate oggi la bandiera politica e ideologica del fondamentalismo e del terrorismo.
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12/05/2017
Fabrizio Rufo
Insegna Bioetica presso i corsi di Scienze Biologiche e Biotecnologie Agro-Industriali della della Sapienza Università di Roma. Ha svolto attività di ricerca presso atenei e istituti esteri tra i quali il ‘Centre for Philosophy of Natural and Social Science’ della LSE e presso ‘l’Istitut Louis-Jeantet d’Histoire del la Mèdicine et de la Santè’ dell’Università di Ginevra. Tra le sue pubblicazioni più recenti: F. Rufo, Scienziati, politici, cittadini, Ediesse, Roma, 2014; F. Rufo (a cura di), Giovanni Berlinguer, La salute, tra scienza e politica. Scritti 1984-2011, Donzelli, Roma, 2016.
Mostra: “DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica”
Mendel: un genio incompreso, nato troppo presto e nel posto sbagliato. Un frate agostiniano in un piccolo villaggio della Moravia, l’incontro mancato con Charles Darwin, la riscoperta postuma e l’inizio di un’avventura di ricerca – la genetica – che ha trasformato per sempre la scienza e il nostro modo di intendere la natura. Gli ingredienti sono quelli avvincenti della storia e del dramma umano, ma anche della scoperta delle leggi dell’ereditarietà, di genomica, di terapie geniche personalizzate, di attrazione e repulsione verso l’idea di conoscere tutti i segreti del nostro genoma, di ambizioni di immortalità, di vita sintetica, di caccia al colpevole tramite il DNA, di passato presente e futuro, ma anche di molto altro narrerà il progetto espositivo internazionale “DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica”, proposto per il Palazzo delle Esposizioni di Roma dal 10 febbraio 2017 al 18 giugno 2017.
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