Inizierà il prossimo 5 ottobre il quindicesimo ciclo dei Venerdì Culturali, organizzati da FIDAF – Federazione Italiana Dottori in scienze Agrarie e Forestali, SIGEA – Società Italiana di Geologia Ambientale, ARDAF – Associazione Romana Dottori in Agraria e Forestali, Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali di Roma. Saranno trattati argomenti che riguarderanno: Storia, Arte, Ambiente, Energia, Agroalimentare, Economia, Sviluppo sostenibile, Scuola, Formazione, Ricerca e Innovazione tecnologica. Gli incontri si svolgeranno, nella sede della FIDAF in via Livenza, 6 (traversa di Via Po) Roma, dal 5 ottobre al 14 dicembre 2018, il venerdì, dalle ore 17.00 alle 19.00.Uno o più relatori presenteranno un argomento di elevato interesse generale, mentre il pubblico presente potrà partecipare attivamente alla discussione mediante domande al relatore e/o proponendo spunti di riflessione. I Relatori e i temi da trattare saranno presentati da Luigi Rossi, Andrea Sonnino, Nicola Santoro, Giuseppe Gisotti, Antonello Fiore, Francesco Menafra, Nicola Colonna, Edoardo Corbucci, Mauro Uniformi, Patrizio Zucca, Presidenti delle rispettive Associazioni.Aderisce ai Venerdì Culturali: CONFPROFESSIONI
Programmi dei precedenti cicli
5 ottobre 2018
Enrico Malizia
E’ clinico e tossicologo, professore emerito dell’Università la Sapienza di Roma e Philadelphia, ha fondato e diretto il Centro Antiveleni di Roma, ha ricevuto la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica e dal Ministero della Sanità, oltre a 3 lauree “honoris causa”, è anche un umanista appassionato, che nel corso degli anni ha dedicato studi e saggi a temi molto vari, attività che, di tutto diritto, lo rendono una figura di intellettuale d’altri tempi, a 360 gradi.
“A Cortina con Hemingway”
Dopo 58 anni dalla tragica scomparsa di Ernest Hemingway e 100 dalla sua grave ferita sul fronte italiano della Grande Guerra, Enrico Malizia ha scritto un libro sui suoi ricordi del grande scrittore americano, intitolandolo: “A Cortina con Hemingway “, dalla città del fortuito primo incontro.
Sebbene codesto, avvenuto a Cortina nei marzo 1949, come i successivi a Venezia e a Pamplona, non abbiano soddisfatto, solo parzialmente, il desiderio ingenuo e presuntuoso dell’Autore di farsi narrare dallo scrittore episodi salienti della sua vita avventurosa, gli hanno permesso di studiare a fondo l’aspetto e la mimica e di azzardare un giudizio sulle sue caratteristiche psichiche e comportamentali.
Le notizie sulla sua vita, sulla produzione letteraria e giornalistica e sull’ideologia riformatrice, riportate nel volume, sono state attinte dalla lettura attenta delle sue opere, dalle biografie, enciclopedie e altri scritti su di lui, nonché dalle conversazioni con lui, familiari, come le sue due ultime consorti, e amici stretti, come Fernanda Pivano.
La trattazione si sviluppa con due diverse modalità.
Nella prima, dalla nascita fino al 1949, Enrico Malizia fa narrare a Hemingway la propria vita e attività, mediante monologhi creati dal l’Autore nel completo rispetto della storia e del pensiero dello scrittore, interrotti, di tanto in tanto, da domande, commenti e aggiunte dell’ascoltatore. Una tecnica che attualizza e vivacizza l’esposizione, trasformandola praticamente in dialogo tra narratore e uditore. Inoltre consente a quest’ultimo di completare, o aggiungere, se ritenuto utili, le descrizioni dei luoghi cari allo scrittore e degli eventi e personaggi di maggior rilievo, a lui contemporanei.
Nella seconda, Enrico Malizia, voce narrante, prosegue il racconto della vita e dell’attività di Ernest Hemingway fino alla sua morte, continuando a inquadrarle nel contesto mondiale contemporaneo, secondo la tecnica usata dal grande amico dello scrittore, John Dos Passos, in Quarantatreesimo Parallelo.
Nell’ultimo capitolo l’Autore descrive come lo percepisce, l’Uomo Hemingway con le sue caratteristiche fisiche e psichiche, sottolineando la sua importanza nella rivoluzione culturale del secolo scorso fino a oggi.
Segue una appendice il catalogo di tutte le opere pubblicate e di tutti i film tratti dalle sue pubblicazioni, sia da lui ridotte a soggetto cinematografico, sia da esse ispirate.
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12 ottobre 2018
Maurizio Calvitti
L’ Ecologia degli insetti e la loro biologia riproduttiva sono l’aspetto centrale del suo impegno nella ricerca scientifica al fine di sviluppare biotecnologie e sistemi biologici sostenibili per il controllo demografico di insetti dannosi sia in ambito agrario che sanitario. Nell’ultimo decennio le attività di ricerca, incentrate sul ruolo del batterio endosimbionte Wolbachia, hanno riguardato alcune specie modello quali la zanzara tigre (Aedes albopictus) e il moscerino giapponese Drosophila suzukii. L’obiettivo è comprendere il ruolo del batterio simbionte nella riproduzione di queste specie e sviluppare applicazioni biotecnologiche per ottenere effetti desiderati quali la sterilizzazione dei maschi e la riduzione della capacità vettoriale delle femmine. E’ Co-autore di 90 pubblicazioni scientifiche.
Da fastidiose pungitrici ad una seria minaccia per la nostra salute: le zanzare nell’era dei grandi cambiamenti globali. Ricerca ed Innovazione ENEA per un controllo efficiente e sostenibile.
L’ENEA, sulla scia della sua esperienza storica nel settore della lotta col maschio sterile, ha sviluppato una linea di zanzara tigre (Aedes albopictus) le cui femmine hanno una competenza vettoriale ridotta e i cui maschi sono in grado di sterilizzare le femmine selvatiche. Tale risultato è stato ottenuto nei nostri laboratori partendo da una nuova prospettiva di studio. L’insetto non più considerato quale semplice artropode, ma come un vero e proprio sistema olobiontico le cui funzionalità si esprimono attraverso strettissime relazioni con batteri, primo fra tutti Wolbachia pipientis. che ne controlla l’efficienza riproduttiva. Semplici alterazioni della microflora batterica che alberga nei tessuti riproduttivi della zanzare, in particolare riguardo i ceppi del batterio Wolbachia, producono risultati fenotipici di grande interesse i cui risvolti applicativi, per il controllo della zanzara tigre, verranno illustrati nel seminario.
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19 ottobre 2018
Eugenio Benvenuto
Dirigente di Ricerca presso la Divisione Biotecnologie e Agroindustria dell’ENEA.
Esperienza di ricerca trentennale in biologia molecolare e genetica, applicata soprattutto nel campo della resistenza a stress biotici in specie vegetali, virologia molecolare, ingegneria proteica di anticorpi e nella sintesi di molecole di interesse farmaceutico in piante (anticorpi e vaccini).
Membro del Collegio dei Docenti del Dottorato in Scienze delle Produzioni Vegetali e Animali presso Università della Tuscia, Viterbo.
Membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale di Biostrutture e Biosistemi (Consorzio Interuniversitario)
Membro del Consiglio Direttivo del Cluster Tecnologico Nazionale Scienze della Vita ALISEI (Advanced Life Sciences in Italy).
Editore Associato della rivista “Plant Cell Reports” (Springer).
Dal 2010 dirige il Laboratorio Biotecnologie ENEA presso il Centro Ricerche Casaccia coordinando uno staff composto da oltre venti persone.
Dal 2001 al 2010, Responsabile della Sezione Genetica e Genomica Vegetale, ENEA presso il Centro Ricerche Casaccia, avviando insieme ai colleghi le ricerche nel campo delle Scienze “omiche”. In questo periodo la Sezione è stata dotata di un consistente parco di apparecchiature di ultima generazione nel settore delle scienze “omiche”, oltre ad un impianto di serra a contenimento BSL2, unico in Italia.
Luca Nardi
Dottore di Ricerca in Agrobiotecnologie per le produzioni tropicali e subtropicali.
Ricercatore presso il laboratorio di Biotecnologie della Divisione Biotecnologie ed Agroindustria dell’ENEA.
Con più di 15 anni di esperienza in agricoltura in ambiente controllato, citogenetica, biologia molecolare, citometria vegetale, coltura in vitro di cellule vegetali, statistica e bioinformatica. Autore di diverse pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Responsabile degli impianti: Serra a contenimento con livello di biosicurezza di tipo 2, Fitotroni, Camere di crescita a contenimento sterili. La serra a contenimento è un impianto integrato di un sistema di “raffreddamento solare” per ridurre i consumi energetici per il condizionamento e di un sistema di gestione e controllo dotato di sensori avanzati. In questi impianti ha messo a punto norme di Buona Pratica Agricola e di Buone Pratiche di Laboratorio per produzioni ad elevato valore attraverso l’adozione di tecniche di coltura idro-aeroponica con illuminazione LED.
Daniela Billi
Professore Associato nel Dipartimento di Biologia dell’Università di Roma “Tor Vergata” dove è docente dei corsi di Astrobiologia e Biologia Sintetica.
Da quando nel 1993 ha iniziato il dottorato di ricerca si è sempre occupata dei meccanismi di sopravvivenza di cianobatteri nei deserti caldi e freddi, considerati gli analoghi terrestri di Marte, e di come la loro esposizione a condizioni spaziali e planetarie simulate possa guidare la ricerca di vita oltre la Terra.
E’ responsabile del laboratorio di Astrobiologia e Biologia Molecolare dei Cianobatteri e insieme al suo gruppo di ricerca porta avanti progetti finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana e dal Programma Nazionale Ricerche in Antartide. Le ricerche hanno lo scopo di identificare le basi molecolari dell’adattamento di cianobatteri agli ambienti deserti e alle condizioni spaziali e marziane simulate in bassa orbita terrestre, al di fuori della Stazione Spaziale Internazionale.
Si interessa di divulgazione scientifica come responsabile scientifico del Laboratorio di Astrobiologia, PLS-Fisica e collaborando ai programmi didattici dell’Agenzia Spaziale Italiana come LISS: a lezione sulla Stazione Spaziale Internazionale, e Explora: esplorazione umana e robotica dello spazio.
Le piante nello spazio
Nel quadro del progetto “BIOxTREME” finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana, il Laboratorio Biotecnologie dell’ENEA sta esplorando il potenziale delle piante per utilizzarle non solo come fonte di integratori alimentari antiossidanti ma anche come sorgente di sostanze antimicrobiche. Questo al fine di rendere più salubre sia l’ambiente nelle stazioni spaziali che la vita degli astronauti, rafforzandone le difese nei confronti della comunità microbica “importata” dalla terra che, nell’ambiente confinato dei veicoli spaziali, può rappresentare un grave pericolo per uomini e strutture. Con questi obiettivi l’ENEA dedica la ricerca ad un tipo di pomodoro, il MICROTOM, nato come cultivar ornamentale ma che per portamento e caratteristiche intrinseche ben si adatta ad un orto spaziale. Si cercherà quindi di costruire un “ideotipo” resistente alle condizioni estreme nello spazio come: assenza di gravità, radiazioni cosmiche, campi elettromagnetici. Una combinazione genetica per produrre piante in grado di accumulare grandi quantità di sostanze antiossidanti come le antocianine, le famose molecole antidoto contro l’invecchiamento che sono contenute in grandi quantità nei frutti di colore scuro.
Con la simulazione dello “sbarco” su Marte e l’inizio del periodo di isolamento si è svolta la missione internazionale Amadee-18 in Oman coordinata dall’Austrian Space Forum nel mese di Febbraio 2018. Nella penisola arabica, per 20 giorni, 5 “astronauti” hanno condotto 15 esperimenti scientifici riproducendo alcune delle condizioni del Pianeta rosso con l’obiettivo di fare test di strumenti e procedure immaginate per future esplorazioni spaziali.
A fornire cibo fresco a questi futuri astronauti ci ha pensato l’Italia, con un orto ipertecnologico all’interno di una struttura gonfiabile realizzato da ENEA, Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Università degli Studi di Milano nell’ambito del progetto “HortExtreme”.
La capacità di alcuni organismi fotosintetici (cianobatteri) di colonizzare ambienti estremi come i deserti caldi e freddi è dovuta alla loro capacità di contrastare gli effetti letali del disseccamento. Poiché tali deserti sono considerati degli analoghi terrestri di Marte tali estremofili potrebbero essere coltivati in condizioni ambientali attenuate su Marte e Luna, ed integrare i sistemi biologici a supporto di avamposti umani nella produzione di ossigeno e cibo.
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26 ottobre 2018
Carlo Hausmann
Dottore in Scienze Agrarie. Esperto di sviluppo rurale, produzioni alimentari tipiche ed agriturismo, è nato e vive a Roma.
E’ il direttore generale di Agrocamera, azienda speciale della Camera di Commercio di Roma (precedentemente denominata Azienda Romana Mercati, di cui è stato direttore generale dal 2003 al 2015).
Dal gennaio 2016 a marzo 2018 è stato Assessore all’Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Lazio.
La sua esperienza professionale è legata alla progettazione ed alla gestione come capoprogetto di programmi di sviluppo agricolo e rurale in diversi territori italiani.
Ha sviluppato interventi di assistenza tecnica, qualità, ricerca e formazione per le produzioni agricole, l’impresa multifunzionale e per il settore agroalimentare.
Dal 1992 al 2013 è stato segretario generale dell’ANAGRITUR, Consorzio tra le organizzazioni Nazionali dell’Agriturismo.
E’ collaboratore della Rete Rurale Nazionale, dell’Osservatorio Nazionale dell’Agriturismo.
Per la ONLUS volontari La Cometa di Roma ha progettato e coordina un Orto Solidale urbano, a cui partecipano 35 famiglie nel quartiere Appio-Latino.
Il futuro del cibo
La previsione di cosa sarà il mercato alimentare nel prossimo futuro coinvolge molti tecnici, professionisti ed anche studiosi di materie apparentemente lontane dai temi del food. Sono molti gli studi e gli scenari prodotti, da questi si possono trarre indicazioni utili su cosa possono aspettarsi i consumatori italiani ed europei, e soprattutto sul mondo professionale in cui le nostre imprese agricole ed agro-alimentari si troveranno ad operare. Uno spazio particolare in questa riflessione è dedicato al tema dell’innovazione tecnologica applicata all’evoluzione dei modelli produttivi, in particolare ai percorsi dei prodotti salutistici ed alla sostituzione delle proteine di origine animale.
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9 novembre 2018
Paolo Bruni
Nato a Portomaggiore, proviene da una famiglia che affonda le sue origini in un antico Ceppo di imprenditori agricoli e fin da giovane si è occupato dell’azienda agricola familiare mettendo a frutto anche gli studi in agraria.
Nel corso della trentennale carriera è stato sempre ai vertici di primarie Aziende cooperative di importanza nazionale e internazionale e di Organizzazioni di rappresentanza del settore agroalimentare.
Dal 2009 al 2012 è stato Presidente COGECA – Confederazione Generale delle Cooperative Agricole – con sede a Bruxelles che rappresenta 38.000 cooperative dell’Unione Europea, con un fatturato di 360 miliardi di euro.
Dal 2000 al 2011 è stato Vice Presidente Vicario di Conserve Italia (Marchi Yoga, Derby, Valfrutta e Cirio) e si è attivato per la realizzazione dell’importante stabilimento di Pomposa.
E’ stato Amministratore delegato di Nomisma, Società operante – a livello internazionale -nell’ambito degli studi e delle ricerche in campo economico e sociale.
Attualmente è contitolare della Soc. Agricola TERRA DEL PERSICO ; Amministratore Unico della EURO BUSINESS CONSULTING srl ; Presidente di C.S.O ITALY Centro Servizi Ortofrutticoli, che si occupa di statistica, logistica e valorizzazione sui mercati internazionali a cui aderiscono i principali gruppi cooperativi e privati dell’ortofrutta italiana ; Amministratore del CAE – Consorzio Agrario dell’Emilia ; Componente del Comitato Promotore dei Premi “Giulio Natta e Nicolò Copernico” per la Ricerca scientifica e l’Innovazione tecnologica ; membro dell’Accademia dei Georgofili di Firenze e dell’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme ; membro dell’Accademia degli Incamminati.
Inoltre è Ambasciatore del Polo Scolastico Vergani-Navarra di Ferrara con l’incarico di promuovere e diffondere l’agroalimentare e l’enogastronomia del territorio.
Gli sono riconosciute, oltre a competenze professionali, particolari doti organizzative e di relazione, come dimostrano i Premi: Macfrut 2011, Lupo D’Oro 2008, Acino d’Oro 2007, Verdicchio d’Oro 2006 ; Gli sono riconosciute, altresì, spiccate capacità di comunicare al “grande pubblico” attraverso i mass media, mediante numerosi interventi in spazi televisivi: a Porta a Porta, Uno Mattina, Linea Verde, Occhio alla Spesa, A Conti Fatti, Caffè di Rai Uno.
E’ impegnato nel sociale con incarichi nell’Associazione dei Lions Club International ed ha presentato iniziative benefiche a favore di Telethon
Sposato, è padre di Eleonora e Carlotta .
Agricoltura e alimentazione nelle televisioni italiane
Da 20 anni il cav. Bruni è ospite abituale in trasmissioni televisive di primo piano in RAI UNO (Uno Mattina, Linea Verde, Porta a Porta ed altre).
Egli illustrerà le difficoltà di richiamare l’attenzione delle reti televisive sull’agricoltura, sull’agroalimentare e sulle attività connesse o collegate ; nonché sugli aspetti critici che connotano i comportamenti e le scelte di coloro che stanno dietro le telecamere.
Giustificherà, inoltre, le Sue perplessità sulla sovra esposizione degli chef sugli schermi, che favorisce la banalizzazione del difficile ruolo degli imprenditori dei settori interessati.
16 novembre 2018
Luigi Campanella
Senior professor presso Sapienza Università di Roma Ordinario di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali e Incaricato dei Sensori e Biosensori
Professore di Conservazione e Restauro presso l’Università Telematica UniNettuno
Segretario Generale dell’European Union of Professors Emeriti
Accademico Russo di Scienze Naturali
Membro dello Steering Committee del WP Europeo EuCHemS di Etica della Chimica
Presidente del Museo di Chimica e del C.S. del Museo della Terra Pontina (Latina)
Consigliere Scientifico del Direttore dell’ICCROM
Assegnatario dei Premi Internazionali CAPIRE, eScuola Strumento di Pace e di numerosi premi nazionali
Autore di 7 testi nei campi della Chimica,della Muiseologia,della Sensoristica,dei Beni Culturali
Già Presidente della Società Chimica Italiana,
Preside della Facoltà di SMFN di Sapienza
Direttore del Dipartimento di Chimica e del Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche
Coordinatore e Presidente del Polo Museale Sapienza
Garante per la Chimica del CNR
Difensore Civico degli Studenti di Sapienza
Consigliere Scientifico del Sindaco di Roma
La capacità antiossidante del pane
Anche il pane può fungere da antiossidante
La ricerca sempre più attiva verso alimenti funzionali contro lo stress ossidativo fa a volte dimenticare che anche risorse alimentari molto povere e comuni possono aiutarci. Il pane è una di queste. Ne discuteremo in termini di farine diverse e parti diverse del pane stesso.
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23 novembre 2018
Donatella de Rita
Docente ( Senior Professor) presso l’Università di Roma 3, vulcanologa.
Laurea con lode in Scienze Geologiche presso l’ Università degli Studi di Roma “La Sapienza” . E’ stata Ricercatrice e Professore Associato presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza trasferita poi presso l’Università Roma Tre. E’ stata titolare di più discipline geologiche: dal Rilevamento geologico alla Sedimentologia, Geologia delle aree vulcaniche, Rilevamento geologico di aree vulcaniche, Vulcano-tettonica e Vulcanologia. Vasta esperienza in campo internazionale, è autrice di più di un centinaio di pubblicazioni in ambito nazionale ed internazionale, ed ha curato la realizzazione di più fogli geologici alla scala 1:50.000 di aree vulcaniche del Lazio.
L’interesse principale di ricerca è sempre stata la vulcanologia con particolare attenzione alla gestione del territorio in aree vulcaniche.
“Le città nascono e crescono sulla geologia: Roma e Napoli”
La geologia è il primo presupposto per la nascita e lo sviluppo di una città. L’importanza dei caratteri geologici del territorio è stata chiaramente evidenziata negli ultimi eventi che hanno interessato alcune città del nostro paese.
La geologia è la risorsa primaria delle città e si coniuga anche con la sua bellezza paesaggistica, archeologica e architettonica.
La storia di Roma e Napoli, due città simili per caratteri geologici e storia ma con destini molto diversi dimostra chiaramente come le smart city in realtà sono tali solo se tengono in considerazione la geologia del loro territorio
Oggi si parla molto di smart city intendendo con l’aggettivo “smart” la messa a punto di strategie di pianificazione urbanistica con lo scopo di ottimizzare i servizi pubblici, essenzialmente attraverso l’uso di tecnologie di comunicazione. Seguendo questa indicazione, una città sarà considerata “smart” se investe molto in tecnologia con la certezza che questo investimento potrà assicurare prosperità e vita facile ai cittadini. Tuttavia moltissimi studi e il fallimento di molte strategie “tecnologiche” evidenzia come l’uso indiscriminato della tecnologia persino a sostegno della prevenzione dei rischi naturali, invece di assicurare sostenibilità e difesa, ha spesso causato ulteriori danni e distruzione.
Lo studio della nascita e dello sviluppo di molte città italiane mi ha convinta che la vera smart city è quella che pianifica il suo sviluppo in armonia con le caratteristiche geologiche del suo territorio ed investe sulla tecnologia per ridurre i costi economici e il consumo della risorsa. Attraverso l’analisi della nascita e sviluppo delle città di Roma e Napoli si può comprendere come molta della fortuna e sfortuna delle due città sia dipesa dalla scelta del sito, dalla sua morfologia e costituzione geologica del territorio, oltre che dalla presenza o assenza delle risorse indispensabili alla vita dell’uomo. La geologia è anche in grado di giustificare il predominio storico di Roma rispetto a Napoli, nata pressoché nello stesso periodo e in condizioni geologiche apparentemente simili.
Il confronto del destino delle due città è un utile monito per un’intelligente gestione delle città nel futuro
http://www.geosociety.org/gsatoday/archive/25/5/article/i1052-5173-25-5-4.htm
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30 novembre 2018
Annalisa Zezza
Dirigente di Ricerca presso il CREA, Centro Politiche e bioeconomia, già Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di Economia agraria. I suoi interessi di ricerca riguardano le politiche agricole ed agroambientali e di recente la bioeconomia. Ha collaborato con numerose istituzioni internazionali quali la FAO. l’OCSE, la Commissione e il Parlamento Europeo. Autrice di numerose pubblicazioni è stata Visiting Fellow presso la Kennedy School dell’Università di Harvard.
Produttività e sostenibilità: quali progressi verso la crescita verde?
La crescita della produttività agricola, a livello mondiale, è necessaria per soddisfare la crescente domanda di cibo, mangimi, biomateriali e fibre ma deve essere raggiunta in modo sostenibile. Questo concetto – noto come “intensificazione sostenibile” comporta il miglioramento dell’efficienza delle risorse in agricoltura. Nel seminario verranno presentate le dinamiche intervenute nell’UE in termini produttività dell’agricoltura e sostenibilità nell’utilizzo delle risorse naturali alla luce dell’evoluzione delle politiche agricole ed ambientali.
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7 dicembre 2018
Sofia Mannelli e Marco Benedetti
Dalla plastica alla bioplastica: passato e futuro di un materiale
Sofia Mannelli
Fiorentina, ma residente per scelta nella selvaggia isola di Capraia (LI) dove coordina il Progetto Capraia Smart Island. Laureata in Scienze Biologiche, negli anni ‘80 entra al centro ricerche Enea Casaccia prima come tesista e poi come borsista dove rimane per circa 10 anni. Successivamente ha lavorato per nel campo della programmazione negoziata in agricoltura assistendo, curando e coordinando importanti progetti di sviluppo agricolo/agroindustriale nelle aree obiettivo, approvati dal CIPE, di quel periodo.
Negli ultimi 20 anni si è occupata di bioenergie e chimica verde, dal 2012 è presidente di Chimica Verde Bionet, l’associazione avente lo scopo di promuovere e sviluppare la ricerca e l’applicazione industriale di materie prime di origine vegetale e la decarbonizzazione dell’economia. E’ stata Coordinatore del gruppo di lavoro “legislazione e semplificazione normativa” e redattrice del Piano di settore interno al tavolo di filiera nazionale sulle bioenergie promosso dal Mipaaf ed approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Consigliere per le bioenergie e la chimica verde di tre ministri dell’agricoltura. Partecipa a numerosi gruppi di lavoro, Comitati Tecnici Scientifici (Chimica Verde Bionet, Cluster Tecnologico Spring, Chemtech, Legambiente) e Tavoli di concertazione strategici governativi.
Dalla plastica alla bioplastica: passato e futuro di un materiale
Dal nitrato di cellulosa del 1860 al Moplen di Giulio Natta nel 1954, alle bioplastiche di oggi, la strada è stata lunga e molti scienziati hanno contribuito allo sviluppo di questi materiali che oggi troviamo in ogni prodotto che compriamo. Da molti anni, la plastica e i suoi derivati costituiscono molti oggetti di uso quotidiano ma anche la maggior parte del cibo che mangiamo e i molti liquidi che beviamo sono spesso contenuti in imballaggi di questa famiglia di materiali. La recente coscienza sulla sostenibilità ambientale e le nuove tecnologie ci stanno permettendo di cambiare paradigma: la ”plastica” esclusivamente per le cose durevoli, tante altre alternative più sostenibili per packaging e per tutto ciò che ha vita limitata. Senza mai demonizzare il grande valore della plastica ma migliorandone l’utilizzo e educando al corretto smaltimento/riuso/riciclo, questo materiale meraviglioso ha ancora molte opportunità.
Dopo la comunicazione di Sofia Mannelli, Marco Benedetti, noto tecnologo internazionale autori di molti brevetti sul tema, consigliere di Chimica Verde Bionet, presenterà le nuove opportunità realizzate in bioplastica.
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14 dicembre 2018
Tommaso Maggiore
Vice presidente FIDAF.
Prof ord. di Agronomia Generale e Coltivazioni Erbacee (in quiescenza)’
DISAA, UNIMI.
Lombardia Agricola: una carrellata
Dopo un rapido sguardo a tutta l’agricoltura lombarda, si presenta l’evoluzione verificatasi, dal 1950 ai nostri giorni, in tre settori economicamente molto importanti (foraggero-zootecnico, orticolo e viticolo).
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2 pensieri su “Venerdì culturali 15° Ciclo”