Piante esotiche e paesaggio: quanto è “naturale” il nostro paesaggio?

Piante esotiche e paesaggio: quanto è “naturale” il nostro paesaggio?

Osservando certe zone della Toscana ma anche dell’Italia in generale, siamo abituati a considerare il paesaggio come “naturale”. L’ambiente che ci circonda è oggi caratterizzato da un’elevata biodiversità. Essa non deriva però dalla flora spontanea della nostra penisola, ma dal fatto che nel corso della storia l’uomo abbia introdotto moltissime piante. Queste “piante esotiche” hanno caratterizzato il nostro paesaggio a tal punto da darci l’impressione che ciò che ci circonda sia “naturale”. In realtà il paesaggio è frutto dell’azione dell’uomo, che lo ha modificato nel corso della storia per far fronte alle proprie necessità. Ripercorriamo brevemente le tappe salienti della storia dell’introduzione delle piante esotiche.

L’introduzione delle piante esotiche nell’antichità
Prima dell’avvento dell’agricoltura, nel mondo vegetale si verificavano soltanto migrazioni naturali. Queste erano dovute a cambiamenti del clima o di altri fattori ambientali che spingevano le piante verso altri territori, grazie al trasporto dei semi da parte del vento, dell’acqua o degli animali. L’uomo dedicava tutto il tempo disponibile alla caccia e alla raccolta, non avendo risorse da dedicare ad altre attività…
Verso il mercato - Jan Brueghel Il Vecchio
Verso il mercato – Jan Brueghel Il Vecchio

Redazione Fidaf

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