Per tutelare i cibi italiani dalla contraffazione a livello mondiale sia nei supermercati sia sul web arriva l’app che smaschera i falsari.

Per tutelare i cibi italiani dalla contraffazione a livello mondiale sia nei supermercati sia sul web arriva l’app che smaschera i falsari.

Siamo temporaneamente confortati da una battaglia vinta (ma la guerra è ancora in corso su  questo fronte)  sull’etichettatura ingannevole dei cibi con lo strumento ingannevole dei “semaforini” che avrebbe rappresentato falsamente presentato alcuni cibi italiani come nocivi per la salute.

Dobbiamo in parallelo respingere un altro tipo di attacco quello sferrato da produttori di cibi che di italiano hanno soltanto un nome farlocco (per esempio parmesan del Mayland o muzzarella argentinaper far credere all’acquirente che compra una nostra specialità, mentre si tratta di indecorose imitazioni.

La tecnologia può venire in soccorso tramite un app sviluppata da Authentico che legge il codice a barre o il QR code della confezione sospetta: se il sospetto è fondato, avverte il potenziale acquirente dell’eventuale bufala e allerta dell’imitazione offerta surrettiziamente anche il produttore del prodotto contraffatto; se invece il prodotto è autentico conferma l’autenticità mostrando un bollino di garanzia e offrendo anche consigli sulle modalità di consumo e/o cottura. Altro strumento utile per tutelare i nostri prodotti è la stipula di accordi con i giganti del web: un esempio concreto è l’intesa con ebay.

Entrambe le linee d’azione sono operanti attraverso la rete. Possiamo considerarle due esempi sulla possibilità che la rete assolva un ruolo di costruzione e non di distruzione di regole e comportamenti trasparenti.

Le iniziative illustrate si iscrivono in un approccio partecipativo, “dal basso” come si usa dire (o “wikipedia style” per chi vuol mostrarsi digitale doc) che può utilmente accompagnare la necessaria azione “politica” a livelli istituzionali sovranazionali. Chi volesse approfondire la valenza del dialogo partecipativo può consultare il sito dell’Osservatorio sul dialogo agroalimentare recentemente costituito che è attivo su questo fronte. Le motivazioni del nuovo approccio per costruire modalità innovative di dialogo tra comunità scientifica, grande pubblico, imprese e decisori sono esposte anche in un post su Linkedin.

La tematica dell’intreccio tra processi dell’informazione e della comunicazione e meccanismi decisionali è affrontata in termini più generali in un post scritto subito a ridosso dell’ultima tornata elettorale.

In sintesi: se si si rinuncia alle tentazioni della semplificazione che illude o del rancore che esaspera e divide e ha si ha voglia di impegno costruttivo, qualche spiraglio di fiducia rimane aperto. Lo so che risulto “fissato” con l’affermazione che sussistono spiragli: spero che chi legge mi perdoni questa vena di ottimismo.

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Monet Effetto di neve, sole al tramonto, 1875

 

 

Redazione Fidaf

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